Negli ultimi anni, sempre più persone scelgono di abbandonare il classico prato “all’inglese” per optare per un giardino ecologico, capace di unire bellezza e sostenibilità. I prati alternativi calpestabili, realizzati con piante perenni tappezzanti, non solo offrono un effetto estetico più naturale e colorato, ma permettono anche di ridurre le innaffiature e di limitare la manutenzione, rispettando il clima e la biodiversità.
I vantaggi del prato alternativo
Secondo il garden designer Francesco Fedelfio, autore del volume Giardini sostenibili. Progettare, realizzare e mantenere spazi a basso consumo idrico (Gribaudo), la scelta di un prato alternativo rappresenta una forma di “verde consapevole”, in grado di migliorare l’equilibrio tra uomo e natura. Un prato tradizionale richiede, infatti, una notevole quantità di acqua e fertilizzanti, oltre a un costante utilizzo di macchine e pesticidi. Al contrario, un prato composto da specie aridoresistenti consuma fino all’80% in meno di acqua e necessita di pochissimi interventi.
Inoltre, il tappeto ottenuto da piante tappezzanti perenni si integra meglio con l’ambiente circostante, offrendo rifugio a insetti impollinatori e piccoli animali. È un modo per avere un giardino bello e vivo, che respira con la natura invece di forzarla.
Lippia nodiflora ’Canescens’: il prato che fiorisce tutto l’anno
Tra le alternative più apprezzate c’è la Lippia nodiflora ’Canescens’, una pianta perenne che crea un manto fittissimo, basso e resistente al calpestio. Le sue piccole infiorescenze bianche e lilla colorano il giardino da primavera all’autunno, attirando api e farfalle. È una delle soluzioni più indicate per zone assolate e terreni poveri.

Verbena x hybrida: colori vivaci e poca acqua
Altro protagonista dei dry garden è la Verbena x hybrida, una pianta che tollera bene la siccità e regala fioriture spettacolari da aprile a ottobre. Perfetta per chi desidera un effetto più ornamentale, può essere abbinata ad altre tappezzanti per creare mosaici di colore e texture diverse.
Dichondra repens: morbidezza e resistenza
Per chi ama l’effetto “vellutato” sotto i piedi, la Dichondra repens è una delle scelte più diffuse. Si tratta di una pianta tappezzante che forma un tappeto compatto e soffice, resistente al calpestio e con pochissima manutenzione. Cresce bene in penombra e non necessita di tosature frequenti.
Thymus serpyllum: il profumo del prato aromatico
Un’alternativa profumata e suggestiva è rappresentata dal Thymus serpyllum (timo serpillo). Questa pianta aromatica tappezzante resiste alle alte temperature e produce piccoli fiori rosa e viola. Quando calpestata, sprigiona un intenso profumo di timo, ideale per chi desidera un giardino sensoriale e naturale.
Achillea crithmifolia: il tappeto che ama il sole
Chi vive in zone particolarmente calde può optare per l’Achillea crithmifolia, una pianta che ama il sole e forma un manto verde argentato compatto. È molto apprezzata per la sua resistenza alla siccità e per la capacità di ricoprire ampie superfici in poco tempo.
Perché scegliere un prato alternativo
Optare per un prato alternativo significa ridurre i consumi, favorire la biodiversità e creare un ambiente sostenibile senza rinunciare alla bellezza. Queste soluzioni sono perfette nei giardini privati, nei cortili di città e persino sui grandi terrazzi, dove la leggerezza del terreno e la scarsità d’acqua impongono piante forti e adattabili.
L’unico vero svantaggio è l’investimento iniziale: occorre partire da piantine coltivate in vaso, circa 10 per metro quadrato, piuttosto che da semi. Tuttavia, una volta attecchito, il prato richiederà poca manutenzione, nessuna concimazione e pochissime irrigazioni.
Il periodo migliore per piantare è l’inizio dell’autunno, così da sfruttare la stagione umida e permettere alle radici di consolidarsi.
Un giardino che rispetta il pianeta
Il prato alternativo rappresenta un nuovo modo di vivere il verde: più naturale, più economico e più rispettoso dell’ambiente. Un gesto concreto per ridurre lo spreco d’acqua e riportare la natura nei nostri spazi quotidiani, anche in città.






