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Home Lifestyle

Contanti, in Italia cambia tutto! Ecco le novità attese e la situazione negli altri Paesi

Pagamenti in contanti: in Italia cambia il tetto massimo. Ecco tutte le novità e il confronto con gli altri Paesi

by Federico Liberi
17 Dicembre 2025

Nel confronto politico sulla legge di bilancio 2026 è tornato d’attualità uno dei temi più divisivi degli ultimi anni: l’innalzamento del limite ai pagamenti in contanti. Il tetto all’uso delle banconote è storicamente uno degli strumenti utilizzati per contrastare evasione fiscale e riciclaggio di denaro, ma in Italia la soglia è stata modificata più volte, riflettendo orientamenti politici spesso opposti. Mentre in Paesi come Stati Uniti, Regno Unito e in diverse nazioni europee non esistono veri e propri limiti ai pagamenti cash, sono comunque previste regole stringenti di controllo contro la criminalità organizzata. Proprio per superare questa frammentazione, l’Unione europea ha deciso di intervenire con una norma comune che entrerà in vigore dal 2027.

Il limite ai contanti in Italia: una soglia che sale e scende

Il primo tetto ai pagamenti in contanti in Italia risale al 1991, quando venne fissato a 20 milioni di lire, pari a circa 21.500 euro. Questa soglia è rimasta invariata per quasi vent’anni, salvo una breve eccezione nel 2008, all’indomani della crisi finanziaria.

Dal 2010 in poi il limite è stato progressivamente abbassato: prima a 5.000 euro, poi a 2.500 e infine a 1.000 euro nel 2011, imponendo l’obbligo di strumenti tracciabili per gli importi superiori. Nel 2016 il tetto è stato rialzato a 3.000 euro, per poi tornare a scendere a 2.000 e 1.000 euro tra il 2020 e il 2022. Con il decreto Aiuti quater, nel 2023, l’attuale governo ha riportato il limite a 5.000 euro.

L’emendamento che spinge verso l’alto la soglia

Ora un emendamento presentato da Fratelli d’Italia, e segnalato al Ministero dell’Economia dalla Presidenza del Consiglio, apre a un ulteriore allentamento. Il testo propone l’introduzione di “un’imposta speciale di bollo di 500 euro” su ogni pagamento in contanti effettuato tra 5.001 e 10.000 euro. Una misura che, pur non eliminando formalmente il limite, aumenta di fatto la tolleranza verso l’uso del contante. La Lega ha già fatto sapere di essere pronta a sostenere la proposta.

Pagamenti in contanti: cambia tutto
Pagamenti in contanti: cambia tutto | Pixabay @frantic00 – alanews

Contanti: il confronto con il resto d’Europa

In Europa il quadro è estremamente eterogeneo. Paesi come Germania, Paesi Bassi, Austria, Irlanda, Finlandia, Svezia, Ungheria, Estonia, Cipro e Lussemburgo non prevedono limiti ai pagamenti in contanti per acquisti o prestazioni professionali. In alcuni casi, però, sopra determinate soglie scatta l’obbligo di registrazione e segnalazione dell’operazione.

All’estremo opposto ci sono Stati con tetti molto bassi: 500 euro in Grecia, 1.000 euro in Francia e Spagna, 2.000 euro in Romania. Valori intermedi si trovano in Danimarca (2.700 euro), Belgio, Lituania e Portogallo (3.000 euro), Polonia (3.300 euro). Le soglie più alte sono invece in vigore in Croazia (15.000 euro), Repubblica Ceca e Malta (10.000 euro), Lettonia (7.200 euro) e in Bulgaria, Slovacchia e Slovenia (5.000 euro).

Il regolamento Ue che entrerà in vigore dal 2027

Nel 2024 l’Unione europea ha approvato un regolamento destinato ad armonizzare le normative nazionali. Il testo introduce un tetto massimo di 10.000 euro per i pagamenti in contanti valido in tutti gli Stati membri, pur lasciando la possibilità di mantenere limiti più bassi già previsti a livello nazionale.

La soglia si applicherà anche alle prestazioni professionali, ma non ai pagamenti tra privati al di fuori di attività economiche. Il regolamento prevede inoltre l’obbligo di sanzioni per chi viola le norme. L’entrata in vigore completa è fissata al 10 luglio 2027; fino ad allora resteranno valide le soglie nazionali. Eventuali riduzioni dovranno però essere comunicate alla Banca centrale europea e alla Commissione Ue.

Pagamenti in contanti: untema destinato a restare centrale

Il dibattito sui contanti continua così a dividere politica e opinione pubblica, sospeso tra esigenze di controllo, libertà di utilizzo del denaro e contrasto all’evasione. Con l’orizzonte europeo già fissato, le scelte che verranno fatte nei prossimi mesi potrebbero segnare l’ultimo capitolo di una lunga altalena normativa.

Tags: contanti

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