Dal 10 al 16 novembre Milano diventa un enorme laboratorio culturale a cielo aperto, un luogo dove il libro non è soltanto un oggetto ma un pretesto per incontrarsi, ascoltare, scambiarsi pensieri e capire meglio il tempo in cui viviamo. BookCity Milano 2025 torna con una quattordicesima edizione imponente, quasi sorprendente nella sua vastità, e per un’intera settimana la città si muove al ritmo delle presentazioni, delle lezioni, delle letture e di quei momenti sospesi in cui un’idea si trasforma in una conversazione che rimane impressa. È un appuntamento che ogni anno cresce e che quest’anno raggiunge numeri che sembrano quasi impossibili: 1359 eventi, 2715 protagonisti, 52 librerie coinvolte, 62 biblioteche tra cui quelle nate nei condomìni e più di 400 sedi distribuite nei nove Municipi e nelle città vicine. È un mosaico diffuso che non ha un centro preciso, perché l’idea è proprio quella di far muovere le persone da un punto all’altro, in un flusso costante di curiosità e partecipazione.
Il potere delle idee, il ruolo della cultura e i percorsi che raccontano il presente
Il fil rouge di questa edizione è “Il potere delle idee / Le idee del potere”, un tema che tocca uno dei nodi più sensibili del nostro tempo: quanto spazio hanno davvero le idee per incidere nella vita pubblica? E quanto il potere, nelle sue forme mutevoli e spesso spigolose, condiziona ciò che pensiamo, leggiamo, raccontiamo? Milano prova a rispondere con una serie di incontri che guardano a politica, geopolitica, informazione e dinamiche sociali senza semplificazioni, mettendo insieme voci molto diverse ma animate dallo stesso desiderio di comprendere il momento storico. Attorno a questo nucleo tematico prendono forma quattro percorsi narrativi — possibilità, fragilità, opportunità e minacce — che si ispirano ai versi di una grande poetessa del Novecento e diventano l’occasione per attraversare le contraddizioni del presente, esplorando sia il lato luminoso sia quello più problematico delle trasformazioni in corso. La città si muove così tra ospiti italiani e internazionali, autori affermati e nuovi talenti, saggisti, studiosi, giornalisti, voci che sfidano il pubblico ad abbandonare le certezze per entrare in territori più complessi.

In questo quadro trova posto anche un ampio spazio dedicato alla spiritualità, un elemento spesso laterale nei festival culturali, ma che qui diventa centrale soprattutto in vista degli 800 anni della morte di San Francesco. Tre incontri ripercorrono la figura del santo non come icona immobile, ma come punto da cui rileggere il rapporto tra interiorità e società. La serata conclusiva sposta poi il focus sul ruolo della fede nel mondo contemporaneo, un tema che negli ultimi anni sta tornando al centro del dibattito pubblico. Non manca un’attenzione particolare agli adolescenti, un’area delicata e spesso raccontata con toni superficiali: BookCity prova a entrarci con rispetto, affrontando il disagio, il rapporto con la scuola, le pressioni sociali. Accanto a questo si ragiona sulle molte forme dell’amore, seguendo i fenomeni editoriali del romance ma ampliando il discorso verso dinamiche che riguardano i rapporti adulti, l’amore vissuto in contesti difficili come il carcere, e quei legami inevitabili che sfuggono al controllo.
I classici che ritornano, la città che festeggia la lettura e gli anniversari che segnano la storia editoriale italiana
Uno degli aspetti più affascinanti di BookCity è il modo in cui i classici vengono proposti come strumenti per leggere il presente. Non sono mai protagonisti per nostalgia, ma diventano bussola per capire come alcune domande resistano nel tempo. Le riletture si alternano a incontri con scrittori e figure della cultura italiana e internazionale, mentre una parte del programma si concentra sullo sport, preparando il terreno alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Qui nasce “Tedofori. 21 parole per un abbecedario sportivo”, un ciclo che comincia proprio nella settimana del festival e andrà avanti fino alla primavera successiva, un ponte ideale tra narrazione e agonismo. Sul fronte editoriale arrivano tre ricerche nuove che provano a fotografare come cambiano i comportamenti di lettura, quali generi crescono, cosa cercano i lettori nei libri e quali sono le nuove forme di consumo culturale. È un lavoro prezioso per chi guarda al futuro del settore, perché mette insieme numeri, percezioni e tendenze.
BookCity è anche l’occasione per celebrare grandi anniversari del mondo del libro: i cento anni di Ossi di seppia, un secolo che non ha scalfito la potenza dell’opera; i sessant’anni degli Oscar Mondadori, un catalogo popolare che ha accompagnato generazioni; i vent’anni del gruppo GeMS, diventato negli anni un attore centrale dell’editoria italiana; gli anticipati 150 anni del Corriere della Sera e i 160 de Il Sole 24 Ore, testate che hanno contribuito a costruire l’immaginario culturale del Paese; e i settant’anni di Feltrinelli, insieme ai dieci anni del Patto di Milano per la lettura. Ogni anniversario è celebrato con incontri, mostre, dialoghi e momenti che uniscono pubblico e professionisti in un’unica grande narrazione. È una settimana intensa, in cui Milano si concede il lusso di mettere al centro i libri e chi li scrive, ma soprattutto le persone che li vivono, li interpretano, li portano con sé. Una settimana in cui camminare per la città significa imbattersi in un pensiero nuovo, un autore inatteso, una frase che resta impressa.






