Nel cuore della Riviera dei Fiori, a pochi chilometri dal confine francese, sorge Dolceacqua, uno dei borghi medievali più suggestivi d’Italia. Qui storia e leggenda si intrecciano con la bellezza del paesaggio, creando un luogo capace di attrarre ogni anno migliaia di visitatori. Tra il celebre ponte romanico, il maestoso castello Doria e le tradizioni che sopravvivono da secoli, Dolceacqua è una tappa imperdibile per chi vuole conoscere l’anima autentica della Liguria.
Il borgo che conquistò Monet
Il primo colpo d’occhio su Dolceacqua è dominato dall’antico ponte romanico del XV secolo. La sua elegante arcata collega il borgo medievale alla parte più moderna e regala uno scorcio che nel 1884 ispirò Claude Monet, durante il suo soggiorno ligure. L’artista rimase colpito dall’armonia tra l’opera umana e il paesaggio, tanto da realizzare il dipinto Le pont de Dolceacqua. Oggi, nei pressi del ponte, una cornice artistica moderna consente ai visitatori di rivivere la stessa prospettiva che conquistò l’impressionista francese.

La testimonianza del legame tra il borgo e l’arte è riemersa nel 2019, quando l’opera originale di Monet fu esposta proprio all’interno del castello Doria, restituendo per un breve periodo alla comunità il dipinto che ne celebra l’immagine nel mondo. Passeggiando tra i carugi, i tipici vicoli liguri, si respira l’atmosfera autentica di un luogo rimasto fedele a se stesso. Tra botteghe artigiane, atelier di ceramica e scorci suggestivi, ogni angolo racconta storie antiche. La Piazzetta dell’Armatore, con la sua forma circolare medievale e le case che la abbracciano, conserva lo stemma dei Doria e regala un salto nel passato.
Il castello Doria e le tradizioni popolari
Dal punto più alto del borgo domina il castello Doria, costruito intorno al XII secolo e divenuto proprietà della potente famiglia genovese nel 1200. Restaurato e aperto al pubblico, il castello ospita mostre ed eventi culturali, ma soprattutto offre una vista panoramica che abbraccia il borgo e la valle del Nervia. Le sue sale custodiscono la leggenda di Lucrezia e Basso, un racconto che aggiunge mistero e suggestione alla visita. Non meno affascinante è l’oratorio di San Sebastiano, dove si conserva una scultura attribuita a Anton Maria Maragliano, tra i più grandi scultori liguri del Seicento. Ogni anno, il 20 gennaio, il borgo si anima con la processione del Santo: un rito antico in cui viene portato un albero di alloro decorato con ostie colorate, simbolo di devozione e continuità con le tradizioni popolari.
Dolceacqua è raggiungibile facilmente dalla SS1 Aurelia, poco prima di Ventimiglia, oppure dalla storica Via Romana che collega Bordighera all’entroterra. La sua posizione strategica, a breve distanza dalla Costa Azzurra, lo rende meta ideale per un’escursione giornaliera o per un soggiorno dedicato alla scoperta del Ponente ligure. In questo borgo, dove la pietra incontra il mare e la storia dialoga con l’arte, ogni visita diventa un viaggio tra epoche e suggestioni diverse. Dolceacqua resta, proprio come ai tempi di Monet, un luogo capace di ispirare emozioni senza tempo.






