Colossae, 18 ottobre 2025 – Durante una campagna di scavi condotta dall’Università di Denizli, un’équipe internazionale di archeologi ha portato alla luce una necropoli con oltre 60 tombe intatte nei pressi dell’antica città di Colossae, situata nella regione della Frigia, nell’attuale Turchia sud-occidentale.
I reperti risalgono al I secolo d.C., periodo in cui la città era un importante crocevia culturale e religioso dell’Asia Minore. La scoperta è stata definita dagli studiosi “una delle più significative degli ultimi decenni” per la comprensione delle origini cristiane in Anatolia.
Il legame con il mondo biblico
Colossae è menzionata nel Nuovo Testamento come la comunità cui San Paolo indirizzò una delle sue lettere. Le tombe rinvenute presentano iscrizioni in greco antico e simboli cristiani primitivi, come croci scolpite e incisioni che evocano la resurrezione.
Gli archeologi ritengono che si tratti di una delle prime comunità cristiane organizzate della regione, attiva nel periodo immediatamente successivo alla predicazione paolina. Alcuni epitaffi menzionano nomi ricorrenti nei testi sacri, suggerendo un legame diretto con la tradizione apostolica.
Oggetti e riti funebri
All’interno delle sepolture sono stati ritrovati amuleti, monete, ceramiche e gioielli in bronzo, accuratamente disposti accanto ai defunti. Alcune tombe contenevano sarcofagi in pietra decorati con motivi geometrici e figure mitologiche, segno di un’evoluzione dal culto pagano al simbolismo cristiano.
Le analisi al carbonio-14 e le scansioni 3D stanno permettendo agli studiosi di ricostruire i riti funebri e le pratiche sociali dell’epoca. “Si tratta di una finestra diretta sul passaggio culturale tra Roma e la prima cristianità,” ha spiegato la professoressa Ebru Demir, responsabile della missione archeologica.
Un’eredità che riaffiora dal passato
Il Ministero della Cultura turco ha definito la scoperta “un patrimonio di eccezionale valore storico e spirituale”. L’area è ora sotto tutela e si lavora a un progetto di valorizzazione turistica e accademica, che prevede la creazione di un parco archeologico visitabile.
Secondo gli esperti, la necropoli di Colossae potrà diventare un nuovo punto di riferimento per studiosi e pellegrini, completando la mappa delle prime comunità cristiane dell’Asia Minore.
Come ha dichiarato l’archeologo Marco Lenti, “ogni pietra di Colossae racconta una storia di fede, migrazioni e contaminazioni culturali che ancora oggi definiscono le radici dell’Occidente.”
