Milano, 1 dicembre 2025 – L’alluminio resta uno dei materiali più utilizzati in cucina per la sua leggerezza e versatilità, ma il suo impiego deve essere gestito con attenzione per evitare rischi per la salute. Studi scientifici recenti confermano come il contatto tra alimenti e alluminio, soprattutto se questi sono acidi o salati, possa favorire la migrazione del metallo all’interno del cibo, comportando potenziali effetti nocivi se l’esposizione è prolungata o eccessiva. Per approfondire questo tema, abbiamo raccolto le indicazioni aggiornate della biologa nutrizionista Michela Seniga, esperta in alimentazione e nutrizione presso i centri Humanitas Medical Care, realtà sanitaria d’eccellenza che si distingue per un approccio innovativo e centrato sul paziente.
L’alluminio in cucina: quali alimenti evitare a contatto diretto
Secondo la dottoressa Seniga, è fondamentale evitare l’uso di pentole o fogli di alluminio con una serie di alimenti per ridurre il rischio di contaminazione. Pomodori, spinaci, barbabietole sono tra i più noti, ma la lista si estende a molti altri cibi caratterizzati da un basso pH o da un alto contenuto di acidi organici come quelli citrico, malico e ossalico. Tra questi rientrano il rabarbaro, gli agrumi (limoni, arance), mele, uva, frutti di bosco, crauti, succhi di frutta acidi, marmellate di frutta acida e salse a base di aceto.
Il contatto prolungato con alimenti acidi o salati, come pesce marinato, olive in salamoia e formaggi stagionati, può aumentare la migrazione di alluminio, soprattutto se si utilizzano fogli o recipienti metallici a temperature elevate o per lunghi tempi di cottura o conservazione.

Fogli di alluminio e bevande: un binomio da gestire con cautela
Un ambito particolarmente critico è rappresentato dalla conservazione degli alimenti nei fogli di alluminio. Gli studi sperimentali indicano che alimenti acidi o salati, come formaggi freschi, limone e cibi marinati, possono assorbire quantità di alluminio superiori ai limiti di sicurezza fissati dal Consiglio d’Europa (5 mg/kg di alimento), soprattutto se conservati per tempi prolungati o cucinati in fogli di alluminio a temperature elevate.
Inoltre, alcune bevande acide non dovrebbero mai essere conservate o trasportate in contenitori di alluminio. Tra queste, i succhi di agrumi (arancia, limone, pompelmo), il succo di pomodoro, il succo di ananas e le bevande a base di aceto, come i liquidi per sottaceti. Anche alcune bibite analcoliche acide, come cola e energy drink, possono favorire l’assorbimento di alluminio, soprattutto se il rivestimento interno delle lattine è danneggiato.
Differenze tra alimenti acidi e grassi nella migrazione dell’alluminio
La biologa Seniga sottolinea come l’acidità sia il principale fattore che favorisce la dissoluzione e il rilascio di alluminio negli alimenti. Gli alimenti acidi, infatti, promuovono una migrazione molto più marcata rispetto ai cibi grassi. Per esempio, agrumi e sottaceti facilitano un rilascio di alluminio significativamente superiore rispetto a carne e pesce, dove la presenza di grassi non favorisce direttamente la migrazione del metallo.
Tuttavia, anche negli alimenti grassi la migrazione di alluminio può aumentare in presenza di condimenti acidi o salati e con la cottura a temperature elevate. Studi hanno evidenziato un incremento del contenuto di alluminio in carne e pesce cotti in fogli di alluminio, sebbene questi valori siano generalmente inferiori rispetto a quelli riscontrati negli alimenti acidi.
Consigli pratici per l’utilizzo sicuro dell’alluminio in cucina
Per limitare l’esposizione all’alluminio e preservare la salute, la dottoressa Seniga consiglia alcune semplici ma efficaci precauzioni. In primo luogo, evitare la cottura o la conservazione di alimenti acidi o salati in pentole o fogli di alluminio non rivestiti. È preferibile utilizzare materiali come vetro, acciaio inox o alluminio rivestito appositamente per alimenti a rischio.
Un’altra buona pratica consiste nel pretrattare le pentole nuove, ad esempio facendo bollire dell’acqua al loro interno, per ridurre la migrazione del metallo. Inoltre, è importante evitare l’uso di superfici danneggiate o usurate, poiché la degradazione del materiale può facilitare il rilascio di alluminio.
L’esperienza Humanitas Medical Care: salute e prevenzione integrate
Il tema della sicurezza alimentare e della prevenzione si inserisce nelle attività di Humanitas Medical Care, la rete di poliambulatori e centri medici di Humanitas che promuove un approccio globale alla salute. Presso le strutture di Humanitas, tra cui il recente centro aperto ad Arese, si possono trovare specialisti qualificati come la dottoressa Seniga, che offrono consulenze in dietologia, nutrizione clinica e prevenzione.
Humanitas Medical Care si distingue per la qualità delle prestazioni e l’attenzione al paziente, con percorsi dedicati alla diagnosi precoce e alla promozione di stili di vita sani. L’implementazione di tecnologie avanzate e un ambiente accogliente contribuiscono a migliorare l’esperienza del paziente, favorendo una cultura della salute che parte anche dalla corretta informazione sull’utilizzo sicuro di materiali come l’alluminio in cucina.
Milano e altre città italiane possono così contare su un modello sanitario che unisce innovazione, competenza e vicinanza, con un’offerta clinica completa che abbraccia la prevenzione, la cura e l’educazione alimentare.
