Croccanti sotto, filanti sopra e pronte in pochi minuti: sono diventate un’abitudine consolidata nelle case degli italiani, complici la vita frenetica e la comodità di un piatto già pronto che ricorda la tradizione. Ma con un’offerta sempre più vasta nel banco freezer, scegliere la migliore pizza surgelata non è semplice. A fare chiarezza arriva la nuova classifica di Altroconsumo, aggiornata a novembre 2025, che mette a confronto decine di pizze surgelate, dalle margherite classiche alle versioni integrali e alle pizze ricche di verdure. Il risultato è una panoramica precisa e indipendente, utile per capire quali prodotti uniscono gusto, ingredienti di qualità e valori nutrizionali equilibrati. E sì, perché anche dal freezer può uscire una buona pizza — a patto di scegliere quella giusta.
Le pizze che si distinguono per qualità e gusto
Secondo l’analisi di Altroconsumo, alcune pizze surgelate spiccano nettamente rispetto alle altre grazie a una combinazione di buon impasto, ingredienti ben bilanciati e cottura uniforme. In cima alla valutazione si posiziona la Italpizza “La Numero Uno” marinara, che con un punteggio di 72 si conferma una scelta apprezzata per la qualità complessiva e l’ottima resa dopo la cottura. Molto bene anche la Esselunga Bio alle verdure con grano kamut, che ottiene 69 punti grazie a un mix equilibrato di leggerezza e sapore, dimostrando come i prodotti a marchio del supermercato possano competere senza problemi con i grandi brand.

Tra i risultati più interessanti emerge anche la pizza alle verdure di Iper La Grande I, che con 67 punti mostra un profilo nutrizionale curato e un impasto che convince gli assaggiatori per consistenza e gusto. Subito dopo arrivano la margherita Smart di Esselunga e i tranci margherita Buitoni, entrambi ben valutati per la loro semplicità e per un rapporto qualità-prezzo competitivo. Altroconsumo segnala come molti prodotti integrali o ricchi di verdure — come quelli firmati Tre Mulini o Verso Natura — offrano una buona alternativa a chi cerca una pizza più leggera, senza rinunciare al gusto.
La classifica prosegue con una lunga lista di pizze che ottengono punteggi compresi tra 54 e 61, a testimonianza di un mercato variegato dove spesso le differenze non riguardano solo il sapore, ma anche la chiarezza dell’etichetta, la qualità del pomodoro e della mozzarella utilizzati e la resa dopo la cottura. Tra queste, Altroconsumo segnala prodotti Buitoni, Cameo, Coop, Carrefour e molte altre realtà, mostrando come quasi ogni catena o brand proponga almeno una pizza capace di raggiungere la sufficienza piena o superarla. Il consumatore, insomma, ha ampia scelta, ma alcune pizze riescono a distinguersi per equilibrio complessivo e trasparenza delle informazioni in etichetta.
Come Altroconsumo valuta le pizze surgelate
Per stilare la sua classifica, Altroconsumo segue un processo rigoroso che passa prima di tutto dai laboratori specializzati. Qui le pizze vengono analizzate nel dettaglio per verificarne la corrispondenza tra ingredienti dichiarati e ingredienti effettivi, oltre che per accertare il profilo nutrizionale reale, considerando calorie, grassi, zuccheri, sale e fibre. Particolare attenzione viene posta alla qualità delle materie prime e all’eventuale presenza di additivi superflui o sostanze indesiderate. Questo step permette di evidenziare differenze che non sempre sono immediatamente percepibili dal consumatore, soprattutto quando si parla di impasti pre-lievitati o ingredienti trattati.
Dopo la fase in laboratorio, la pizza passa alla prova più attesa: l’assaggio. Una giuria di esperti valuta ogni prodotto una volta cotto seguendo le istruzioni della confezione, per riprodurre l’esperienza del consumatore medio. Il giudizio si concentra sull’aspetto visivo, sul profumo, sulla consistenza dell’impasto e naturalmente sul gusto, cercando l’equilibrio ideale tra impasto, pomodoro e formaggio. È qui che emergono differenze significative, perché alcune pizze possono risultare troppo salate, altre con un impasto poco cotto o eccessivamente gommoso, mentre altre ancora riescono a restituire un risultato sorprendentemente simile a quello di una pizza artigianale.
Infine, Altroconsumo analizza anche la trasparenza delle etichette, un dettaglio spesso sottovalutato ma fondamentale: informazioni poco chiare o incomplete possono confondere il consumatore, mentre un’etichetta precisa aiuta a scegliere in modo consapevole. Incrociando laboratorio, assaggio e chiarezza informativa, il risultato è una classifica completa e affidabile, perfetta per chi vuole portare in tavola una pizza surgelata di qualità senza rinunciare a gusto e praticità.






