Comprare un’auto elettrica è solo il primo passo. Il secondo — e forse il più importante — è organizzare la ricarica a casa.
Perché se gli incentivi 2025 hanno reso più accessibili i veicoli a zero emissioni, la comodità di una wallbox nel proprio box o garage resta il vero game changer per chi vuole risparmiare e vivere l’elettrico senza stress.
Casa indipendente: libertà totale, ma serve il tecnico
Chi vive in una villetta o casa autonoma ha vita più semplice. Può scegliere liberamente dove installare la wallbox — il dispositivo che ricarica l’auto in sicurezza e a velocità ottimale — ma è comunque consigliato un sopralluogo tecnico.
Un elettricista qualificato verificherà l’impianto e potrà suggerire soluzioni integrate con il fotovoltaico, così da ricaricare l’auto con energia solare riducendo i costi fino al 70%.
I modelli di wallbox variano per potenza (da 3,7 a 22 kW) e prezzo: da circa 500 euro per i modelli base a oltre 2.000 per quelli smart, con gestione da remoto e ricarica programmata.
In condominio: diritti, regole e comunicazioni
Ricaricare in condominio è possibile e tutelato dalla legge.
L’articolo 1122-bis del Codice Civile consente di installare una wallbox nel proprio box, basta comunicare l’intervento all’amministratore e rispettare le norme di sicurezza.
Nei fabbricati più recenti la predisposizione elettrica è obbligatoria, mentre nei condomìni più datati va verificato se il box è collegato al contatore di casa. In caso contrario, servirà un contatore dedicato, con lavori e spese a carico del proprietario.
Per le autorimesse oltre i 300 m², i Vigili del Fuoco richiedono uno sgancio di emergenza e, in alcuni casi, l’aggiornamento della SCIA antincendio.
Quanta potenza serve davvero per un’auto elettrica?
Tecnicamente è possibile ricaricare anche con un impianto da 3 kW, ma i tempi sono lunghi: una batteria media da 40 kWh impiega oltre 18 ore con una presa Schuko tradizionale.
L’ideale è aumentare la potenza a 4,5 o 6 kW, così da sfruttare al meglio la wallbox e completare una ricarica in circa 6 ore — il tempo di una notte.
Chi sceglie la ricarica “da presa” deve però fare attenzione: il carichino Schuko fornito con l’auto è utile solo in emergenza, perché può surriscaldarsi se usato regolarmente. Meglio optare per una presa industriale CEE o, meglio ancora, una wallbox certificata.

Sicurezza e installazione
Ogni installazione deve essere eseguita da un elettricista abilitato, con dichiarazione di conformità finale.
L’investimento complessivo — tra hardware e montaggio — oscilla tra 300 e 1.000 euro, a seconda delle caratteristiche dell’impianto e della distanza dal contatore.
Non serve modificare la serranda del box o installare porte speciali, ma è fondamentale garantire areazione e accesso sicuro ai quadri elettrici.
La ricarica domestica conviene
Con una wallbox, l’energia costa mediamente 0,25 €/kWh: ricaricare completamente un’auto da 50 kWh costa circa 12 euro, contro oltre 40 di un pieno tradizionale.
In più, caricando di notte e sfruttando i piani tariffari biorari, si risparmia ancora di più.
Conclusione: la libertà parte da casa
La ricarica domestica è la chiave per vivere l’elettrico in modo semplice e sostenibile.
Tra norme chiare, incentivi e tecnologia sempre più accessibile, oggi è possibile trasformare il proprio garage in una mini-stazione di energia pulita — e farlo in totale sicurezza.






