Punta Arenas, Antartide, 17 dicembre 2025 – Un’esperienza unica e intensa, quella di trascorrere una giornata al Polo Sud, l’estremo punto meridionale della Terra e uno dei luoghi più remoti e affascinanti del pianeta. Questo viaggio estremo, che parte dalla città cilena di Punta Arenas, permette di immergersi in scenari naturali incontaminati, tra colonie di pinguini, stazioni di ricerca scientifica e il silenzio ovattato dei ghiacci eterni. Il Polo Sud geografico, situato alla latitudine di 90° S, rappresenta non solo un punto di riferimento geografico, ma anche un simbolo di esplorazione, ricerca e rispetto per un ecosistema fragile e unico.
Polo Sud: storia e caratteristiche geografiche
Il Polo Sud si trova su un altopiano ghiacciato, ventoso e a un’altitudine di circa 2.835 metri sul livello del mare, con uno spessore di ghiaccio che raggiunge i 2.700 metri. Questa imponente coltre ghiacciata rende il suolo antartico in quella zona quasi al livello del mare. La sua posizione è soggetta a spostamenti annuali di circa 10 metri a causa del movimento della massa glaciale, pertanto il marcatore del Polo Sud viene riposizionato ogni anno per riflettere la sua posizione esatta.
Roald Amundsen, esploratore norvegese, fu il primo uomo a raggiungere il Polo Sud il 14 dicembre 1911, segnando un traguardo storico nella corsa alle esplorazioni polari. Poco dopo, il britannico Robert Falcon Scott raggiunse lo stesso punto, ma la sua tragica spedizione si concluse con la morte sua e dei suoi compagni durante il ritorno.
Il Polo Sud ospita oggi la Base Amundsen-Scott, una stazione di ricerca scientifica americana operativa dal 1958, che accoglie ricercatori durante tutto l’anno. La base è stata anche meta di spedizioni di rilievo internazionale, come quella del 2016 che ha visto la partecipazione di Buzz Aldrin, secondo uomo a camminare sulla Luna, che a 86 anni è diventato la persona più anziana a raggiungere il Polo Sud. Nel 2011, Barbara Hillary divenne la prima donna afroamericana a raggiungere questo luogo remoto, a 79 anni.
Un clima estremo e unico al mondo
Il clima al Polo Sud è tra i più rigidi e inospitali del pianeta. L’inverno australe è caratterizzato da un totale oscuramento solare, mentre in estate il sole rimane visibile per quasi sei mesi, ma sempre basso sull’orizzonte, con un’altezza massima di circa 23,5°. Le temperature medie estive si attestano intorno ai -25 °C, mentre in inverno scendono fino a -63 °C, con record di -83 °C registrati presso la base Amundsen-Scott e addirittura -89,6 °C presso la Base Vostok, il valore più basso mai rilevato sul pianeta.
Questa situazione è dovuta principalmente all’elevata altitudine del Polo Sud e alla mancanza di una massa d’acqua circostante, come accade invece al Polo Nord con il Mar Glaciale Artico, che contribuisce a mitigare le temperature. Nonostante sia un deserto polare con precipitazioni quasi inesistenti, il vento può generare forti tempeste di neve che rendono l’ambiente ancora più ostile.
Esplorazioni recenti e scoperte scientifiche
Negli ultimi anni, l’attenzione scientifica verso l’Antartide si è intensificata, grazie anche a nuove tecnologie di monitoraggio e mappatura. Nel febbraio 2025, il British Antarctic Survey ha presentato Bedmap3, la mappa più dettagliata mai realizzata del continente antartico, che ha fornito informazioni preziose sulla sua morfologia e sulle dinamiche del ghiaccio.
Inoltre, recenti scavi nella regione di Allan Hills, nell’Antartide orientale, hanno portato alla scoperta di minuscole bolle d’aria risalenti a 6 milioni di anni fa, intrappolate in carote di ghiaccio. Questo ritrovamento, pubblicato sulla rivista PNAS, ha aperto una nuova finestra sul clima passato della Terra, permettendo di studiare con maggiore dettaglio come la temperatura e l’atmosfera si siano evolute nel tempo. I dati indicano un raffreddamento graduale di circa 12 gradi in Antartide negli ultimi milioni di anni, informazioni fondamentali per comprendere i cambiamenti climatici attuali e futuri.
La scoperta di questi antichi “campioni climatici” ha portato a nuove ricerche sul ruolo dell’Antartide nella regolazione del clima globale e sull’evoluzione degli ecosistemi in condizioni climatiche estreme. Le carote di ghiaccio rappresentano così vere e proprie “macchine del tempo” per gli scienziati, che possono analizzare i gas intrappolati e ricostruire la storia ambientale del pianeta.
Turismo e rispetto per un ecosistema fragile
Nonostante le condizioni estreme e l’accessibilità limitata, il Polo Sud attira un numero crescente di turisti avventurosi, desiderosi di vivere un’esperienza unica al mondo. Il viaggio inizia spesso da Punta Arenas, in Patagonia cilena, e prevede un volo fino alla base antartica, dove si può trascorrere una giornata esplorando la zona tra stazioni di ricerca, campi di ghiaccio e colonie di pinguini.
Maria Grazia Filippi, giornalista e appassionata di natura, racconta di queste “gite fuori porta” come momenti indimenticabili, che richiedono grande rispetto per l’ambiente fragile. L’Antartide, infatti, è regolata da un trattato internazionale che ne vieta qualsiasi sfruttamento economico o militare, preservandola come un laboratorio naturale per la scienza e un santuario per la biodiversità.
La gestione turistica è estremamente attenta a non alterare l’ecosistema, con rigide norme sul comportamento dei visitatori, la gestione dei rifiuti e il mantenimento delle distanze dalle colonie animali. Il turismo responsabile in Antartide è considerato un modello di equilibrio tra interesse umano e tutela ambientale.
In questo contesto, il Polo Sud rimane una meta simbolo, non solo per l’estremo geograficamente, ma anche per la sua importanza scientifica e culturale. Ogni visita è un’occasione per riflettere sulle sfide del cambiamento climatico e sul valore di un pianeta da proteggere, a cominciare dai suoi angoli più remoti e preziosi.