Batteria che dura sempre meno, smartphone che si surriscalda e prestazioni in calo dopo pochi anni: spesso non è colpa dei produttori, ma delle nostre abitudini quotidiane. Ecco tutte le azioni da evitare per allungare la vita del dispositivo.
La batteria dello smartphone dura poco? La colpa (spesso) è nostra
Ci si lamenta spesso del fatto che gli smartphone moderni sembrino “invecchiare” troppo in fretta. Dopo due o tre anni, molti dispositivi iniziano a perdere autonomia, rallentano o richiedono ricariche continue. Ma nella maggior parte dei casi non si tratta di difetti di fabbrica né di strategie occulte dei produttori.
La verità è più semplice — e meno rassicurante: siamo noi a rovinare i telefoni giorno dopo giorno, adottando comportamenti sbagliati che mettono sotto stress soprattutto la batteria, il vero cuore dello smartphone.

Ecco gli errori da evitare per salvaguardarla e farla durare più a lungo.
Esporre il telefono a caldo e freddo eccessivi
Le batterie agli ioni di litio soffrono moltissimo gli sbalzi di temperatura. Lasciare lo smartphone per ore sotto il sole, in auto d’estate o vicino a fonti di calore può danneggiare i circuiti interni e ridurre in modo permanente la capacità della batteria.
Anche il freddo intenso non è innocuo: temperature troppo basse rallentano le reazioni chimiche interne, causando cali improvvisi di autonomia. La regola è semplice: evitare condizioni estreme e mantenere il telefono il più possibile a temperatura stabile.
Ricaricare la batteria dello smartphone con la custodia inserita
Durante la ricarica lo smartphone si scalda naturalmente. Se resta chiuso in una cover — soprattutto se spessa o in plastica rigida — il calore non riesce a disperdersi e si accumula all’interno del dispositivo.
Questo surriscaldamento continuo è uno dei principali nemici della batteria. Un piccolo gesto può fare la differenza: togliere la custodia mentre il telefono è in carica, soprattutto per ricariche lunghe.
Usare caricabatterie economici o non certificati
“Qualsiasi caricatore va bene, tanto carica lo stesso”. È uno degli errori più diffusi — e più dannosi. Cavi e alimentatori di scarsa qualità possono fornire voltaggi e amperaggi instabili, stressando la batteria e riducendone drasticamente la durata nel tempo.
Spendere qualche euro in più per accessori originali o certificati è un investimento che ripaga: una batteria sana dura più a lungo e mantiene migliori prestazioni.
Portare sempre la batteria dello smartphone a zero o tenerla fissa al 100%
Le vecchie regole dei telefoni di una volta non valgono più. Le batterie moderne non amano né la scarica completa né la carica costante al 100%.
Scendere spesso allo 0% può danneggiare le celle interne, mentre restare per ore al massimo della carica le sottopone a stress continuo. Gli esperti consigliano di mantenere la batteria tra il 20% e l’80%, privilegiando ricariche brevi e frequenti piuttosto che una sola, lunga, notturna.
Lasciarlo in carica tutta la notte (e usarlo nel frattempo)
Ricaricare lo smartphone mentre dormiamo è comodo, ma poco salutare per la batteria. Anche se il sistema interrompe la carica al 100%, il dispositivo resta sotto tensione per ore, aumentando temperatura e usura.
Il problema peggiora se nel frattempo si usano app pesanti, come giochi o streaming video: al calore della ricarica si somma quello del processore. Il risultato è uno stress continuo che accorcia la vita della batteria. Meglio ricaricare di giorno e scollegare il telefono una volta raggiunta una buona percentuale.
App “salva-batteria”: un alleato utile dei nostri smartphone
Per chi vuole monitorare lo stato di salute dello smartphone, esistono numerose app “salva-batteria” per Android e iPhone. Questi strumenti tengono sotto controllo temperatura, cicli di carica e consumi energetici, aiutando a correggere per tempo le abitudini sbagliate.
Piccoli accorgimenti quotidiani, insomma, possono fare una grande differenza. E allungare di molto la vita del nostro smartphone.




