Roma, 27 dicembre 2025 – Con l’arrivo delle festività e le numerose cene con amici e familiari, la gestione delle stoviglie sporche diventa spesso un problema quotidiano con piatti e padelle incrostate lasciate in ammollo per ore, o addirittura per tutta la notte, nella convinzione che l’acqua aiuti a facilitarne la pulizia il giorno successivo. Tuttavia, questa pratica comune può rappresentare un serio pericolo per la salute, come confermato da recenti studi e autorità sanitarie internazionali.
Piatti sporchi, i rischi igienici del lavaggio in ammollo
Secondo le più recenti ricerche microbiologiche, tra cui quelle del noto esperto canadese Jason Tetro, autore di The Germ Code, il lavandino della cucina può trasformarsi nel luogo più contaminato di una casa, superando persino il bagno per la presenza di agenti patogeni. L’acqua tiepida combinata con la presenza di residui alimentari crea un ambiente ideale per la rapida proliferazione di batteri pericolosi, il peggiore per lavare i piatti.
Tra i microrganismi più frequentemente individuati vi sono Escherichia coli, responsabile di febbre, vomito e diarrea severa, oltre a Enterobacter cloacae e Klebsiella pneumoniae. Questi batteri si sviluppano in presenza di acqua stagnante che, raffreddandosi lentamente, mantiene la temperatura ottimale per la loro moltiplicazione. La contaminazione incrociata è favorita dal lavaggio scorretto di carne cruda o insalate non lavate, con la conseguente diffusione batterica su stoviglie e posate lasciate in ammollo.
Il microbiologo Jason Tetro sottolinea come il lavandino sia un vero e proprio “rifugio” per batteri fecali, agenti patogeni alimentari e batteri della pelle, un pericolo spesso sottovalutato nelle pratiche domestiche quotidiane.
Consigli per una corretta igiene in cucina
Il dottor Brian Labus, esperto di sanità pubblica presso la University of Nevada, mette in guardia anche dall’errore di lasciare i piatti sporchi all’aria aperta: sebbene l’ambiente secco rallenti la crescita batterica, i microrganismi possono sopravvivere e riattivarsi al ritorno dell’umidità, attirando inoltre insetti vettori di infezioni.
La soluzione più efficace per ridurre il rischio di intossicazioni alimentari resta l’uso della lavastoviglie, in grado di eliminare i batteri grazie alle alte temperature raggiunte durante il ciclo di lavaggio. Questo metodo è consigliato soprattutto durante i periodi di maggiore frequentazione domestica, come le festività, quando il volume di stoviglie da pulire aumenta sensibilmente.
Le implicazioni per la sicurezza alimentare
Nel 2025, l’attenzione verso la sicurezza alimentare si è ulteriormente intensificata grazie a strategie collaborative internazionali tra enti come l’ICQRF italiano e la britannica Food Standards Agency (FSA). Questi organismi hanno siglato un accordo per rafforzare la lotta contro le frodi agroalimentari e garantire controlli più efficaci lungo tutta la filiera, migliorando così la tutela dei consumatori anche in ambito domestico.
L’adozione di buone pratiche igieniche in cucina, come evitare l’ammollo prolungato di piatti e posate e utilizzare strumenti di pulizia efficaci, si inserisce in un contesto più ampio di sicurezza e prevenzione sanitaria, fondamentale per ridurre i rischi di contaminazioni e malattie di origine alimentare.






