Dal falso mito del freddo agli antibiotici inutili, fino al vaccino trascurato: ecco le abitudini che ci fanno ammalare ogni anno e come spezzare il ciclo dell’influenza stagionale.
Con l’arrivo dell’autunno, quando l’aria si fa più fresca e le giornate si accorciano, torna anche lei: l’influenza stagionale. Febbre, tosse, mal di gola e dolori diffusi colpiscono milioni di persone ogni anno, eppure continuiamo a ripetere gli stessi errori di prevenzione e cura. Si tratta di gesti quotidiani, spesso in buona fede, ma che finiscono per indebolire il sistema immunitario e favorire la diffusione dei virus. Gli esperti avvertono: basta poco per cambiare rotta e vivere un autunno più sano.
1. Antibiotici ai primi sintomi: un errore ancora troppo comune
Molti italiani, appena arriva la febbre, ricorrono subito agli antibiotici, convinti che possano bloccare l’influenza. È uno dei più grandi equivoci. L’influenza è una malattia virale, e gli antibiotici servono solo contro i batteri. Usarli senza motivo non solo è inutile, ma pericoloso: alimenta l’antibiotico-resistenza, una delle minacce più serie per la salute pubblica in Europa.
Gli esperti consigliano di limitarsi a rimedi sintomatici: lavaggi nasali, spray emollienti per la gola e paracetamolo per abbassare la febbre. Gli antibiotici vanno assunti solo su indicazione medica, quando un’infezione batterica è confermata.
2. Pensare che “non fa freddo, quindi non mi ammalo”
L’influenza non è legata solo alle basse temperature. Il virus si diffonde più facilmente in ambienti chiusi e poco ventilati, dove la vicinanza fisica aumenta il rischio di contagio. È in casa, in ufficio e nelle scuole che si trasmette di più, anche quando il clima è mite.
Aprire le finestre più volte al giorno e mantenere un buon livello di umidità negli ambienti riduce la presenza di virus nell’aria. Vestirsi a strati è sempre la scelta migliore per evitare sbalzi termici che indeboliscono le difese.
3. Sottovalutare il vaccino antinfluenzale
Ogni anno molti rinunciano al vaccino pensando che “non funzioni”. In realtà, il vaccino antinfluenzale resta la forma di prevenzione più efficace contro le forme gravi della malattia.
Non protegge da tutti i ceppi, ma riduce il rischio di ammalarsi in modo severo e di contagiare chi è più fragile, come anziani, bambini e persone immunodepresse. I dati parlano chiaro: dove le coperture vaccinali sono alte, calano i ricoveri e i casi gravi. Vaccinarsi ogni anno significa proteggere se stessi e contribuire alla salute collettiva.

4. Lavarsi le mani “solo quando serve”
Uno dei comportamenti più sottovalutati riguarda l’igiene delle mani. Il virus influenzale può sopravvivere per ore su superfici come maniglie, pulsanti o cellulari. Toccarle e poi portarsi le mani al viso è un gesto automatico che può bastare per infettarsi.
Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o usare gel igienizzanti riduce in modo drastico la possibilità di contagio. Anche piccoli accorgimenti, come tossire nella piega del gomito o buttare subito i fazzoletti usati, fanno una grande differenza, soprattutto se si vive con bambini o anziani.
5. Ignorare il ruolo di sonno, stress e alimentazione
Spesso pensiamo ai virus come nemici esterni, ma le difese del corpo iniziano da dentro. Dormire poco, saltare i pasti o accumulare stress abbassa la capacità del sistema immunitario di reagire.
Dormire almeno sette ore per notte, evitare dispositivi luminosi prima di dormire e seguire una dieta equilibrata a base di frutta, verdura e cibi freschi aiuta a mantenere il corpo pronto a contrastare l’infezione. Un organismo ben nutrito e riposato è il miglior scudo contro l’influenza.
6. Abbandonare la mascherina troppo presto
Durante il periodo del Covid, la mascherina ha ridotto drasticamente i casi di influenza e altre infezioni respiratorie. Oggi, anche se non è più obbligatoria, resta un’alleata preziosa nei momenti di maggiore circolazione virale.
Nei luoghi affollati o chiusi – come mezzi pubblici, ambulatori e scuole – indossarla può ridurre il rischio di trasmissione, soprattutto se si è raffreddati o si vive accanto a persone fragili. Non è un’imposizione, ma un gesto di responsabilità verso gli altri.
Un autunno più consapevole per proteggere tutti
L’influenza d’autunno è una sfida che si ripete, ma anche un’occasione per cambiare abitudini. Bastano piccole scelte quotidiane – lavarsi le mani, vaccinarsi, dormire bene, arieggiare le stanze – per ridurre i contagi e alleggerire il carico sui pronto soccorso.
L’obiettivo non è vivere in isolamento, ma imparare a convivere con i virus in modo intelligente, proteggendo se stessi e la comunità. La prevenzione resta l’arma più potente, e l’autunno il momento ideale per metterla in pratica.






