Torino, 20 settembre 2025 – Negli ultimi anni, la cura della salute intestinale ha assunto un ruolo centrale nella nostra attenzione al benessere complessivo, spingendo molti a scoprire una vasta gamma di alimenti e abitudini capaci di nutrire il microbioma in modo efficace. Se un decennio fa pochi avrebbero immaginato che potremmo apprezzare quotidianamente cibi fermentati come il kimchi o lo yogurt naturale, oggi sappiamo che la salute dell’intestino si costruisce anche attraverso pratiche più sorprendenti e meno note. Ecco alcune strategie innovative e supportate da esperti come la dott.ssa Emily Leeming del King’s College di Londra, autrice del libro Genius Gut, per migliorare il nostro ecosistema intestinale.
Abitudini quotidiane che nutrono il microbioma
Il microbioma intestinale è un complesso ecosistema costituito da trilioni di microrganismi, tra cui batteri, funghi e virus, che influenzano non solo la digestione ma anche il sistema immunitario e la salute mentale. Sebbene l’alimentazione rappresenti il pilastro fondamentale per mantenerlo in equilibrio, altri fattori quotidiani svolgono un ruolo altrettanto cruciale.
Il potere del bacio e l’importanza delle relazioni sociali
Sorprendentemente, il bacio, soprattutto quello appassionato, può trasferire fino a 80 milioni di microbi in soli 10 secondi. Come sottolinea la dott.ssa Leeming, “la bocca è la porta d’ingresso al tratto digestivo, ospitando miliardi di batteri che possono facilmente raggiungere l’intestino”. Tuttavia, è fondamentale scegliere bene i partner di scambio microbiotico, poiché infezioni come la faringite da streptococco o uno squilibrio della flora orale possono trasferire microrganismi nocivi. Più l’intimità è profonda, maggiore è lo scambio di batteri, quindi “scegliete saggiamente le vostre relazioni”, avverte la nutrizionista Federica Amati.
Contatto con la natura: giardinaggio e camminare scalzi
Il suolo è riconosciuto come “l’habitat più ricco del pianeta” per la sua abbondanza di microbi benefici. Studi su popolazioni come i cacciatori-raccoglitori amazzonici, che camminano scalzi su terreni ricchi di nutrienti, hanno rilevato una diversità microbica intestinale senza precedenti. Anche nelle città come Torino, trascorrere tempo all’aperto, dedicarsi al giardinaggio o passeggiare scalzi in parchi e foreste favorisce un arricchimento microbico. Come spiega Leeming, “l’aria di bosco è molto più ricca di microbi benefici rispetto a quella interna, quindi respirare aria fresca migliora la salute generale”.
Preparare e consumare carboidrati in modo strategico
Un trucco semplice e poco conosciuto per migliorare la salute intestinale riguarda la gestione dei carboidrati amidacei come patate, riso, pasta e pane: cucinarli, lasciarli raffreddare e poi consumarli. Questo processo aumenta la quantità di amido resistente, un tipo di carboidrato indigeribile nell’intestino tenue che arriva nel colon dove nutre i batteri buoni. La nutrizionista Emily English spiega che “l’amido resistente stimola la produzione di composti che mantengono integra la mucosa intestinale, riducono l’infiammazione e favoriscono l’equilibrio glicemico”. Piatti come la pasta fredda o il pane tostato il giorno dopo, così come i banani non completamente maturi, sono ottime fonti di amido resistente.

Respirazione, nervo vago e alimentazione funzionale
Respirare per calmare l’intestino
La connessione tra salute intestinale e benessere mentale è ormai consolidata: stress e depressione influenzano la composizione del microbioma. Una tecnica efficace e accessibile a tutti è la respirazione profonda e consapevole, che stimola il sistema nervoso parasimpatico, quello deputato alle funzioni di “riposo e digestione”. Rob Rea, esperto di breathwork, consiglia di iniziare con esercizi semplici come respirare con il naso per tre secondi e espirare lentamente per lo stesso tempo, aumentando progressivamente la durata dell’espirazione. Questo rallenta il battito cardiaco e segnala al sistema nervoso di entrare in uno stato di calma, favorendo la digestione e l’assorbimento dei nutrienti.
Il ruolo del nervo vago e semplici esercizi per stimolarlo
Il nervo vago, che collega cervello e intestino, è una via di comunicazione fondamentale per mantenere l’equilibrio microbico. Stimolarlo migliora la motilità intestinale e la produzione di succhi digestivi. Attività semplici come fare gargarismi, cantare, ridere o anche solo canticchiare mentre si espira possono attivare questo nervo. Nahid de Belgeonne, educatrice somatica, sottolinea che “la vibrazione prodotta da queste azioni favorisce un tono vagale più alto, associato a una flora intestinale più diversificata e bilanciata”.
Il cioccolato fondente come alleato del microbioma
Un piacere che fa bene all’intestino è il cioccolato fondente con almeno il 75% di cacao. Grazie ai suoi polifenoli, potenti antiossidanti vegetali, nutre i batteri buoni e contribuisce a mantenere un ambiente intestinale sano. Federica Amati ricorda che “il cioccolato deriva da fave fermentate, quindi rientra tra gli alimenti fermentati benefici”. È importante scegliere prodotti di qualità con pochi ingredienti, come Lindt Excellence 85% o Green & Black’s Organic Dark 85%, per massimizzare i benefici.
Il valore aggiunto della compagnia di un cane
Un altro aspetto spesso trascurato ma importante per il microbioma è la convivenza con animali domestici. Amati evidenzia che “chi vive con animali, in particolare cani e gatti, tende a sviluppare una flora intestinale più varia grazie allo scambio naturale di batteri”. Studi indicano che l’esposizione precoce ai pelosetti riduce il rischio di allergie infantili e anche in età adulta favorisce la presenza di microbi benefici, migliorando la risposta immunitaria e la salute intestinale.
Queste abitudini, integrate in uno stile di vita consapevole e dinamico, rappresentano un approccio innovativo e scientificamente supportato per sostenere la salute del microbioma intestinale, elemento cardine per il benessere fisico e mentale. La ricerca continua a svelare nuovi dettagli su come il nostro corpo e le nostre abitudini quotidiane siano profondamente interconnessi con il vasto universo microbico che abita in noi.






