Bruxelles, 8 ottobre 2025 – Il Parlamento europeo ha approvato con una netta maggioranza un emendamento che vieta l’utilizzo di termini tipicamente associati alla carne per prodotti vegetali, come “veggie burger” o “salsiccia di tofu”. La decisione, presa nell’ambito della revisione del regolamento sull’Organizzazione Comune dei Mercati agricoli (OCM), mira a riservare parole come “burger“, “salsiccia” e “scaloppina” esclusivamente ai prodotti contenenti carne.
Il voto del Parlamento europeo sul “veggie burger”
L’emendamento, proposto dalla relatrice del Partito Popolare Europeo (PPE), Céline Imart, ha ottenuto il sostegno di 532 eurodeputati, contro 78 contrari e 25 astensioni. Il testo stabilisce che termini come “bistecche”, “scaloppine”, “salsicce”, “burger”, “hamburger”, “albumi” e “tuorli d’uovo” debbano essere utilizzati esclusivamente per prodotti di origine animale. Questa misura, già approvata in precedenza dalla commissione Agricoltura, dovrà ora essere negoziata con gli Stati membri a partire dal 14 ottobre per poter diventare definitiva.

L’obiettivo dichiarato è quello di tutelare la chiarezza nella comunicazione al consumatore e di rafforzare la posizione contrattuale degli agricoltori nella filiera agricola, dopo le proteste dei trattori registrate lo scorso anno. Tra le modifiche approvate figura anche l’obbligo di contratti scritti per le forniture di prodotti agricoli nell’Unione Europea, con alcune eccezioni su richiesta di rappresentanze settoriali.
Contesto e reazioni
Fino a ieri, l’esito del voto era incerto. Il capogruppo del PPE, Manfred Weber, aveva infatti definito l’emendamento non una priorità, evidenziando spaccature interne al gruppo. Già nel 2020 il Parlamento si era espresso su una proposta analoga nell’ambito della revisione della Politica Agricola Comune (PAC), ma allora la proposta era stata respinta.
L’Europarlamento, con i suoi 720 deputati, rappresenta la voce dei cittadini europei e svolge un ruolo chiave nell’elaborazione delle normative comunitarie. La sede principale delle sue sessioni plenarie è a Strasburgo, dove oggi si è tenuto il voto decisivo.
La revisione del regolamento OCM, su cui si basa questa nuova norma, risponde a esigenze di trasparenza e tutela della filiera agricola, e sarà oggetto di ulteriori trattative tra istituzioni europee e governi nazionali nelle prossime settimane.
