Nel panorama degli elettrodomestici domestici, la lavastoviglie si conferma una fedele alleata nella gestione delle stoviglie sporche, ma spesso è anche una delle principali responsabili dell’aumento del consumo energetico in casa. Oggi approfondiamo il funzionamento di questo apparecchio e scopriamo come utilizzarlo in modo intelligente per risparmiare energia e ridurre l’impatto ambientale.
Il consumo energetico della lavastoviglie: quanto incide sulla bolletta?
La lavastoviglie consuma mediamente circa 1 kWh per ciclo, con la fase di riscaldamento dell’acqua che rappresenta la voce più onerosa in termini di energia, incidendo per circa 15 centesimi di euro. Aggiungendo il resto dei consumi, il costo complessivo per ciclo si aggira intorno ai 18,6 centesimi di euro. Dal punto di vista idrico, per ogni lavaggio vengono utilizzati almeno 12 litri d’acqua. Quando la lavastoviglie viene utilizzata quotidianamente, il costo annuo può superare i 60 euro, una spesa non indifferente che si può contenere con alcune strategie.
Utilizzare le ore “dormienti” per risparmiare energia
Uno dei metodi più efficaci per ottimizzare il consumo energetico della lavastoviglie è sfruttare la funzione di avvio ritardato per programmare il lavaggio durante le cosiddette “ore vuote” o “dormienti”. Questi intervalli temporali, generalmente tra le 12 e le 15 e soprattutto tra le 20 e le 7 del mattino, sono caratterizzati da un minor carico sulla rete elettrica e quindi da tariffe energetiche più vantaggiose. Scegliendo una tariffa elettrica che prevede prezzi differenziati in base agli orari, il risparmio può arrivare fino al 25% rispetto ai consumi effettuati nelle ore di punta. Questa strategia non solo permette di abbattere i costi in bolletta senza rinunciare alla comodità, ma contribuisce anche a un consumo più sostenibile dal punto di vista ambientale.
Funzionamento moderno e efficienza delle lavastoviglie
La lavastoviglie moderna utilizza un motore elettrico che aziona una pompa per spruzzare acqua riscaldata attraverso ugelli calibrati posizionati su bracci rotanti. I cicli di lavaggio sono gestiti da schede elettroniche che regolano temperatura, durata e pressione dell’acqua, adattandosi al livello di sporco rilevato grazie a sensori di torbidità. Il sistema di filtraggio autopulente ricicla l’acqua all’interno della vasca fino a quando non viene completamente sostituita nelle varie fasi di lavaggio. Per evitare la formazione di calcare, le lavastoviglie sono dotate di addolcitori che utilizzano resine a scambio ionico, rigenerate periodicamente con sale specifico per lavastoviglie.
Un uso intelligente che si estende ad altri elettrodomestici
La strategia di programmare l’uso degli elettrodomestici nelle ore di minor consumo non è utile solo per la lavastoviglie. Anche altri apparecchi come la lavatrice, il ferro da stiro e la lavasciuga possono beneficiare di questa logica, permettendo un risparmio energetico significativo durante tutto l’anno. La lavatrice, ad esempio, è un altro elettrodomestico “energivoro” che funziona grazie a complessi sistemi di rotazione e riscaldamento dell’acqua, con programmi studiati per ottimizzare il lavaggio e ridurre i consumi quando usata con consapevolezza.
In questo modo, con pochi accorgimenti quotidiani e l’utilizzo consapevole delle funzioni offerte dai moderni elettrodomestici, è possibile trasformare strumenti indispensabili per la vita domestica in veri e propri alleati per il risparmio economico e la sostenibilità ambientale.

