Roma, 28 dicembre 2025 – Il mal di gola nei bambini rappresenta una delle condizioni più frequenti che inducono i genitori a consultare un pediatra, specialmente durante i mesi invernali. Si tratta di un disturbo che, pur essendo spesso benigno, può derivare da cause diverse e richiede una diagnosi accurata per un trattamento corretto e sicuro.
Le cause principali e i sintomi del mal di gola nei bambini
Il mal di gola nei piccoli è quasi sempre associato a infezioni delle vie respiratorie superiori, con una prevalenza di origine virale in circa l’80% dei casi. I virus più comuni includono quelli influenzali, parainfluenzali e i rhinovirus, responsabili anche del comune raffreddore. La trasmissione avviene prevalentemente per via aerea attraverso le secrezioni respiratorie o il contatto con mani contaminate.
Tuttavia, in una quota significativa di casi, il mal di gola ha un’origine batterica, con protagonista principale lo Streptococcus beta-emolitico di gruppo A (Sbega). Questo batterio è particolarmente frequente nei bambini in età scolare e può provocare faringiti e tonsilliti acute, specialmente in inverno e all’inizio della primavera. Se l’infezione batterica si estende alla pelle, si manifesta la scarlattina, caratterizzata dalla comparsa di eritemi cutanei.
I sintomi tipici includono dolore intenso e difficoltà a deglutire, febbre superiore a 38,5°C, tonsille gonfie e arrossate con possibili placche biancastre o striature di pus, petecchie sul palato e linfonodi cervicali ingrossati e dolenti. Nelle infezioni virali, invece, si associano spesso anche raffreddore, congiuntivite, raucedine e occhi arrossati.
Diagnosi e test per distinguere infezioni virali da batteriche
La diagnosi precisa è affidata al pediatra, che valuta i sintomi e, in presenza di febbre alta, linfonodi ingrossati e placche senza tosse o raffreddore, può decidere di effettuare un test rapido per lo streptococco. Nonostante la disponibilità di test rapidi in farmacia o online, è fortemente consigliato eseguirli in ambito clinico per evitare errori diagnostici.
Infatti, circa il 15-20% dei bambini può essere portatore sano di streptococco, e un test effettuato in modo autonomo o prematuro potrebbe risultare falsamente positivo, portando a un uso inutile e dannoso di antibiotici. Il test rapido ha un’alta affidabilità quando positivo; in caso di negatività, il pediatra può richiedere un tampone faringeo colturale con risultati disponibili in 48-72 ore per una diagnosi definitiva.
Per agevolare il sospetto diagnostico, viene spesso utilizzato il punteggio di McIsaac, che somma fattori come la febbre, l’assenza di tosse, l’ingrossamento dei linfonodi, la presenza di placche tonsillari e l’età del bambino, per stimare la probabilità di infezione da Sbega e guidare la scelta del tampone.
Terapia e gestione del mal di gola nei bambini
Il trattamento del mal di gola varia a seconda della natura dell’infezione. Le forme virali, che rappresentano la maggioranza, si risolvono spontaneamente in 5-7 giorni e richiedono solo terapie sintomatiche con paracetamolo o ibuprofene per alleviare dolore e febbre, oltre a un’adeguata idratazione e, se graditi, gargarismi.
Gli antibiotici sono indicati esclusivamente nelle infezioni batteriche confermate, principalmente quelle da Streptococcus beta-emolitico di gruppo A. La terapia antibiotica deve essere seguita per circa 10 giorni per assicurare la completa eradicazione del batterio e prevenire complicanze come la febbre reumatica o la glomerulonefrite post-infezione. È importante non interrompere la terapia anche se i sintomi migliorano rapidamente.
In caso di mal di gola di origine batterica, il bambino può tornare a scuola già 24-48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica, purché stia bene. Per le forme virali, il rientro è consigliato 24-48 ore dopo la scomparsa della febbre e il miglioramento delle condizioni generali.
Prevenzione e consigli pratici
Per ridurre la frequenza e la gravità degli episodi di mal di gola, è utile evitare l’esposizione dei bambini a fattori irritanti come il fumo passivo, l’inquinamento atmosferico, l’aria troppo secca o gli ambienti affollati con scarso ricambio d’aria. Al contrario, trascorrere tempo all’aperto in ambienti salubri contribuisce a rafforzare le difese immunitarie.
I rimedi casalinghi, come le bevande calde o fredde, possono essere offerti in base alle preferenze del bambino, senza restrizioni rigide. Non esistono evidenze scientifiche solide a favore dell’uso di immunostimolanti o detergenti antibatterici ambientali per la prevenzione.
La consulenza pediatrica rimane fondamentale per gestire correttamente il mal di gola nei bambini, decidere l’opportunità di eseguire test diagnostici e impostare la terapia più adeguata, evitando l’uso inappropriato di antibiotici e monitorando l’andamento della malattia.






