Roma, 8 dicembre 2025 – In attesa del verdetto ufficiale che sarà annunciato il prossimo 10 dicembre dall’India, l’Italia si prepara a celebrare un possibile, storico riconoscimento: la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO. Il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, ha sottolineato a RTL 102.5 l’importanza di questo riconoscimento, che farebbe della cucina italiana la prima al mondo a ottenere tale titolo, confermando l’Italia come il Paese con il maggior numero di patrimoni tutelati dall’UNESCO.
La candidatura della cucina italiana: identità e valore economico
Secondo Mazzi, la candidatura non riguarda solo le ricette o i piatti, ma un vero e proprio rito collettivo che rende il cibo un simbolo identitario per la comunità italiana. Il riconoscimento avrà un impatto diretto sull’intero settore agroalimentare nazionale, che vale circa 700 miliardi di euro. “Questa candidatura rappresenta un booster di orgoglio nazionale e uno strumento di tutela per i nostri produttori agricoli e artigiani“, ha aggiunto il sottosegretario.
L’UNESCO, con sede a Parigi, è l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite nata nel 1945 con il compito di valorizzare e proteggere patrimoni culturali e naturali di importanza mondiale. L’ingresso della cucina italiana nel patrimonio immateriale rafforzerebbe ulteriormente la posizione dell’Italia nel panorama internazionale, confermandola come Paese leader nella tutela della cultura materiale e immateriale.

Le parole di Massimo Bottura e Antonino Cannavacciuolo
Il celebre chef Massimo Bottura, patron dell’Osteria Francescana, ha espresso con entusiasmo il significato profondo della cucina italiana, definendola “memoria, cultura e un modo di stare insieme“. Bottura, insignito nel 2025 del premio “Maestro dell’Arte della Cucina Italiana” dalla Presidenza del Consiglio, è recentemente stato nominato ambasciatore degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, confermando il suo impegno nella promozione di una cucina sostenibile e innovativa.
Accanto a lui, lo chef Antonino Cannavacciuolo si prepara a un evento speciale in cui i due cucineranno insieme un piatto a quattro mani, celebrando simbolicamente la candidatura italiana.

Gianmarco Mazzi: una carriera al servizio della cultura
Il sottosegretario Gianmarco Mazzi, in carica dal novembre 2022, porta con sé una lunga esperienza culturale e manageriale. Laureato in giurisprudenza all’Università di Verona, Mazzi ha guidato numerosi eventi di rilevanza nazionale, tra cui diverse edizioni del Festival di Sanremo e l’opening di Expo 2015. Politico di Fratelli d’Italia, Mazzi è da sempre un promotore della cultura italiana a livello internazionale, e la candidatura UNESCO della cucina nazionale rappresenta uno dei suoi principali successi istituzionali.
L’attesa per il verdetto dell’UNESCO è alta e, in caso di esito positivo, la cucina italiana si aggiungerebbe ai già numerosi patrimoni italiani tutelati dall’organizzazione, confermando l’eccellenza della tradizione gastronomica come parte integrante dell’identità culturale del Paese.



