I dintorni di un buco nero – una regione dello spazio-tempo con una gravità così potente da non permettere a nulla, nemmeno alla luce, di sfuggire, formandosi tipicamente dal collasso di stelle massicce o dall’aggregazione di enormi quantità di materia – sono da sempre immaginati come luoghi di caos assoluto, dove materia e luce vengono deformate fino ai limiti della fisica conosciuta. Comprendere cosa accada realmente in queste regioni estreme rappresenta una delle sfide più difficili per l’astrofisica moderna, un campo in cui spazio, tempo ed energia si fondono in modo violento e imprevedibile.
La svolta dei supercomputer: simulazioni senza precedenti
Un passo decisivo è arrivato grazie ai supercomputer di nuova generazione, che hanno permesso a un gruppo di ricercatori di realizzare le simulazioni più dettagliate mai ottenute sui buchi neri di massa stellare. Oggetti non molto più grandi del Sole, ma capaci di sprigionare quantità di energia enormi. Per la prima volta, i modelli hanno integrato in modo realistico radiazione, campi magnetici, gas e relatività generale, superando le semplificazioni che in passato limitavano la comprensione di questi fenomeni.

Getti, venti e nuovi indizi osservativi: ecco cosa accade accanto a un buco nero
Le simulazioni mostrano che, quando un buco nero ruota rapidamente e inghiotte grandi quantità di materia, si forma un disco di gas sempre più denso verso il centro. Parte dell’energia non viene catturata, ma rilasciata sotto forma di venti e potenti getti guidati dai campi magnetici. Emerge anche la presenza di un “imbuto” stretto che accelera il flusso di materia e produce fasci di radiazione visibili solo da angolazioni specifiche.
Questi risultati coincidono sorprendentemente con le osservazioni astronomiche e potrebbero aiutare a risolvere enigmi ancora aperti, come la presenza di oggetti cosmici che emettono meno raggi X del previsto. Il prossimo passo sarà verificare se le stesse dinamiche valgano anche per i buchi neri supermassicci, incluso quello che si trova al centro della nostra galassia.






