L’autunno 2025 ha un protagonista inatteso che non arriva dalle passerelle: è il turismo esperienziale del foliage. Non più solo scatti veloci tra gli alberi, ma viaggi pensati come piccole “residenze d’autunno”: si dorme in borghi di pietra, si cammina tra vigneti e castagneti, si assaggia la cucina di stagione, ci si rigenera in terme e spa con vista sui boschi. La tendenza conquista famiglie, coppie e viaggiatori solitari perché unisce prezzi ancora accessibili, mete vicine e un forte desiderio di ritmo lento.
Borghi e colori: dove il foliage diventa esperienza
La cartolina autunnale funziona quando diventa storia personale. È questo il cuore della tendenza: scegliere borghi autentici come base e muoversi a raggiera lungo strade secondarie dove i colori cambiano ora dopo ora. Le LANGHE accendono colline e filari, i colli piacentini alternano casali e valli nebbiose, la VAL DI FUNES si specchia nei larici dorati ai piedi delle ODLE, la VAL D’ORCIA mescola cipressi e crete in un paesaggio che in autunno sembra dipinto a mano. Sui laghi, da BRAIES a MISURINA fino a SCANNO, l’acqua riflette foglie e nuvole, offrendo scenari perfetti per set fotografici all’aria aperta e mini-workshop sempre più richiesti. Molti comuni propongono mappe del foliage con itinerari a intensità cromatica, punti panoramici segnati e orari consigliati per la luce migliore. Così il viaggio si trasforma in raccolta di momenti: il primo caffè in piazza con sciarpa e giacca leggera, il profumo di legna nelle vie, il silenzio dei sentieri al tramonto. La crescita di piccole strutture diffuse, B&B di charme e alberghi storici recuperati rende facile trovare alloggio caratteristico senza allontanarsi dai centri. Nei weekend più richiesti conviene puntare su venerdì-notte + sabato pieno o domenica-lunedì per evitare flussi; la tendenza del 2025 infatti privilegia soggiorni brevi ma intensi, costruiti su un paio di esperienze ben scelte.

Sapori d’autunno: castagne, vino novello, tartufo e cucina di territorio
Il foliage conquista gli occhi, la cucina di stagione fa il resto. Tra castagnate in piazza, bicchieri di vino novello, fiere del tartufo e menù a base di zucca e funghi, l’autunno diventa un viaggio nel gusto. In PIEMONTE le colline si riempiono di cantine aperte e tavoli condivisi; tra ALBA e dintorni l’aroma del tartufo accompagna piatti semplici e ricchi di memoria. In TOSCANA l’olio nuovo arriva col suo verde brillante, mentre nei borghi della VAL D’ORCIA e del CHIANTI i ristoranti propongono pici, zuppe contadine e cacciagione. In EMILIA-ROMAGNA l’autunno porta funghi e salumi da abbinare a paste tirate a mano, in UMBRIA e MARCHE si scoprono legumi antichi e norcerie storiche, in CALABRIA e BASILICATA la SILA e il POLLINO offrono boschi profondi e tavole robuste di patate rosse, pecorini e porcini. L’onda 2025 spinge anche la cucina di comunità: osterie che raccontano produttori, agriturismi con orti e forni a legna, mercati contadini che diventano tappe del viaggio. Le prenotazioni con menù dedicati al foliage sono ormai frequenti: assaggi guidati, merende sinoire, degustazioni al tramonto tra i filari. Per chi cerca contenuti, funzionano i percorsi tematici: la strada delle castagne con antiche seccatoie, i cammini del vino nelle colline meno battute, le feste di paese dove la musica lascia spazio alla chiacchiera lenta.

Benessere, cammini lenti e fotografia: il mix che definisce la tendenza
La vera novità è l’intreccio tra natura, benessere e micro-avventure. Molte mete abbinano al pernottamento accessi serali alle terme, saune panoramiche o vasche esterne riscaldate, magari dopo una passeggiata ad anello nei parchi. In TRENTINO-ALTO ADIGE e LOMBARDIA è facile trovare spa con vetrate sui boschi, in TOSCANA i bagni naturali e i parchi termali aggiungono fascino alle serate fresche, in VENETO e FRIULI rifugi e malghe aprono fino a tardi nei fine settimana. I cammini lenti guadagnano terreno: si scelgono tappe brevi, anelli da 6–12 km con dislivelli morbidi, perfetti per famiglie e neofiti; la fotografia diventa motivo del viaggio, con uscite all’alba e golden hour segnalate dai fotografi locali. Crescono anche le proposte per chi lavora da remoto: midweek in bassa stagione con co-working diffuso, colazioni lunghe, pomeriggi nei boschi e serate in spa. È una forma di benessere accessibile: non servono lusso o grandi budget, basta la combinazione giusta di tempo, luce e luoghi. Per costruire l’itinerario 2025 funziona la regola 2+1: due esperienze principali (un percorso natura e un momento di benessere) più una tappa di gusto che racconti il territorio. Così il weekend resta leggero ma memorabile, senza l’ansia di “fare tutto”.

Come scegliere quando partire e cosa mettere in valigia
Il foliage non arriva ovunque nello stesso momento. In genere le quote più alte esplodono tra fine settembre e metà ottobre, le colline tra metà ottobre e inizio novembre, i parchi litoranei anche a metà novembre quando il mare è ancora tiepido e le spiagge sono vuote. Programmare con flessibilità aiuta: puntare su un midweek, seguire i bollettini colore delle destinazioni, preferire strade panoramiche alle grandi arterie. In valigia servono strati leggeri, scarponcini o sneakers con grip, k-way e cappello per la luce bassa. Per chi scatta: batterie di scorta, panno in microfibra, treppiede compatto per l’ora blu. Piccoli dettagli che fanno la differenza. Il segreto dell’autunno 2025 è la misura: fermarsi nei bar di paese, parlare con chi abita i luoghi, portare a casa sapori semplici e storie brevi. È così che i viaggi nei borghi del foliage smettono di essere tendenza e diventano un rituale personale che si rinnova ogni anno.






