Milano, 21 ottobre 2025 – Dove andremo a viaggiare nel 2026? Dalle cime delle Dolomiti alle spiagge incontaminate di Dominica, passando per città d’arte e sentieri poco frequentati, la lista delle mete da non perdere nel prossimo anno – stilata dagli esperti di National Geographic – propone un vero giro del mondo tra natura, cultura e novità. Ecco una selezione delle destinazioni che, secondo le anticipazioni, saranno protagoniste del turismo globale nei prossimi dodici mesi.
Dolomiti, Italia: Olimpiadi e panorami da togliere il fiato
A febbraio e marzo 2026, Milano e Cortina d’Ampezzo saranno sotto i riflettori per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. Le gare si svolgeranno su un’area di oltre 8.500 chilometri quadrati, con la maggior parte degli eventi tra le Dolomiti. Qui, tra pareti verticali e creste frastagliate che hanno reso famosa questa catena montuosa, si estende il comprensorio Dolomiti Superski: 12 località collegate da un unico skipass, quasi 30 mila acri di piste e impianti aperti anche in estate, quando i prati si vestono di fiori alpini.
A Cortina, l’Atelier Moessmer – ospitato in un’ex filanda ottocentesca – e il ristorante Grual offrono una cucina “dal campo alla tavola”, mentre l’hotel Aman Rosa Alpina a San Cassiano si distingue per le camere in legno e pietra naturale con vista sulle montagne. “Stiamo lavorando per accogliere al meglio atleti e visitatori”, ha spiegato un portavoce del consorzio turistico locale.
Québec, Canada: la natura protetta dalla comunità Cree
Nel nord del Québec, il Nibiischii Park è una novità assoluta: è il primo parco nazionale canadese gestito da una comunità indigena, la Cree Nation di Mistissini. Oltre 10 mila chilometri quadrati di laghi e foreste boreali sono ora protetti, con nuove strutture per chi ama camminare e pescare. Le attività guidate dai Cree comprendono racconti attorno al fuoco, laboratori di artigianato e corsi di sopravvivenza. “Vogliamo condividere la nostra cultura e difendere queste terre”, ha detto uno degli organizzatori.
A Montréal, intanto, si moltiplicano gli eventi legati alla cultura indigena: una galleria d’arte inuit al Musée des Beaux-Arts e il Kahnawà:ke Cultural Arts Center, che aprirà nel 2026 nella comunità Mohawk a sud della città.
Beijing, Cina: storia millenaria e nuove aperture
Nel 2026 la capitale cinese offre nuovi modi per scoprire il suo passato millenario. L’asse centrale di Pechino – quasi otto chilometri di palazzi imperiali e giardini – è diventato patrimonio UNESCO. Un bus turistico collega i monumenti principali: Tempio del Cielo, Piazza Tiananmen, Città Proibita, Torri del Tamburo e della Campana. I visitatori potranno esplorare nuove aree delle Tombe Ming e partecipare a tour notturni sulla Grande Muraglia illuminata.
Le regole per entrare sono state semplificate: soggiorni senza visto fino a 30 giorni per 47 Paesi e accesso più facile ai trasporti pubblici con carte di credito straniere. “Pechino vuole aprirsi di più ai viaggiatori”, ha detto un funzionario del turismo locale.

Dominica: la prima riserva mondiale dei capodogli
Nel Mar dei Caraibi, l’isola di Dominica si prepara a inaugurare la prima riserva marina dedicata ai capodogli. Circa 200 esemplari vivono stabilmente nelle acque a ovest dell’isola; dal 2026 sarà possibile nuotare o osservarli, con regole precise. Sull’isola, due terzi del territorio restano selvaggi: foreste pluviali, sorgenti termali e cascate raggiungibili anche grazie a una delle funivie più lunghe al mondo, che porta fino al Boiling Lake.
Rabat, Marocco: capitale viva e città del libro
La capitale marocchina alterna la medina medievale ai viali della Ville Nouvelle francese. Tra le novità architettoniche spiccano il Royal Theater di Zaha Hadid e la Mohammed VI Tower, l’edificio più alto del Paese. Il sito archeologico di Chellah ha riaperto dopo un lungo restauro. Nel 2026 Rabat sarà anche Capitale Mondiale del Libro UNESCO: librerie e biblioteche ospiteranno eventi letterari per tutto l’anno.

Hull, Inghilterra: otto secoli di storia sul mare
Sul Mare del Nord, Hull porta a termine nel 2026 un progetto da oltre 50 milioni di dollari per valorizzare il suo passato marittimo. Nuovi musei, navi storiche come l’Arctic Corsair ormeggiate in porto e percorsi tematici raccontano la storia della pesca e della navigazione. Il quartiere dei magazzini lungo il fiume Humber si anima di bar indipendenti e gallerie d’arte.
Altre mete da tenere d’occhio
Tra le destinazioni segnalate dagli esperti ci sono anche:
- Akagera National Park in Ruanda, dove sono tornati i “big five” grazie a progetti di conservazione.
- Vancouver, che ospiterà sette partite dei Mondiali FIFA 2026.
- Yamagata, in Giappone, per chi cerca templi silenziosi e paesaggi innevati lontano dal turismo di massa.
- Route 66 negli Stati Uniti, che celebra i cento anni con nuovi itinerari tra Oklahoma e California.
- Uluru-Kata Tjuta National Park in Australia, dove dal prossimo anno si potrà dormire nel parco accompagnati da guide aborigene.
- Rio de Janeiro, con la riapertura del Museo Nazionale dopo l’incendio del 2018.
- Oulu, in Finlandia, Capitale Europea della Cultura 2026.
- Dongseo Trail in Corea del Sud: un nuovo cammino da costa a costa ispirato al Camino de Santiago.
- Guimarães, in Portogallo, città medievale che punta sulla sostenibilità ambientale.
- Paesi Baschi, in Spagna, dove il 12 agosto si potrà ammirare un’eclissi totale di sole tra Bilbao e Vitoria-Gasteiz.
- Maui, nelle Hawaii, che rinasce dopo gli incendi del 2023 con nuove iniziative di turismo responsabile.
- Banff, in Canada: la meta preferita dai lettori per il mix tra natura selvaggia e servizi urbani.
Viaggi tra cultura, natura e rispetto dell’ambiente
Il filo che unisce queste mete per il 2026 è chiaro: esperienze autentiche, attenzione all’ambiente e valorizzazione delle culture locali. Che si tratti di una traversata sulle tracce degli atleti olimpici o di una notte sotto le stelle guidati dagli Anangu australiani a Uluru, il viaggio torna a essere scoperta lenta e consapevole.
Un dettaglio curioso? A Bilbao, durante l’eclissi totale d’agosto, i bar prepareranno pintxos speciali ispirati all’evento astronomico. “Sarà un giorno che non dimenticheremo”, ha confidato Iñaki, gestore di una storica taverna nel Casco Viejo.






