Il mondo della Formula 1 può essere spietato. Giovani piloti di tutto il mondo sperano un giorno di poter correre su una monoposto e lottare per essere campioni del mondo, ma il peso da portare spesso è più elevato di quanto si pensi. Essere esposti fin dalla giovane età alla pressione mediatica, alle aspettative, ai paragoni e ai commenti – spesso offensivi – possono ostacolare la carriera di un pilota tanto quanto dei secondi di penalità una gara.
La storia di Norris ne è un chiaro esempio, ma proprio per questo la vittoria di ieri ha un sapore migliore per il giovane pilota del team papaya.
La vulnerabilità non è una debolezza
Lando Norris, classe ’99, ha dovuto sopportare il peso di critiche e giudizi, specialmente nel 2024, quando ha dimostrato di avere la stoffa e la macchina giuste per potersi guadagnare il titolo mondiale ma, per alcuni errori costati cari, non è riuscito a raggiungere l’obiettivo. Accusato di non avere il carattere giusto, di non saper gestire la pressione in gara e di non poter davvero dare del filo da torcere a un pilota come Max Verstappen, ha subito mesi di giudizi poco gentili dai social e dalla stampa.

A differenza di altri piloti, Lando non si è mai nascosto e ha parlato spesso delle proprie vulnerabilità: nessuna maschera da pilota aggressivo e di ghiaccio, è sempre stato sé stesso anche quando gli sarebbe convenuto dimostrare maggiore arroganza, in pista e fuori dalla pista.
“Correre è sempre stato nella mia testa. Ci sono state diverse volte dove, prima di andare a dormire, pensavo a tante cose, tanti momenti e rivedevo i miei errori. Penso che sia sempre nella mia testa, ma che sono riuscito a riflettere tanto ed ho realizzato che il 2024 non è stato un anno perfetto. Ho imparato molte cose ‘nel modo più difficile’, con le opportunità mancate e cose di questo genere. Ci sono state difficoltà e momenti faticosi, ma voglio concentrarmi anche sulle cose positive.”
Parlava così il pilota inglese l’anno scorso, senza sapere che dopo dodici mesi i suoi errori sarebbero diventati insignificanti nell’alzare la coppa da campione del mondo.
Il discorso di ringraziamento dopo la vittoria
Dopo la commozione del team radio che gli confermava la vittoria decisiva, un Norris emozionato e orgoglioso di sé stesso ha parlato di come apprezzi ancora di più aver vinto a modo suo, senza scendere a compromessi con quelli che sono i suoi valori, spesso additati come troppo da “bravo ragazzo”:
“Potete fare il quadro che volete di me, dare l’immagine che volete, io ho sempre cercato di essere più onesto e genuino possibile. A volte ho detto cose che possono non aver messo d’accordo tutti, magari sono un po’ controverse, però ho sempre cercato di essere me stesso, ho cercato di fare tutto a modo mio. Voglio fare le cose a modo mio. Molti hanno detto che devo essere più aggressivo, che devo fare questo, che devo fare quello, però avevate torto perché non vi ho seguiti e ho vinto lo stesso. E sono ancora più fiero di non aver dovuto provare ad essere qualcuno che non ero quest’anno. Ho continuato a essere me stesso, ho continuato a essere un bravo ragazzo in pista e a correre nel modo più corretto possibile, nel modo più onesto possibile. Potevo prendere più rischi, potevo fare di più, magari fare più cattiverie, buttare fuori la gente di pista, non è difficile farlo, però preferisco aver fatto le cose nel modo in cui volevo farle. Io voglio soltanto correre a modo mio e penso di averlo fatto e questo mi rende ancora più fiero del traguardo che ho raggiunto oggi”.
Carlos Sainz e l’elogio al suo ex compagno di Scuderia
Il pilota della Williams, Carlos Sainz, ex pilota Ferrari nonché ex compagno di Scuderia di Lando Norris in McLaren, ha sempre avuto un ottimo rapporto con il neo campione del mondo, e in occasione di questo incredibile traguardo, ha voluto rendere omaggio all’amico sottolineando il suo rispetto nei confronti di Norris come persona prima ancora che come pilota:
Sono felice per lui come persona, ha sofferto molto con i social media e la stampa. Non è il prototipo del campione del mondo che la gente si immagina. Non ha avuto paura di mostrare le sue debolezze, nel mondo servirebbero più persone come lui, che non ha paura di denunciare un proprio malessere. Può sembrare fin troppo ‘soft’, ma la verità è che puoi mostrare vulnerabilità ma anche diventare campione del mondo di Formula 1“
Il finale di questa stagione è stato molto discusso. Verstappen ha senza ombra di dubbio dimostrato ancora una volta il suo valore conquistando punti su punti nella seconda metà di campionato, Piastri a sua volta a mostrato di avere il potenziale per rincorrere il trofeo, ma i punti parlano chiaro: Lando Norris è campione del mondo. E questo dimostra che si possono raggiungere i propri obiettivi nonostante le proprie paure e le proprie insicurezza, si può vincere a modo proprio, senza scendere a compromessi con i propri valori.






