Per chi passa spesso da Milano-Bergamo, le novità non tarderanno a farsi notare: lo scalo di Orio al Serio ha inaugurato un cambiamento che va ben oltre il semplice restyling. Una trasformazione silenziosa, avviata il 26 novembre, sta rivoluzionando l’esperienza pre-volo, introducendo tecnologie mai viste prima nell’aeroporto e preparando il terreno a un modello che potrebbe diventare la norma in Europa.
Orio al Serio diventa una “micro-città”
Dietro questi interventi non c’è solo la volontà di snellire le code ai varchi, ma un piano più ambizioso. La direzione dello scalo immagina un futuro in cui l’aeroporto diventa un ambiente urbano a tutti gli effetti: servizi integrati, strutture per il lavoro e la formazione, nuovi spazi ricettivi.

Una sorta di “micro-città” che si espande attorno al traffico aereo. Ed è proprio in questo scenario che spunta una delle novità più sorprendenti.
Una nuova area controlli che nasconde la grande svolta
Il cuore del rinnovamento è nascosto al primo piano: un’area di 7.500 metri quadrati ridisegnata da zero, con 14 linee dotate di tomografi avanzati capaci di analizzare i bagagli come una tac ospedaliera. Niente più laptop da estrarre, niente più elettronica sparsa nei cestini. Le valigie scorrono senza interruzioni, mentre un sistema di intelligenza artificiale osserva il movimento dei passeggeri, individua gli accumuli e li ridirige in tempo reale. La promessa è semplice: tempi di attesa più brevi, flussi più regolari.
Ma la vera sorpresa è collegata proprio a queste nuove macchine.
La regola che cambia per sempre il bagaglio a mano
Grazie ai nuovi scanner, una delle restrizioni più odiate dai viaggiatori va in archivio. I contenitori liquidi possono arrivare fino a 2 litri ciascuno e non devono più essere separati dal resto del bagaglio.
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È un salto epocale rispetto allo storico limite dei 100 ml, che per anni ha generato stress, file inutili e bottigliette abbandonate prima del controllo. Un cambio di paradigma reso possibile da un investimento da 14 milioni di euro sul nuovo sistema di sicurezza.
Orio al Serio si allarga e si automatizza
A questo si aggiunge una serie di interventi che completano il ridisegno dell’esperienza passeggeri: nuovi gate automatici per la lettura delle carte d’imbarco, postazioni di self check-in in numero quasi raddoppiato, un’area extra-Schengen più grande e con più gate operativi. Ogni elemento è stato pensato per rendere lo scalo più autonomo e in grado di reggere l’aumento costante del traffico.
L’inaspettata rinuncia per i frequent flyer
Tuttavia, nel mosaico di novità ce n’è una meno immediata ma fondamentale, destinata a cambiare le abitudini dei viaggiatori più assidui. La scorciatoia che permetteva di accedere direttamente ai controlli dalla lounge esterna non esiste più: la riorganizzazione degli spazi l’ha eliminata del tutto. I fast track restano attivi — e accessibili anche ai titolari di American Express Platino — ma il flusso ora è centralizzato e gestito come un unico percorso.
È un compromesso che molti passeggeri abituali noteranno subito. Ma la scoperta finale è che questa scelta non è un passo indietro, bensì parte di una strategia più ampia: uniformare i passaggi, sfruttare al massimo le nuove tecnologie di smistamento e preparare l’aeroporto a volumi di traffico che, secondo le previsioni, nei prossimi anni cresceranno ancora.






