Quando la temperatura scende, o semplicemente quando “si sente” freddo, la sensazione arriva quasi sempre prima alle dita delle mani e dei piedi. È un’esperienza comune, ma per alcune persone – spesso donne, anziani e bambini – mani e piedi restano gelidi quasi in ogni momento, anche quando il resto del corpo è ben coperto e caldo. Nella maggior parte dei casi si tratta di una risposta fisiologica normale, mentre in altri, più raramente, può essere il campanello d’allarme di una condizione medica da non sottovalutare.
Mani e piedi freddi: ecco i motivi e quando preoccuparsi
Il motivo per cui le estremità si raffreddano più facilmente è legato alla loro posizione e alla loro struttura. Mani e piedi si trovano nelle zone periferiche del corpo, non ospitano organi vitali e hanno una forma che favorisce la dispersione del calore.

“Più è ampia la superficie e più piccolo è il volume di una struttura, maggiore è la dispersione termica”, spiega Matteo Cerri, professore di Fisiologia all’Università di Bologna. In altre parole, mani e piedi sono progettati, loro malgrado, per perdere calore più velocemente.
La strategia del cervello contro il freddo
Quando il cervello percepisce il freddo, attiva una serie di meccanismi di difesa per proteggere gli organi vitali. Il primo è la vasocostrizione: meno sangue caldo viene inviato alle estremità, che diventano fredde, mentre cuore, cervello e polmoni restano protetti.
“Le difese dal freddo si attivano in ordine crescente – chiarisce Cerri –: prima la vasocostrizione, poi i brividi, cioè contrazioni muscolari involontarie che producono calore. Infine può entrare in gioco la termogenesi senza brivido, che coinvolge il tessuto adiposo bruno”. Quest’ultimo è un adattamento lento, che richiede settimane e si sviluppa soprattutto in chi vive stabilmente in ambienti freddi.
Freddo reale o solo percepito?
Il senso di freddo non dipende solo dalla temperatura esterna, ma soprattutto da come il cervello la interpreta. “Esistono due vie cerebrali dedicate alla temperatura: una per il caldo e una per il freddo”, spiega l’esperto. Quando arriva meno sangue caldo a mani e piedi, i recettori termici lo segnalano immediatamente al cervello, che traduce il messaggio nella sensazione di freddo.
Ecco perché due persone nello stesso ambiente riscaldato possono avere percezioni completamente diverse: una con mani e piedi gelati, l’altra perfettamente a suo agio.
Donne, anziani e bambini: perché soffrono di più
Non è solo una credenza popolare. “È reale”, conferma Cerri. Le donne hanno in media meno emoglobina nel sangue e quindi una minore capacità di trasporto dell’ossigeno, che si traduce in una produzione di calore leggermente inferiore. Inoltre, il testosterone nell’uomo favorisce la termogenesi.
Negli anziani entrano in gioco altri fattori: ridotta massa muscolare, circolazione periferica meno efficiente, pelle più sottile e una minore risposta metabolica al freddo. Anche i bambini molto piccoli, soprattutto nei primi mesi di vita, si raffreddano più facilmente.
Quando mani e piedi freddi indicano un problema
In alcuni casi, però, il freddo persistente alle estremità può essere il segnale di una patologia. Tra le più note c’è la sindrome di Raynaud, una condizione in cui l’esposizione al freddo provoca una vasocostrizione eccessiva delle piccole arterie, con dolore e cambiamenti evidenti del colore della pelle.
Altre possibili cause includono malattie arteriose periferiche, coaguli, lesioni nervose, ipotiroidismo e anemia. Anche alcuni farmaci, come beta-bloccanti, stimolanti e pseudoefedrina, possono accentuare il problema. In casi più rari, mani e piedi freddi possono essere legati a diabete o cardiopatie, a causa dei danni ai piccoli vasi sanguigni.
Solo una visita medica accurata può chiarire se dietro al sintomo si nasconde una condizione clinica.
Come riscaldare davvero mani e piedi freddi
Coprire mani e piedi con più strati non è sempre la soluzione più efficace. “Non basta scaldare le estremità – sottolinea Cerri –; è più utile riscaldare il busto, perché il calore deve arrivare al cervello, che decide di inviare di nuovo sangue in periferia”.
Meglio quindi bere una bevanda calda, consumare cibi calorici (soprattutto carboidrati) o, ancora meglio, muoversi. Aumentare la frequenza cardiaca, anche con una semplice camminata, aiuta a produrre calore: durante l’attività fisica, infatti, il 70-80% dell’energia viene dispersa proprio sotto forma di calore.
Il falso rimedio dell’alcol
Da sfatare, infine, un mito molto diffuso: bere alcol per scaldarsi. “È controproducente – avverte Cerri –; l’alcol dà una falsa sensazione di calore perché ostacola la vasocostrizione. Il sangue arriva alle estremità, ma così gli organi vitali perdono calore”. In ambienti freddi, soprattutto in montagna, questo meccanismo può favorire una pericolosa ipotermia.
In sintesi, mani e piedi freddi sono spesso solo una risposta naturale del corpo. Ma imparare a riconoscere i segnali e sapere come reagire può fare la differenza tra un semplice disagio e un problema di salute.






