Washington D.C., 31 ottobre 2025 – Nel cuore della capitale federale degli Stati Uniti, una delle città più progressiste del Paese, i giovani conservatori affrontano una sfida non solo politica ma anche sentimentale. A Washington, dove alle ultime elezioni presidenziali il 92,5% degli elettori ha scelto la candidata democratica Kamala Harris, la ricerca dell’anima gemella si trasforma spesso in un vero e proprio percorso a ostacoli. Neanche le app di dating sembrerebbero funzionare per i giovani pro-Trump.
La difficoltà sentimentale per i pro-Trump a Washington
In una città dominata da un elettorato liberal, i giovani che si identificano con il movimento MAGA (Make America Great Again) denunciano una crescente esclusione anche nel campo degli affetti. Morgan Housley, 29 anni, trasferitasi a Washington per lavoro, racconta al Washington Post di sentirsi giudicata non per il proprio carattere, ma esclusivamente per le proprie idee politiche: «Nessuno vuole uscire con noi». La sua ricerca si focalizza su un uomo di fede, capace di proteggere e prendersi cura, ma un simile profilo, afferma, sembra ormai raro in un ambiente così fortemente liberal.
Secondo Michelle Jacoby, fondatrice della DC Matchmaking, la politica è diventata una discriminante primaria nei dating profile: «Prima del 2016 non si parlava quasi mai di politica nei primi incontri, oggi è una barriera che rende tutto più difficile». La polarizzazione politica si estende così ben oltre gli schieramenti elettorali, trasformando anche un semplice appuntamento in un campo minato ideologico. Taylor Hathorn, 33 anni e contractor della difesa, ha affrontato più di cinquanta appuntamenti senza successo, cercando in particolare un partner che condivida la sua fede e visione conservatrice.
Eventi e app di dating come rifugio esclusivo
Per contrastare l’isolamento sociale, i giovani conservatori organizzano eventi dedicati, come i “Make America Hot Again”, serate riservate a single repubblicani ideate da Raquel Debono. Questi incontri, seppur apprezzati da molti, risultano spesso essere l’unico spazio in cui i conservatori possono conoscersi senza pregiudizi politici. Le app di dating, un tempo considerate spazi neutri, si sono trasformate in trincee ideologiche, dove anche un dettaglio simbolico come guidare una Tesla può essere motivo di esclusione.
Non solo le donne pro-Trump lamentano difficoltà, ma anche molti uomini raccontano di esperienze frustranti. Christopher Byrne, 28 anni, organizzatore di eventi per giovani cattolici, descrive una realtà dove la semplice ammissione di votare repubblicano cambia immediatamente il tono della conversazione, trasformandola in un “test politico” anziché in un dialogo umano.
La politica come filtro nelle relazioni personali
Dietro queste difficoltà si cela la paura di essere etichettati e giudicati superficialmente. Una giovane repubblicana spiega: «Non potrei mai stare con qualcuno che mi considera una fascista solo perché sono di destra». La polarizzazione spinge molte persone a ostentare le proprie convinzioni politiche come segno distintivo di identità, rendendo sempre più rari e tesi gli incontri tra persone con orientamenti diversi.
Washington D.C., con la sua larga maggioranza di elettori democratici e la forte impronta progressista, rappresenta così un microcosmo dove la divisione politica investe anche la sfera più intima, quella delle relazioni affettive. La capitale americana, patria di Kamala Harris – prima vicepresidente donna e asioamericana nella storia degli Stati Uniti, e candidata democratica alle elezioni presidenziali del 2024 – appare dunque anche come uno scenario emblematico della polarizzazione ideologica che caratterizza oggi la società americana.






