Roma, 26 agosto 2025 – Il 26 agosto viene tradizionalmente indicato come la Giornata mondiale del cane, un appuntamento nato negli Stati Uniti grazie all’iniziativa di Colleen Paige, scrittrice e divulgatrice esperta di pet lifestyle. Tuttavia, questa ricorrenza, che negli ultimi anni ha trovato spazio anche in Italia, appare soprattutto come un evento mediatico, privo di un reale legame con campagne di tutela o sensibilizzazione strutturate. La realtà è che il cane, membro insostituibile delle nostre famiglie, merita attenzione e rispetto per tutti i 365 giorni dell’anno.
L’origine e la natura mediatica della “Giornata mondiale del cane”
La celebrazione del 26 agosto nasce negli Stati Uniti come una delle numerose giornate dedicate agli animali promosse da Colleen Paige, che ha ideato anche la giornata del gatto, del cucciolo, e altre ancora. Tuttavia, a differenza di alcune giornate dedicate a specie animali in pericolo, questa ricorrenza si configura prevalentemente come un evento promozionale. Le iniziative legate a questa giornata spesso si traducono in comunicati stampa, annunci pubblicitari e campagne di marketing per prodotti e servizi legati al mondo pet, senza un concreto impatto su politiche di tutela o interventi sul territorio.
Il cane, che non è una specie a rischio di estinzione, è ormai un compagno di vita profondamente integrato nella società italiana e mondiale. L’idea di dedicargli una sola giornata appare quindi limitativa e poco coerente con il ruolo che questi animali rivestono quotidianamente nelle nostre case e comunità.
Il riconoscimento giuridico e sociale del cane come membro della famiglia
In Italia si sta facendo strada l’idea, sostenuta anche dalla deputata Michela Vittoria Brambilla, di riconoscere ufficialmente il cane come parte integrante dello stato di famiglia all’anagrafe comunale. Brambilla, da anni impegnata in difesa dei diritti degli animali, ha depositato un progetto di legge che mira a formalizzare questo riconoscimento. Si tratta di un passo importante non solo per attribuire diritti agli animali domestici, come accesso a aree dedicate e tutele, ma anche per promuovere doveri di custodia responsabile, gestione e rispetto verso gli altri cittadini.
Il riconoscimento giuridico del cane come membro della famiglia non sarebbe un semplice gesto simbolico, ma un atto di civiltà e responsabilità sociale, che riflette la realtà di milioni di italiani che condividono la propria vita con un amico a quattro zampe.
La realtà dei canili italiani e l’emergenza abbandoni
Nonostante l’amore per gli animali, in Italia la situazione dei canili e dei rifugi è critica e spesso al limite della sostenibilità. I dati aggiornati al 2022 del Ministero della Salute indicano che in quell’anno sono entrati nei canili sanitari 67.567 cani, mentre 22.040 sono stati accolti nei rifugi. Di questi, 20.357 sono stati restituiti ai proprietari, mentre 32.620 hanno trovato una nuova famiglia tramite adozione.
Le associazioni di tutela animale e gli operatori dei rifugi segnalano però una situazione di sovraffollamento e difficoltà, aggravata dall’arrivo di cani problematici, spesso di razze come molossoidi o pitbull, che richiedono spazi singoli, riducendo la capacità di accoglienza complessiva.
L’estate, tradizionalmente periodo di maggiori abbandoni, non ha ancora fornito dati definitivi, ma le associazioni lanciano allarmi continui per la crescente richiesta di aiuto. Questo scenario sottolinea come la vera “giornata del cane” dovrebbe essere ogni giorno, con un impegno costante verso la prevenzione dell’abbandono e la promozione dell’adozione responsabile.
Un invito alla responsabilità quotidiana
Invece di limitarsi a celebrare una data specifica, la società civile e le istituzioni sono chiamate a promuovere azioni concrete per garantire il benessere degli animali domestici durante tutto l’anno. Visitare un canile, sostenere le associazioni, informarsi sulle buone pratiche di custodia e adottare con consapevolezza sono gesti che non dovrebbero essere confinati a una sola giornata.
Il cane, come ogni animale domestico, merita di essere un compagno rispettato e tutelato non solo il 26 agosto, ma ogni singolo giorno dell’anno, in un percorso che coniughi diritti e doveri in un’ottica di convivenza civile e amore per la natura.






