Scozia, 22 settembre 2025 – Viaggiare è spesso sinonimo di routine: un McDonald’s uguale in tutto il mondo, un hall d’albergo sempre simile e le classiche dimostrazioni di sicurezza a bordo sono invariabili. Anche le piste degli aeroporti sono generalmente standard: distese di asfalto pulito, prive di qualsiasi interferenza, ovunque nel pianeta. Tuttavia, esistono piste d’atterraggio particolari che rompono questa regola, trasformando l’esperienza di volo in qualcosa di unico. Dalle spiagge ai campi da golf, alcune piste aeroportuali sorprendono per la loro originalità e posizione insolita.
Piste aeroportuali uniche: dalla spiaggia di Barra ai campi da golf di Bangkok
Un esempio emblematico è l’Aeroporto di Barra (IATA: BRR) nelle Ebridi Esterne, Scozia, dove la pista di atterraggio non è altro che la spiaggia di Traigh Mhòr. È l’unico aeroporto al mondo con le piste direttamente sulla sabbia. Gestito dalla Highlands and Islands Airports Limited, questo aeroporto serve principalmente la rotta tra Barra e Glasgow, operata dalla compagnia Loganair con i piccoli de Havilland Canada DHC-6 Twin Otter da 19 posti. L’atterraggio e il decollo sono sincronizzati con le maree per garantire spazio sufficiente: con l’alta marea, le piste sono sommerse dall’acqua, rendendo la programmazione dei voli una sfida. I passeggeri attraversano la spiaggia per raggiungere il terminal, e l’esperienza ravvicinata con i piloti nei velivoli piccoli è molto apprezzata dagli appassionati di aviazione. Nonostante le frequenti cancellazioni dovute alle condizioni meteo e alle maree, il fascino di questa pista rimane ineguagliabile.
A migliaia di chilometri da lì, a Bangkok, il Don Mueang International Airport (DMK) presenta una caratteristica altrettanto singolare: un campo da golf a 18 buche si estende tra le due piste di decollo e atterraggio. Il Kantarat golf course è protetto da una sicurezza rigorosa simile a quella aeroportuale, e i giocatori devono prestare attenzione ai segnali luminosi che indicano l’arrivo di un aereo, poiché non esistono barriere fisiche tra il campo e le piste. Nonostante Suvarnabhumi sia diventato il principale aeroporto di Bangkok dal 2006, Don Mueang mantiene il ruolo di hub per le compagnie aeree low-cost come Thai Air Asia e Thai Lion Air.
Innovazioni e sfide delle isole artificiali e piste sull’acqua
L’Aeroporto Internazionale di Hong Kong (IATA: HKG), costruito sull’isola artificiale di Chek Lap Kok, rappresenta un capolavoro ingegneristico e un modello di efficienza aeroportuale. Inaugurato nel 1998 per sostituire il vecchio aeroporto di Kowloon, noto per le difficoltà di atterraggio e decollo, l’aeroporto di Hong Kong è oggi uno dei più trafficati al mondo, con oltre 53 milioni di passeggeri transitati nel 2024. La sua struttura è stata ampliata più volte, con terminal spaziosi e vetrate progettate per resistere ai tifoni. Collegato alla terraferma da ponti come il celebre Tsing Ma Bridge, il più lungo ponte sospeso al mondo che supporta traffico stradale e ferroviario, l’aeroporto si distingue per la sua capacità logistica e la precisione operativa, fattori che gli hanno permesso di guadagnarsi il sesto posto nella classifica mondiale dei migliori aeroporti del 2025.
Similmente innovativo, il Kansai International Airport (IATA: KIX) in Giappone si estende su due isole artificiali a circa 4,5 chilometri dalla costa, su acque profonde quasi 20 metri. Inaugurato nel 1994 e ideato dall’architetto Renzo Piano, Kansai è stato premiato come Monumento di Ingegneria Civile del Millennio. La sua pista ha dovuto affrontare sfide geologiche come un notevole affondamento iniziale, che poi si è stabilizzato nel tempo. Con l’aggiunta di una seconda pista nel 2007, questo aeroporto si conferma uno dei più spettacolari al mondo, dotato anche di un “Sky Deck” panoramico e di aree gioco per bambini, per non far mai perdere agli appassionati di volo l’emozione di osservare gli aerei in azione.
Nel cuore dell’Oceano Pacifico, il Velana International Airport (IATA: VIA) nelle Maldive si distingue per la sua pista unica circondata dall’oceano turchese. Situato sull’isola di Hulhulé, vicino alla capitale Malé e collegato da un ponte di 2 chilometri, l’aeroporto ha un’unica pista asfaltata e quattro piste d’acqua per idrovolanti. Nel 2022 ha inaugurato una nuova pista di 3.400 metri che può accogliere anche i più grandi aerei, come l’Airbus A380. Con un nuovo terminal passeggeri aperto nel 2025, l’aeroporto è un esempio perfetto di come la natura e l’ingegneria possano convivere per creare esperienze di atterraggio mozzafiato.
Piste d’atterraggio insolite nel mondo: dall’Italia a Gibilterra
L’Aeroporto di Genova Cristoforo Colombo (IATA: GOA) è un altro esempio di adattamento alle condizioni geografiche. La città ligure, costruita su ripide scogliere, non offriva spazio per un aeroporto tradizionale, così la pista è stata realizzata su una penisola artificiale nel Mar Ligure. Inaugurato nel 1962, il terminal è stato ampliato nel 1986. L’atterraggio offre un’impressione visiva molto suggestiva, poiché sembra quasi di toccare il mare prima di vedere la pista comparire all’ultimo momento sotto le ruote. Anche se il traffico è diminuito dopo la pandemia, Genova rimane un aeroporto di grande fascino per chi arriva o parte dalla Liguria.
Un caso ancora più curioso è quello dell’Aeroporto Internazionale di Gibilterra (IATA: GIB), dove la pista di atterraggio attraversa la strada principale che collega Gibilterra al resto del territorio. La pista è talmente famosa che John Lennon e Yoko Ono si sono fatti fotografare qui dopo il loro matrimonio. La particolarità è che la pista funge anche da strada pedonale e ciclabile, mentre il traffico veicolare è stato deviato in un tunnel dal 2023. La sicurezza è garantita da semafori e agenti che impediscono il passaggio durante atterraggi e decolli. Attraversare la pista è ormai una tappa obbligatoria per i visitatori.

Altri aeroporti straordinari nel mondo
L’Aeroporto di Sumburgh (IATA: LSI) nelle Shetland, Scozia, presenta una strada pubblica che attraversa una delle sue piste. Un addetto abbassa una barriera prima che un aereo decolli o atterri, permettendo il passaggio solo quando è sicuro. Nella Repubblica di Nauru (IATA: INU), uno degli stati più piccoli al mondo, la pista dell’aeroporto è fiancheggiata da strade residenziali e la circolazione è interrotta durante le operazioni di volo, offrendo agli automobilisti la possibilità di osservare gli aerei da molto vicino.
In Polinesia francese, il Bora Bora Airport (IATA: BOB) è costruito su un motu, un’isola corallina all’interno di una laguna, e l’unico modo per raggiungere il resto dell’isola è via barca dal molo dell’aeroporto. Le piste terminano sulla sabbia bianca, circondate da acque cristalline, offrendo un’esperienza di atterraggio da sogno nel cuore del Pacifico.
Questi esempi dimostrano che, al di là della funzionalità essenziale, le piste aeroportuali possono rappresentare anche un elemento di fascino e unicità, spesso in simbiosi con l’ambiente circostante, creando esperienze di viaggio emozionanti e indimenticabili.






