Basta un selfie al gate, il tramonto postato in tempo reale, la geolocalizzazione lasciata attiva “per abitudine”. Per chi scandaglia i profili pubblici, sono coordinate preziose: casa vuota, tempo a disposizione, ingressi sempre chiusi. A Roma negli ultimi giorni si registrano decine di colpi mentre la città si svuota; un copione ormai ibrido che incrocia indizi digitali e segnali fisici: cassette della posta piene, luci sempre spente, citofoni che non rispondono. La Polizia di Stato invita a condividere i ricordi delle vacanze in differita, a disattivare geotag e a limitare la visibilità delle storie agli amici fidati. È un gesto minimo che riduce il vantaggio del tempo reale. L’allarme non riguarda solo la Capitale: con Milano, Torino, Firenze e Napoli più leggere di traffico, il rischio cresce ovunque. I dati raccontano differenze territoriali: Bologna ha segnato un aumento del 28,7% dei furti in appartamento, Catania un incremento del 12,6%. Percentuali diverse, stesso metodo: osservazione, pazienza, scelta dell’orario giusto.
Prima di partire: discrezione online, segnali di presenza offline
La prima barriera è digitale. Pubblica album e storie con qualche ora — meglio ancora qualche giorno — di ritardo. Evita countdown pubblici e itinerari dettagliati, oscura temporaneamente i profili più esposti, togli la geolocalizzazione automatica. Tratta i social come una piazza: non si annuncia a tutti la propria assenza.
La seconda barriera è fisica. Verifica la porta blindata (resistente a bumping e impressioning) e monta cilindri certificati. Controlla finestre e balconi. Programma timer per accendere le luci in orari diversi, lascia le tapparelle a quote non identiche, appoggia una tenda per simulare movimento. La posta resta un indicatore chiave: una cassetta traboccante parla chiarissimo. Chiedi a un vicino di fiducia di svuotarla a giorni alterni, di entrare dieci minuti ogni tanto, annaffiare una pianta, alzare o abbassare una tapparella.
Proteggi i beni: trasferisci gioielli, contanti, orologi e dispositivi in una cassetta di sicurezza in banca. Prima di partire crea un inventario fotografico — fronte, retro, numero di serie — di ciò che resta in casa: è prezioso per la denuncia e, talvolta, per il recupero. Sono accorgimenti pratici che portali come Idealista.it segnalano da anni tra le buone pratiche anti–effrazione.

Il condominio come “radar”: rete tra vicini e numeri da tenere a portata di mano
Il condominio è una risorsa da attivare. Un gruppo WhatsApp tra vicini trasforma il palazzo in un radar: si condividono targhe sospette, passaggi ripetuti sotto il portone, “suonatori” che testano chi c’è in casa. Coinvolgi il portinaio se c’è, concorda piccoli gesti che cambiano la scena: una luce accesa, un sacchetto dell’umido portato giù, due tapparelle mosse a orari diversi. In caso di dubbio, il canale è uno solo: 112. Segnalare per tempo permette a Carabinieri o Polizia di Stato di valutare l’intervento e, soprattutto, di farsi vedere nella via. La visibilità scoraggia più di qualunque grata.
Se al rientro qualcosa non torna: preserva la scena e chiama subito aiuto
Trovi la porta socchiusa, la serratura graffiata, i cassetti rovesciati? Fermati sulla soglia. Non toccare nulla, non cercare di “rimettere a posto”. Chiama il 112 e attendi: anche un’impronta su una maniglia, un frammento di metallo della chiave alterata, una fibra su una cornice possono diventare utili per i rilievi tecnici. Tieni a portata di mano l’inventario fotografico: consente a chi indaga di capire subito cosa cercare nei mercatini o sulle piattaforme di rivendita. Se mancano documenti, carte o chiavi di riserva, avvisa la tua banca e cambia i cilindri. È una trafila antipatica, ma abbreviata da due mosse fatte prima di partire: l’elenco dei contatti e la duplicazione sicura delle chiavi.
La checklist che fa la differenza
Social: pubblica in differita, niente geotag, visibilità solo ad amici.
Accessi: porta blindata aggiornata, cilindro di qualità, finestre e balconi controllati.
Luci: timer con orari diversi, tapparelle non allineate.
Posta: cassetta svuotata da un vicino.
Beni: cassetta di sicurezza in banca, inventario fotografico con numeri di serie.
Rete: gruppo WhatsApp condominiale, contatti di Polizia di Stato e Carabinieri.
Emergenze: in caso di sospetto o effrazione, chiama 112, non toccare nulla, attendi le forze dell’ordine.
Vacanze e prudenza possono andare d’accordo. Con un minimo di regia — discrezione online, segnali di vita domestica, vicini informati, 112 in rubrica — si parte leggeri e si torna sereni. Il feed delle ferie resta ciò che deve essere: memoria di giorni felici, non un invito per chi non è stato invitato.






