Dal 2026 tutto cambia per l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione: è l’inizio di una trasformazione digitale che vede SPID sempre più marginale e la Carta d’Identità Elettronica (CIE) pronta a diventare l’unico strumento riconosciuto a livello nazionale ed europeo. Ma cosa sta succedendo davvero? I cittadini devono preoccuparsi? E quali saranno le nuove modalità di accesso ai servizi digitali?
Una nuova identità digitale: cosa cambia davvero
Negli ultimi anni milioni di italiani hanno attivato lo SPID per accedere a portali come INPS, Agenzia delle Entrate, Fascicolo Sanitario Elettronico e istruzione pubblica. È stato lo strumento principe per semplificare il rapporto tra cittadino e PA. Ma oggi il quadro è cambiato.
Il governo ha avviato un processo di transizione verso un’identità digitale unica, più sicura e integrata nel contesto europeo. Questo significa che dal 2026 il sistema SPID verrà gradualmente abbandonato, lasciando il posto alla CIE come metodo principale di autenticazione.

Perché lo SPID verrà superato
Alla base della scelta c’è una questione di semplificazione, controllo e interoperabilità europea. Lo SPID, pur efficace, è un sistema gestito da più soggetti privati: ogni cittadino deve scegliere tra vari provider per ottenere le credenziali, e i sistemi di sicurezza variano.
La CIE, invece, è un documento emesso direttamente dallo Stato, contiene già un chip NFC per la lettura sicura dei dati e sarà presto integrata con un portafoglio digitale nazionale chiamato IT Wallet. Questo sistema permetterà non solo di accedere ai servizi italiani, ma anche a quelli di altri Paesi UE, grazie al riconoscimento tra identità digitali.
SPID diventa a pagamento?
Un altro cambiamento importante è che dal 2025 alcuni fornitori SPID hanno introdotto un canone annuale per mantenere attivo l’account. Questo ha spinto molti utenti a interrogarsi sul futuro del servizio.
In questo nuovo scenario, la CIE diventa la scelta più conveniente: è gratuita (salvo il costo del rilascio fisico al Comune) e può essere utilizzata su tutti i portali pubblici. Con l’aggiunta dell’IT Wallet, gli italiani potranno gestire documenti, accessi, certificati e persino la patente da un’unica app.
Come prepararsi al cambiamento
Chi ha già lo SPID potrà continuare a usarlo almeno fino alla fine del 2025, ma è fortemente consigliato dotarsi della CIE il prima possibile. È possibile richiederla al proprio Comune di residenza e, una volta ricevuta, potrà essere abilitata per l’uso digitale tramite app e lettori NFC.
Chi non ha un telefono con NFC attivo, potrà usare la CIE con un lettore smart card compatibile. In alternativa, molte postazioni pubbliche digitali stanno già venendo installate nei Comuni e negli sportelli automatici, per rendere l’uso della CIE accessibile a tutti.
Che cos’è l’IT Wallet
L’IT Wallet sarà il nuovo punto centrale dell’identità digitale italiana. Si tratta di una sezione dedicata dell’app IO dove saranno custoditi tutti i documenti digitali del cittadino:
Carta d’Identità Elettronica
Patente
Tessera Sanitaria
Codice Fiscale
Green Pass
Certificati scolastici, medici e anagrafici
Grazie a questo sistema, sarà possibile dimostrare la propria identità, accedere ai servizi pubblici, firmare documenti digitali e viaggiare all’interno dell’Unione Europea senza altri documenti fisici.
Cosa devono fare i cittadini
Per non farsi trovare impreparati nel 2026, è consigliabile:
Richiedere la CIE se si ha ancora la carta d’identità cartacea
Verificare la presenza di NFC sul proprio smartphone
Scaricare l’app IO
Attivare l’accesso con CIE nei portali pubblici che lo prevedono
In caso di difficoltà, acquistare un lettore smart card compatibile con CIE
Tenersi aggiornati sui rilasci dell’IT Wallet, che sarà disponibile gradualmente
SPID resterà in vita?
Per ora non è prevista una cancellazione totale dello SPID, ma il suo uso verrà ridimensionato, soprattutto nei servizi pubblici. Potrebbe restare in funzione solo in ambito privato, per accedere a portali aziendali, banche o assicurazioni che lo utilizzano ancora.
La direzione è comunque chiara: dal 2026 la CIE sarà lo standard, e SPID sarà solo un’opzione residuale o transitoria.
Chi parla di “SPID addio” non ha torto, ma bisogna capire che si tratta di una transizione graduale verso un sistema più solido, sicuro e integrato. Il futuro dell’identità digitale in Italia passa dalla Carta d’Identità Elettronica, dal Wallet digitale e da una visione europea dell’accesso ai servizi pubblici.
Prepararsi ora significa non trovarsi bloccati domani. Chi ha ancora lo SPID può continuare a usarlo, ma il consiglio è chiaro: attivate la CIE, verificate l’NFC, aggiornate l’app IO e iniziate a entrare nel futuro digitale dell’Italia.






