Un borgo che concentra in poche centinaia di metri la concretezza del mare e la cura degli spazi pubblici: case colorate, balconi curati, una chiesa appoggiata sugli scogli. Qui la geografia e la storia si leggono sul pavé e sulle mura, e ogni passo restituisce un punto di vista diverso sul Golfo dei Poeti. Si parla di Tellaro, un nucleo della Riviera di Levante che mantiene un impianto medievale e una funzione pratica nata dalla vita di comunità marinara. La sensazione all’arrivo è quella di avere davanti un paese che ha scelto di conservare la propria identità, non di trasformarsi per il turismo.
Secoli di mare, mura e meraviglia
Tellaro nasce come presidio costiero, parte dell’orbita della Repubblica di Genova, con una struttura urbana pensata per la difesa: vicoli stretti, case addossate, rientranze che riducono il vento. Le tracce medievali si leggono ancora nell’assetto delle strade e nei resti delle vecchie fortificazioni, senza che la memoria storica sia stata trasformata in vetrina. Chi studia i paesaggi costieri lo sa: questi nuclei si sono sviluppati per rispondere a esigenze pratiche, non estetiche, e la forma del borgo lo dimostra.
Un elemento che richiama l’attenzione è la Chiesa di San Giorgio, costruita su un promontorio roccioso e percepita come punto di riferimento visivo dal porto. Intorno alla chiesa si sono stratificate storie, tra cui la celebre Sagra del Polpo, evento locale che richiama la dimensione gastronomica e la memoria collettiva. È un fatto che la relazione tra pesca e comunità abbia plasmato usi e tradizioni; non è folklore, è economia e ritualità messe insieme.
Un dettaglio che molti sottovalutano è la presenza di botteghe e laboratori artigiani che mantengono tecniche locali legate al mare. Questo aspetto non è immediatamente appariscente, ma spiega perché il borgo resista alle trasformazioni rapide: c’è ancora una vita legata al porto e un equilibrio tra residenza e attività produttive.

Vicoli, onde e meraviglie
Camminare per Tellaro significa alternare brevi salite a scorci che finiscono direttamente sul mare. I vicoli si aprono su piazzette minuscole, le case mostrano balconi fioriti e persiane dipinte, e il percorso visivo termina spesso su una cornice di acqua. La topografia impone un passo lento: molte strade sono pedonali e progettate per facilitare la vita quotidiana, non per il passeggio turistico. Per questo motivo il borgo conserva un ritmo che molti visitatori definiscono raro.
Il sentiero panoramico che porta verso Lerici è un itinerario che mette in fila ulivi, macchia mediterranea e punti panoramici sul Golfo dei Poeti. L’esperienza è concreta: il profumo della vegetazione si mescola all’aria salmastra e le pendenze richiedono attenzione ai passi. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la differenza tra luce mattutina e luce serale: i colori delle case cambiano con l’ora e con la direzione del vento, e le fotografie non sempre restituiscono la percezione reale.
Al porto, la routine dei pescatori continua a scandire alcuni momenti della giornata: reti, filetti, chiacchiere tecniche sul pescato. Qui è possibile assaggiare piatti come le trofie al pesto o il polpo alla tellarese, che raccontano usi gastronomici legati al luogo. La compresenza di turismo e pratiche locali crea un equilibrio fragile: in alcuni periodi dell’anno il borgo appare più popolato, ma la struttura urbana mantiene la sua funzione originaria di comunità costiera.
Come arrivare a Tellaro: indicazioni pratiche
Raggiungere Tellaro richiede una scelta di percorso: la stazione ferroviaria più vicina è La Spezia, da cui partono autobus verso Lerici; da lì una seconda linea o una camminata costiera porta direttamente al borgo. In auto si segue la segnaletica per Lerici e poi le indicazioni locali: il centro è pedonale, perciò è necessario utilizzare i parcheggi esterni e proseguire a piedi. Questo dettaglio organizzativo è spesso sottovalutato dai visitatori che entrano nel borgo senza predisporre il mezzo adeguato.
Per chi preferisce muoversi a piedi, il sentiero da Lerici è panoramico ma richiede scarpe adeguate e una condizione fisica di base: tratti esposti e dislivelli brevi sono la regola, non l’eccezione. In alternanza, i servizi di autobus locali offrono collegamenti regolari nella stagione di maggiore affluenza; è comunque utile verificare gli orari nelle guide locali o presso gli uffici turistici per evitare tempi di attesa prolungati.
Un suggerimento pratico: pianificare la visita in fascia oraria meno congestionata consente di apprezzare i tramonti e il silenzio del pomeriggio, quando il borgo si libera dalle corse e rimangono gli odori del mare e del cibo preparato nei ristoranti. Questo è il tipo di dettaglio che restituisce l’idea di un luogo vissuto e non solo fotografato, e che porta alla luce la ragione per cui Tellaro continua ad attrarre chi cerca paesaggi reali e pratiche quotidiane.






