Jakarta, 25 novembre 2025 – La capitale indonesiana, Giacarta, si distingue ancora una volta per il suo impegno verso il benessere animale e la salute pubblica con l’approvazione di un nuovo regolamento che vieta la vendita e il consumo di carne di cane, gatto e pipistrello. La decisione, presa dall’amministrazione locale guidata dal governatore Teguh Setyabudi (temporaneamente in carica dal 17 ottobre 2024), si inserisce nel quadro di un più ampio sforzo per prevenire la diffusione della rabbia e promuovere una maggiore tutela degli animali, segnando un importante passo avanti rispetto alle normative precedenti.
Giacarta, il divieto nella capitale dell’Indonesia
Giacarta è un centro nevralgico dell’Indonesia e dell’Asia sudorientale, nonché un hub politico ed economico di primaria importanza. Nel contesto di questa metropoli, il nuovo regolamento comunale stabilisce un periodo di transizione di sei mesi per consentire a commercianti e operatori di adeguarsi alle disposizioni. Trascorso tale termine, saranno previste sanzioni rigorose, che possono arrivare fino alla revoca delle licenze commerciali per i trasgressori.
Il provvedimento copre tutte le attività collegate al commercio e al consumo di animali che trasmettono la rabbia, estendendosi a carne e prodotti, sia crudi che trasformati. Il divieto comprende quindi la macellazione, la distribuzione e la somministrazione per uso alimentare. Tale regolamentazione si allinea con le tendenze internazionali e con le crescenti campagne di sensibilizzazione animalista, rafforzando la posizione di Giacarta come città attenta a salute pubblica e diritti degli animali.
Contesto globale e culturale sul consumo di carne di gatto e cane
L’Indonesia è uno dei pochi Paesi dove il consumo di carne di cane e gatto è ancora tollerato in alcune aree, sebbene vari centri urbani abbiano già adottato norme restrittive. A livello globale, il consumo di carne di gatto ha radici storiche in diverse regioni, dalla Cina continentale all’India, alla Corea del Sud e al Vietnam, spesso associato a credenze tradizionali e rimedi popolari. Tuttavia, la crescente urbanizzazione, la diffusione degli animali domestici e le campagne di protezione animale stanno portando a un progressivo ridimensionamento di queste pratiche.
In particolare, in Cina e Taiwan sono state introdotte misure legislative per vietare la vendita e il consumo di carne di cane e gatto. In Vietnam, pur persistendo alcune consuetudini legate a credenze afrodisiache o salutistiche, le autorità locali stanno promuovendo campagne per scoraggiare tale consumo, soprattutto per motivi igienico-sanitari e di immagine pubblica.
Implicazioni per la salute e il benessere animale
Il divieto adottato a Giacarta si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro la rabbia, una malattia zoonotica che rappresenta un grave rischio per la salute pubblica. La decisione non solo contribuisce a limitare la diffusione di questa patologia, ma risponde anche alle sollecitazioni di organizzazioni internazionali per i diritti degli animali, riconoscendo l’importanza di un trattamento etico e responsabile degli animali domestici e selvatici.
Parallelamente, cresce anche la consapevolezza sull’alimentazione dei gatti come animali domestici. Studi veterinari sottolineano l’importanza di una dieta bilanciata con un alto contenuto di carne, specie muscolare, per garantire l’apporto di amminoacidi essenziali come la taurina, fondamentale per la loro salute cardiovascolare e visiva. Tuttavia, è imprescindibile evitare un eccesso di carne pura e integrare la dieta con altri nutrienti per prevenire carenze o problemi metabolici.
In questo senso, l’evoluzione della normativa di Giacarta rappresenta un segnale di cambiamento culturale verso un rispetto più ampio degli animali, sia da un punto di vista etico che sanitario, allineandosi con la crescente urbanizzazione e modernizzazione della più grande metropoli indonesiana, che si prepara anche al trasferimento della capitale a Nusantara nel Kalimantan, mentre continua a gestire le sfide ambientali e sociali della sua attuale posizione geografica.
