Le giornate scandite da squilli insistenti e proposte commerciali improbabili potrebbero avere finalmente i giorni contati. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso di passare al contrattacco contro il fenomeno del telemarketing aggressivo, introducendo un sistema di identificazione immediata basato su numeri brevi a sole tre cifre. Questa soluzione permetterà a chi riceve la chiamata di visualizzare sul display un codice identificativo univoco, assegnato esclusivamente agli operatori che agiscono nel pieno rispetto della legalità. L’obiettivo è duplice: restituire trasparenza ai contatti telefonici e tagliare fuori i soggetti truffaldini, poiché queste numerazioni speciali possiedono la caratteristica tecnica di non essere replicabili o contraffatte da centralini situati all’estero.
La tabella di marcia verso l’operatività
Il percorso per l’attivazione di questo scudo digitale è già iniziato ufficialmente il 17 dicembre con l’avvio di una fase di consultazione e sperimentazione. Questo periodo di prova, della durata complessiva di 45 giorni, servirà a testare l’efficacia del sistema prima che diventi lo standard operativo per tutte le comunicazioni in uscita e per l’invio di messaggi promozionali.

Si tratta di un ulteriore tassello che si aggiunge alle precedenti manovre dell’Agcom, come il filtro attivato a novembre per contrastare i falsi numeri mobili nazionali — capace di neutralizzare circa 7,5 milioni di tentativi di disturbo quotidiani — e il blocco antispoofing sulle numerazioni fisse introdotto durante la scorsa estate.
Il parere degli esperti tra ottimismo e dubbi
Nonostante l’accoglienza positiva, le associazioni a tutela dei cittadini mantengono un profilo di cauta attesa. Massimiliano Dona, alla guida dell’Unione Nazionale Consumatori, pur intravedendo un progresso rispetto all’attuale caos comunicativo, solleva alcuni interrogativi sulla reale efficacia della misura rispetto al prefisso unico 0844, mai diventato obbligatorio per legge. La preoccupazione principale riguarda la necessità di regole ferree: ogni azienda dovrebbe avere un unico codice a tre cifre dedicato solo alle vendite, per evitare che l’utente confonda una proposta commerciale con un servizio di assistenza clienti. Il timore è che, senza paletti precisi, la giungla del telemarketing trovi nuovi modi per confondere il pubblico.
Il numero breve servirà davvero a evitare i call center? I possibili limiti
Anche il Codacons riconosce l’utilità potenziale della riforma, ricordando come il numero breve sia una richiesta portata avanti da tempo, ma mette in guardia sulla capacità di adattamento dei call center selvaggi. I dati recenti mostrano infatti un effetto “spostamento”: dopo il blocco delle numerazioni simulate italiane, si è registrata un’impennata anomala di telefonate provenienti da prefissi internazionali. Questo significa che, mentre l’Italia alza barriere interne sempre più sofisticate, le centrali del disturbo tentano di aggirarle operando da territori extra-confine. La sfida per il futuro sarà dunque quella di garantire tempi rapidi per l’entrata in vigore delle nuove norme e monitorare costantemente l’evoluzione delle tattiche utilizzate dai venditori telefonici più aggressivi.


