Un recente studio condotto dalla University of Pittsburgh, una delle istituzioni accademiche più prestigiose degli Stati Uniti e nota per le sue eccellenze nella ricerca biomedica e tecnologica, ha svelato quale sia il modo scientificamente meno efficiente per riempire una valigia. L’indagine, pubblicata sulla piattaforma arXiv, ha analizzato le forme geometriche più svantaggiose per l’occupazione dello spazio, arrivando a una conclusione sorprendente: il peggior riempimento si ottiene con oggetti dalla forma di prismi ottagonali con bordi smussati.
La ricerca sulla geometria dell’ottimizzazione della valigia
Gli studiosi della University of Pittsburgh hanno focalizzato la loro attenzione sul problema matematico e pratico di come riempire un volume – come quello di una valigia – con oggetti tutti identici. La peculiarità dello studio è il ricorso al concetto di “disco convesso centrato“, ossia una forma geometrica in cui ogni punto interno è connesso a un altro da una linea che rimane completamente all’interno della figura, mantenendo una simmetria centrale.
Tra tutte le forme analizzate, i poligoni smussati, in particolare i prismi ottagonali con angoli arrotondati, si sono dimostrati quelli che lasciano più spazi vuoti, anche quando disposti in modo ordinato. Questa inefficienza deriva dal fatto che la loro struttura non consente un incastro perfetto, creando inevitabilmente delle aree non utilizzate.
Applicazioni pratiche e curiosità
Lo studio sulla forma peggiore per riempire una valigia è un esempio di come la geometria e la matematica possano influenzare aspetti molto concreti della vita quotidiana, come il packing, ovvero l’arte di organizzare gli oggetti in uno spazio limitato. La scelta sbagliata della forma degli oggetti o il loro posizionamento può infatti ridurre drasticamente la capacità di carico, causando inefficienza e sprecando spazio prezioso.
Va sottolineato che nella ricerca non sono state considerate forme irregolari o particolarmente strane, ma solo figure geometriche regolari e simmetriche. Questo rende il risultato ancora più interessante, perché dimostra che anche forme apparentemente equilibrate, come i poligoni smussati, possono risultare poco funzionali nel riempimento ottimale.
L’indagine della University of Pittsburgh si inserisce in un filone di studi che hanno applicazioni anche in ambiti industriali, logistici e di design del packaging, dove la capacità di ottimizzare lo spazio è fondamentale per ridurre costi e migliorare l’efficienza dei trasporti.
L’approfondimento del tema dimostra come la scienza possa fornire risposte concrete a problemi apparentemente banali, migliorando la vita quotidiana dei consumatori e aprendo nuove strade per l’innovazione tecnologica.



