In Italia, le tradizioni natalizie mantengono una ricca varietà di rituali e figure che si intrecciano tra sacro e profano, resistendo alla globalizzazione portata dalla pubblicità di Babbo Natale e dei suoi simboli nordici. Tra queste, emergono con forza personaggi come San Nicola di Bari e la Befana, custodi di usanze antiche che si celebrano da Nord a Sud con modalità diverse e suggestive.
Da San Nicola di Bari a Babbo Natale
San Nicola di Bari, vissuto nel III secolo e vescovo di Myra, è una figura storica e leggendaria che continua a essere molto venerata in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali come la Puglia, ma anche in aree del Nord-Est come Veneto e Trentino. Nato il 15 marzo 270 a Pàtara (nell’odierna Turchia), Nicola è stato consacrato vescovo intorno al 300 e morì il 6 dicembre 343 a Myra (oggi Demre). La sua fama si deve soprattutto alle numerose leggende che lo riguardano, come quella del dono anonimo di denaro per permettere a tre ragazze povere di sposarsi o il miracolo della resurrezione di tre bambini uccisi da un oste crudele.
Le reliquie di San Nicola furono traslate a Bari nell’XI secolo, rendendo la città un importante centro di pellegrinaggio. La basilica a lui dedicata custodisce ancora oggi le sue spoglie, meta di fedeli da tutto il mondo. La festa liturgica cade il 6 dicembre, giorno in cui in molte località italiane i bambini lasciano le scarpe o le calze esposte per ricevere doni e dolcetti da questo generoso santo, anticipando le celebrazioni natalizie vere e proprie.
È interessante notare che la tradizione di San Nicola ha influenzato anche la figura moderna di Babbo Natale: il nome inglese Santa Claus deriva proprio da “Sinterklaas”, una deformazione olandese del nome del santo. Anche l’iconografia del santo, con barba bianca e veste rossa, ha ispirato il personaggio del folklore natalizio internazionale.

La Befana: radici profonde tra mito e religione popolare
Altro protagonista della tradizione italiana è la Befana, una vecchina benevola che la notte tra il 5 e il 6 gennaio porta doni ai bambini, lasciandoli nelle calze appese al camino o alla finestra. La sua figura, tipica del folclore natalizio italiano, ha origini antichissime che risalgono a riti pagani legati al solstizio d’inverno e ai cicli agricoli. Nel tempo, la Befana si è sovrapposta alla festa cristiana dell’Epifania, divenendo parte integrante delle celebrazioni con un significato duplice: propiziatorio per l’anno nuovo e simbolico della fine di un ciclo.
La tradizione narra che i Magi, in viaggio verso Betlemme, chiesero a una vecchia donna di accompagnarli, ma lei rifiutò. Pentita, preparò un cesto di doni per loro, ma non riuscì a incontrarli e decise allora di portare regali a tutti i bambini nella speranza che uno di loro fosse il Bambino Gesù. Da qui nasce la consuetudine di lasciare caramelle, dolci e qualche scherzo – come il carbone dolce – nelle calze dei più piccoli.
Negli ultimi anni, la Befana mantiene intatto il suo fascino, soprattutto nelle regioni del Centro e del Nord Italia, con numerose feste popolari e rappresentazioni che coinvolgono grandi e bambini. La sua immagine caratteristica è quella di una donna anziana, vestita con abiti logori, con il volto segnato dal tempo, che vola su una scopa e sparge doni.
Le diverse tradizioni natalizie italiane: tra San Nicola, Santa Lucia e Gesù Bambino
L’Italia è un mosaico di tradizioni natalizie che variano notevolmente da regione a regione. Mentre a Bari e in alcune zone del Nord-Est si celebra ancora con vigore la festa di San Nicola, in altre aree come la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto si attende Santa Lucia, che il 13 dicembre porta regali ai bambini, accompagnata da riti e usanze molto suggestive.
Nel Sud Italia, specialmente in Sicilia, la tradizione vuole che i doni vengano portati dai “Morti” nella notte tra il 1° e il 2 novembre, collegando così la festività dei defunti con il momento della consegna dei regali. A Napoli e in altre zone della Campania, invece, il dono è affidato principalmente a Gesù Bambino, che distribuisce i regali la notte di Natale.
La diffusione di Babbo Natale è un fenomeno più recente, iniziato con la presenza degli alleati americani durante la Seconda guerra mondiale, come raccontato da Francesco Guccini, e si è gradualmente affermato soprattutto nelle regioni centrali e settentrionali, affiancando le figure tradizionali senza però sostituirle completamente.
Queste differenti figure e tradizioni convivono spesso in un delicato equilibrio, e i genitori si trovano a dover gestire “acrobazie” culturali per mantenere vivi gli incantesimi natalizi senza confondere i piccoli, che spesso approfittano delle diverse festività per ricevere più doni. La pluralità delle celebrazioni, tuttavia, rappresenta una ricchezza unica della cultura italiana, che unisce fede, mito e folklore in un periodo dell’anno carico di significato e magia.






