Se vivi con un gatto e sei un uomo, probabilmente ti è capitato più volte di pensarlo: “Parla solo a me”. Rientri a casa, appoggi le chiavi, e il tuo micio parte con una sequenza di miagolii, vocalizzi e richieste sonore difficili da ignorare. Ora la scienza conferma che non è una suggestione: i gatti tendono a miagolare più spesso verso gli uomini. Ma attenzione, perché il motivo è tutt’altro che lusinghiero.
A raccontarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Ankara, pubblicato a novembre 2025 sulla rivista scientifica Ethology, che ha analizzato nel dettaglio il comportamento di saluto dei gatti domestici nei confronti dei loro umani.
Cosa hanno osservato davvero i ricercatori
Lo studio si è concentrato su 31 gatti domestici, osservati direttamente nelle loro case, quindi nel contesto più naturale possibile. I ricercatori hanno analizzato il momento del “saluto” al rientro del caregiver, studiando ogni interazione per 100 secondi e valutandola attraverso 22 parametri comportamentali, tra cui postura, distanza, movimenti, contatto fisico e vocalizzazioni.
Il risultato più interessante è che solo un fattore demografico ha inciso in modo significativo sul comportamento dei gatti: il sesso dell’essere umano. In particolare, i mici vocalizzavano più frequentemente quando davanti avevano un caregiver maschio. Nessuna differenza rilevante, invece, nella durata del saluto o in altri gesti di affetto.
Tradotto: con gli uomini, i gatti “parlano” di più. Ma non perché li preferiscano.
Perché i gatti miagolano di più agli uomini
Qui arriva la parte che può ferire l’orgoglio. Secondo gli studiosi, i gatti non vocalizzano di più verso i maschi per affinità emotiva, ma perché probabilmente devono faticare di più per farsi capire.
Le donne, spiegano i ricercatori, tendono a essere più sensibili ai segnali comunicativi dei gatti, sia vocali sia corporei. Sono generalmente più reattive, più propense a parlare con il gatto, a interpretarne i bisogni e persino a imitarne le vocalizzazioni. Tutto questo riduce la necessità per il micio di alzare la “voce”.
Con gli uomini, invece, la comunicazione potrebbe essere meno immediata. Di conseguenza, il gatto impara che per ottenere attenzione serve essere più diretto e insistente, aumentando la frequenza dei miagolii.
In pratica: se ti miagola di più, non è perché ti ama di più, ma perché con te deve spiegarsi meglio.

Il gatto come animale sociale (più di quanto pensiamo)
Il saluto è una componente fondamentale delle relazioni sociali negli animali. Serve a ridurre la tensione, chiarire le intenzioni, rafforzare i legami. Nei gatti questo comportamento si è evoluto anche grazie a migliaia di anni di co-evoluzione con l’essere umano.
Il gatto domestico, Felis catus, è particolarmente interessante perché ha sviluppato una comunicazione molto raffinata proprio nei confronti delle persone. I miagolii, infatti, sono usati quasi esclusivamente per interagire con gli umani, non con altri gatti.
Questo rende i mici estremamente adattabili: osservano come reagiamo e modificano il loro comportamento di conseguenza.
Conta anche la cultura (non solo il sesso)
Gli stessi ricercatori sottolineano che lo studio è stato condotto in Turchia e che i fattori culturali potrebbero avere un ruolo importante. In alcune società, i ruoli di genere influenzano il modo di comunicare: gli uomini tendono a essere meno verbali, mentre le donne instaurano interazioni più frequenti e dialogiche.
I gatti, da ottimi osservatori, si adeguano. Se una persona risponde meno a segnali sottili, il gatto passa a segnali più evidenti. Questo significa che un gatto turco, italiano o giapponese potrebbe comportarsi in modo diverso proprio perché cresciuto in contesti sociali differenti.
Gli studiosi precisano che questa interpretazione resta in parte speculativa e che saranno necessari ulteriori studi in altri Paesi per capire se il fenomeno sia universale.
Quindi no, non sei l’umano preferito
La conclusione è ironica ma chiara: sentirsi “scelti” dal gatto perché miagola di più con noi è probabilmente un’illusione. Più realisticamente, è il segnale che il nostro stile comunicativo richiede messaggi più espliciti.
La buona notizia è che questo dimostra quanto i gatti siano intelligenti e capaci di adattarsi. Ci osservano, ci studiano e modellano il loro linguaggio su di noi.
La prossima volta che il tuo gatto ti accoglie con una raffica di miagolii, forse non sta dicendo “ti amo più degli altri”. Probabilmente sta solo pensando: “Con te devo parlare chiaro”.


