Roma, 7 agosto 2025 – La questione della ricetta tradizionale della cacio e pepe torna al centro del dibattito culinario grazie alle parole di Max Mariola, chef noto per il suo approccio autentico alla cucina romana. La recente diffusione di una versione della pietanza proposta dalla BBC ha sollevato critiche e polemiche, soprattutto da parte degli esperti e degli appassionati della gastronomia capitolina.
Max Mariola critica la versione BBC della cacio e pepe
A Fanpage, Max Mariola non ha usato mezzi termini nel commentare la versione della cacio e pepe presentata dalla BBC, che prevede l’aggiunta di burro e parmigiano: “A Roma, si dice che la pasta burro e parmigiano è il piatto dei cornuti, perché è una pietanza veloce da preparare, quella che facevano le mogli dopo essere state a casa con gli amanti per i mariti che rientravano dal lavoro”, ha affermato con tono ironico ma fermo, sottolineando come questa interpretazione stravolga le radici di uno dei piatti simbolo della cucina romana.
Secondo Mariola, la vera cacio e pepe si basa esclusivamente sull’uso di pochi ingredienti di qualità: pecorino romano, pepe nero macinato fresco e pasta (preferibilmente tonnarelli o spaghetti). La cremosità si ottiene esclusivamente con l’emulsione del formaggio e dell’acqua di cottura della pasta, senza aggiungere grassi come il burro.
La tradizione romana contro le contaminazioni internazionali
La polemica nasce dal fatto che molte versioni internazionali della ricetta tendono a inserire ingredienti non previsti dalla tradizione, come appunto il burro o il parmigiano reggiano, un formaggio più dolce e meno sapido rispetto al pecorino romano. Tali variazioni alterano il sapore originale e l’equilibrio gustativo del piatto, creando una versione che gli addetti ai lavori definiscono “estranea” alla cultura gastronomica romana.
Inoltre, Mariola ha evidenziato come la cacio e pepe non sia soltanto un piatto, ma un simbolo di identità culturale. La sua preparazione richiede tecnica e attenzione, e ogni deviazione rischia di snaturarne il valore autentico.
Perché la cacio e pepe non deve cambiare
Il dibattito intorno alla ricetta tradizionale della cacio e pepe riflette una più ampia discussione sulla tutela delle ricette storiche italiane di fronte alla globalizzazione culinaria. La diffusione di versioni modificate all’estero è spesso motivata dalla ricerca di un gusto più accessibile o meno intenso, ma rischia di compromettere la reputazione e l’identità di un piatto legato a una precisa area geografica e culturale.
Max Mariola invita quindi a riscoprire e rispettare le origini della cacio e pepe, valorizzando l’ingrediente principe, il pecorino romano, e la semplicità degli elementi che la compongono. La vera sfida per chi cucina questo piatto è mantenere viva la tradizione senza cedere alla tentazione di aggiunte che ne snaturano la natura.
La discussione sulla cacio e pepe della BBC ha riacceso l’interesse verso la cucina romana autentica, spingendo chef, critici e appassionati a riflettere sull’importanza di preservare le ricette originali come patrimonio culturale e gastronomico.






