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Cresciuto con un altro cognome: la vita segreta di Alessandro, il figlio di Pippo Baudo, fino ai suoi 30 anni

by Andrea Casamassima
22 Agosto 2025

Per decenni il nome di Pippo Baudo è stato sinonimo di televisione italiana. Conduttore, autore, talent scout, volto familiare per milioni di spettatori, ha incarnato un’epoca e ha lasciato un’impronta che va ben oltre i palinsesti Rai. Dietro la figura pubblica, però, si cela una storia privata intensa e segnata da capitoli poco conosciuti. Tra questi, il più sorprendente è senza dubbio quello legato a Alessandro Baudo, il figlio nato nel 1962 dalla relazione di Pippo con Mirella Adinolfi, e per lungo tempo rimasto nell’ombra. Cresciuto con un altro cognome, convinto che un altro uomo fosse suo padre, Alessandro ha scoperto soltanto in età adulta di essere il figlio biologico di uno dei conduttori più famosi d’Italia. Una scoperta che non ha distrutto, ma anzi ricomposto una vicenda familiare complessa, culminata nel riconoscimento formale e in un rapporto costruito lentamente, fatto di discrezione, rispetto e affetto sincero.

Quella di Alessandro Baudo non è soltanto la biografia di un “figlio segreto”, ma il racconto di una vita trascorsa tra la musica, l’Australia e l’Italia, lontano dalle luci della ribalta che hanno costantemente illuminato suo padre. Una storia che nel 2025 è tornata al centro dell’attenzione quando Alessandro, uomo ormai maturo, ha partecipato con compostezza e commozione ai funerali del padre a Militello in Val di Catania, portando in piazza la testimonianza di un legame mai spezzato, pur costruito tardi.

Cresciuto con un altro cognome: la vita segreta di Alessandro, il figlio di Pippo Baudo, fino ai suoi 30 anni – Alanews.it

Chi è Alessandro Baudo

Alessandro nasce a Roma nel 1962 dalla relazione tra Pippo Baudo e Mirella Adinolfi. La madre, all’epoca, era sposata con Tullio Formosa, dirigente Rai, ed è proprio con il suo cognome che Alessandro cresce. Per tutta l’infanzia e la giovinezza, il ragazzo crede che Formosa sia il suo vero padre, mentre considera Pippo una sorta di “zio”, una presenza affettuosa ma non riconosciuta come paterna. Questo contesto familiare, tipico dell’Italia di quegli anni dove le convenzioni sociali erano ancora molto rigide, spiega il lungo silenzio e la tardiva verità.

Rispetto alla sorella Tiziana Baudo (nata nel 1970 dal matrimonio di Pippo con Angela Lippi), Alessandro rimane per anni fuori dalle cronache e lontano dal mondo televisivo. Non ha mai sfruttato il cognome per ottenere visibilità né ha cercato di inserirsi nei circuiti dello spettacolo che ruotavano intorno al padre. Al contrario, ha sempre preferito coltivare la propria indipendenza e il proprio talento in un settore molto diverso: la musica.

Cresciuto con un altro cognome: la scoperta a 30 anni

La svolta arriva quando Alessandro ha circa 30 anni. Dopo decenni vissuti con il cognome Formosa, la verità viene finalmente a galla: Pippo Baudo è il suo vero padre. È uno shock che però non si traduce in rottura, bensì in un percorso di riconciliazione e ricostruzione identitaria. Nel 1996 viene avviato e concluso il percorso di riconoscimento legale, sebbene alcune fonti collochino l’ufficialità al 2000. Questo dettaglio temporale, ancora oggi riportato in modo divergente dalle cronache, testimonia la delicatezza e la complessità della vicenda.

La scoperta non genera rancore, ma piuttosto curiosità e un lento avvicinamento. Alessandro racconta che per anni ha chiamato Pippo “zio”, convinto che fosse soltanto un amico di famiglia, senza immaginare che dietro a quel volto televisivo tanto noto ci fosse il legame di sangue più importante. Quando la verità viene rivelata, Alessandro sceglie di accoglierla con maturità: non cerca visibilità, non si abbandona a polemiche, ma accetta il padre e costruisce con lui un rapporto fatto di gesti concreti, telefonate e incontri, senza bisogno di clamore mediatico.

La madre Mirella Adinolfi

Il ruolo di Mirella Adinolfi è centrale in questa storia. Donna riservata, è sposata con Tullio Formosa, che per Alessandro è stato un padre a tutti gli effetti durante l’infanzia e l’adolescenza. Questo spiega perché per anni il giovane non abbia mai sospettato la verità. Formosa, uomo di rilievo nel mondo Rai, ha rappresentato un punto di riferimento, mentre Pippo rimaneva una figura “esterna”, presente ma non formalmente legata a lui.

La relazione tra Adinolfi e Baudo si consuma nella Roma dei primi anni Sessanta, in un contesto sociale in cui scandali e divorzi erano vissuti con grande difficoltà. La decisione di non rendere subito pubblico il legame con Alessandro nasce da queste dinamiche e dalla volontà di proteggere l’equilibrio familiare esistente.

Una vita tra Australia, musica e riservatezza

Se il padre ha fatto della televisione la sua seconda casa, Alessandro ha scelto un percorso diverso, segnato dalla musica e dalla riservatezza. Ha vissuto per anni in Australia, dove ha formato la sua carriera di musicista tra soul e blues. Nonostante un cognome che avrebbe potuto aprirgli molte porte, ha sempre preferito seguire la propria strada artistica, lontano dal clamore del gossip.

Negli anni, Alessandro ha inciso album e si è esibito dal vivo, costruendo un pubblico di nicchia. Parallelamente, ha formato una famiglia: è diventato padre di Sean, nato nel 1990, e attraverso di lui Pippo Baudo è diventato non solo nonno, ma anche bisnonno, visto che Sean ha a sua volta avuto dei figli.

Negli ultimi tempi, Alessandro ha scelto di vivere a Terni, in Umbria, per stare più vicino al padre durante gli anni della malattia e della fragilità legata all’età. Un gesto che dimostra come il loro rapporto, pur nato tardi, sia stato alimentato da un affetto autentico e reciproco.

Il saluto al padre: Alessandro ai funerali di Pippo Baudo

Il 16 agosto 2025 muore Pippo Baudo a Roma, all’età di 89 anni. I funerali si tengono il 20 agosto a Militello in Val di Catania, città natale del conduttore, nel Santuario di Santa Maria della Stella. È un evento di grande partecipazione: centinaia di persone, dirette televisive, applausi e commozione collettiva.

Tra i presenti, l’attenzione si concentra su Alessandro, che appare composto, discreto e profondamente emozionato. Ai cronisti racconta: “Ci vedevamo poco, ma io gli ho sempre voluto bene”. Una frase semplice, ma che racchiude decenni di vita vissuta tra distanza e affetto. Alessandro ricorda anche di aver rivisto poco prima della morte del padre un vecchio video di famiglia, girato in Sicilia, in cui compariva con il figlio Sean bambino: un ricordo che ha avuto per lui un valore speciale in quei giorni di lutto.

Durante le esequie, Alessandro ha espresso anche un rammarico: quello che il padre non sia riuscito a conoscere di persona gli ultimi nipoti, i figli di Sean, che avrebbero potuto regalargli la gioia della bisnonanza vissuta pienamente. Nonostante questo, il saluto di Alessandro rimane sobrio, rispettoso, lontano dai riflettori del clamore, coerente con tutta la sua esistenza.

I legami familiari

Accanto ad Alessandro c’è Tiziana Baudo, la sorella minore, che per anni ha lavorato come assistente del padre ed è stata una delle figure più vicine a lui nella vita quotidiana e professionale. Dai due figli di Pippo nascono i nipoti: i gemelli Nicholas e Nicole (2010, figli di Tiziana) e Sean (1990, figlio di Alessandro). Attraverso di loro, Pippo è diventato nonno e bisnonno, lasciando dietro di sé una discendenza che oggi rappresenta il futuro della famiglia.

Oggi, la biografia di Alessandro Baudo è conosciuta dal grande pubblico soprattutto grazie al clamore suscitato dalla morte del padre. Eppure, resta la storia di un uomo che ha scelto la discrezione come cifra di vita. Cresciuto con un altro cognome, ha scoperto tardi la sua identità ma non ha mai rinnegato né il passato né i legami che lo hanno formato. Ha costruito con Pippo Baudo un rapporto che, pur iniziato tardi, si è nutrito di autenticità e di presenza silenziosa.

Il giorno dei funerali, la sua immagine in prima fila a Militello ha commosso l’Italia: non un personaggio televisivo, non un protagonista di gossip, ma un figlio che saluta il padre con compostezza, raccontando con poche parole il valore di una storia familiare ricca, complessa e, alla fine, riconciliata.

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