L’universo privato di Emilio Fede, volto storico del giornalismo televisivo italiano e direttore per anni del Tg4, si intreccia con la storia di due donne cresciute lontano dai riflettori ma con radici ben piantate nella cultura e nella politica del Paese. Le figlie Sveva e Simona Fede, nate dal matrimonio con la giornalista e senatrice Diana De Feo, rappresentano due percorsi paralleli eppure molto diversi, entrambi caratterizzati da discrezione e da un forte senso di appartenenza familiare.
Le origini familiari tra giornalismo e politica
Il matrimonio tra Emilio Fede e Diana De Feo risale al 1965. Una coppia solida, rimasta unita fino alla morte di lei nel 2021. Diana non era soltanto la compagna di vita del giornalista, ma una figura di rilievo: giornalista di grande esperienza, è stata senatrice della Repubblica per Il Popolo della Libertà nella XVI legislatura, proseguendo così una tradizione familiare di impegno intellettuale e politico.
La madre di Diana, infatti, era figlia di Italo De Feo, scrittore, saggista e giornalista, noto per il suo impegno antifascista: arrestato a soli 21 anni, divenne stretto collaboratore di Palmiro Togliatti. Una storia importante, che ha segnato la crescita culturale delle figlie di Emilio Fede.
Sveva Fede, il profilo riservato e il lavoro nel mondo culturale
Di Sveva Fede si sa molto poco. Riservata e lontana dai social, ha sempre scelto di vivere senza apparire, mantenendo un profilo discreto nonostante la notorietà del padre.
La sua carriera si è sviluppata principalmente nel settore della comunicazione: ha lavorato negli uffici stampa di importanti realtà, tra cui Trussardi e il Gruppo Finanziario Tessile, per poi dedicarsi all’organizzazione di mostre ed eventi culturali. Un percorso che testimonia una passione per la cultura e l’arte, coerente con l’ambiente familiare in cui è cresciuta.
Sul fronte privato, le informazioni sono pochissime: sembra sia diventata madre di due figli, ma ha sempre protetto la sua vita lontano dai media. Anche nei momenti più delicati, come il ricovero del padre o la scomparsa della madre, Sveva non ha mai cercato visibilità, confermando un carattere fortemente orientato alla riservatezza.
Simona Fede, dalla politica all’imprenditoria internazionale
Diverso il percorso della sorella Simona Fede, che ha invece avuto un profilo pubblico più evidente. Fin da giovane ha mostrato un interesse spiccato per la politica: a soli 24 anni è stata eletta assessore alla Cultura nel Comune di Spilimbergo, in Friuli. Una passione che l’ha portata anche a candidarsi alle elezioni europee con Forza Italia, segno di un impegno diretto nella vita pubblica.
Dopo circa vent’anni vissuti a Roma, Simona ha deciso di trasferirsi altrove, dedicandosi a nuovi progetti. Secondo diverse fonti, ha intrapreso una carriera da imprenditrice nel settore dell’architettura, muovendosi tra Europa e Stati Uniti. Un percorso dinamico, che riflette la sua capacità di reinventarsi e di ampliare i propri orizzonti professionali.
Anche sul piano personale, Simona ha fatto scelte precoci: si è sposata a 21 anni ed è madre di tre figli. Nonostante l’impegno politico e professionale, ha sempre mostrato grande orgoglio nei confronti del padre Emilio, definendolo un punto di riferimento nella sua vita.
Il legame familiare con Emilio Fede
Al di là dei loro percorsi individuali, ciò che emerge con chiarezza è l’importanza della famiglia. Emilio Fede, nonostante le vicende giudiziarie e la notorietà che lo ha reso spesso protagonista delle cronache, ha sempre ribadito quanto fosse fondamentale per lui il sostegno delle figlie e della moglie.
Il rapporto con Diana De Feo è stato centrale: sposatisi nel 1965, sono rimasti uniti per oltre cinquant’anni. La sua scomparsa, avvenuta il 23 giugno 2021 a 84 anni, ha segnato profondamente l’intera famiglia. Sveva e Simona hanno ereditato da lei non solo un esempio di solidità affettiva, ma anche un bagaglio culturale e politico che ha orientato parte delle loro scelte.
Curiosità e dettagli meno noti
Riservatezza totale: entrambe non possiedono profili social pubblici, scelta che le accomuna e che testimonia un netto distacco dal mondo mediatico.
Tradizione culturale: il nonno Italo De Feo fu figura di spicco dell’antifascismo e della cultura italiana del Novecento.
Carriere parallele: se Sveva ha seguito la strada della comunicazione e degli eventi culturali, Simona ha intrecciato politica e imprenditoria, con una visione più internazionale.
Vita privata protetta: entrambe hanno figli e famiglie, ma hanno sempre mantenuto lontana la loro sfera personale dall’attenzione pubblica.
Un’eredità di discrezione e identità forte
Sveva e Simona Fede incarnano due esempi di come crescere all’interno di una famiglia famosa non significhi necessariamente cercare la ribalta mediatica. La loro storia dimostra come sia possibile costruire percorsi professionali e personali solidi, mantenendo allo stesso tempo un profilo discreto.
L’una immersa nella cultura e nella comunicazione, l’altra tra politica e imprenditoria internazionale: entrambe, però, unite da un comune denominatore, quello di una famiglia che ha sempre vissuto la notorietà con senso di responsabilità, senza mai rinunciare alla propria privacy.






