Chi arriva a Capalbio per la prima volta ha la sensazione di entrare in un luogo sospeso, dove ogni pietra, panorama e scorcio raccontano un frammento di Toscana autentica. Questo borgo, incastonato nell’entroterra della Maremma grossetana, non è solo un affaccio sul Tirreno o un rifugio di charme: è un intreccio di mura medievali, viste che si perdono sulla macchia mediterranea, spiagge selvagge e sorprese culturali capaci di lasciare il segno. Qui, tra fortificazioni antiche, oasi naturalistiche e opere d’arte a cielo aperto, il viaggio diventa un’esperienza sensoriale completa.
Un borgo medievale che ha conservato la sua anima
Capalbio sorge su un’altura che domina colline, boschi e tratti di costa. Il suo cuore storico è racchiuso da possenti mura in pietra, ancora percorribili in buona parte, che regalano scorci mozzafiato fino al mare. Passeggiare tra i vicoli lastricati, costellati di case in pietra, archi e terrazze fiorite, è un’immersione in un’architettura che ha attraversato secoli quasi intatta.
Il borgo deve gran parte della sua storia a famiglie potenti come gli Aldobrandeschi e gli Orsini, che ne fecero un presidio strategico prima del passaggio sotto il dominio senese. Oggi conserva quell’atmosfera raccolta che lo ha reso negli anni un rifugio per artisti, scrittori e intellettuali in cerca di quiete e ispirazione. La Rocca Aldobrandesca, simbolo del paese, domina dall’alto e offre una vista spettacolare che abbraccia campagne, lagune e litorali.
Nel cuore del centro, la Chiesa di San Nicola custodisce affreschi rinascimentali di grande delicatezza, testimonianza di un’arte sacra che ha dialogato nei secoli con le scuole umbre e senesi.

Tra arte contemporanea e natura protetta
A pochi minuti dal borgo, su un’altura che guarda verso l’Argentario, si apre uno degli scenari più sorprendenti della Toscana: il Giardino dei Tarocchi. Ideato da Niki de Saint Phalle, questo parco artistico è un labirinto di sculture monumentali rivestite di ceramiche, vetri e specchi, ispirate agli arcani maggiori. Un percorso onirico, dove l’arte contemporanea si fonde con il paesaggio in una tavolozza di colori e simboli.
Per chi preferisce immergersi nella natura, la Riserva Naturale del Lago di Burano, gestita dal WWF, è un santuario di biodiversità. Ex lago costiero, oggi ospita aironi, falchi e numerose specie migratorie. Sentieri attrezzati e punti di osservazione per il birdwatching permettono di vivere un contatto diretto con l’ecosistema maremmano, tra canneti e dune dorate.

Il richiamo del mare e delle tradizioni
Il litorale di Capalbio si estende per oltre dieci chilometri, con spiagge che alternano tratti liberi a stabilimenti discreti. Macchiatonda e Chiarone sono le più celebri, amate per il loro aspetto selvaggio e per l’acqua limpida. Dietro le dune, la pineta regala ombra e profumo di resina, mentre la sabbia fine invita a lunghe passeggiate fino al tramonto.

Il borgo vive anche di eventi e sagre che celebrano la cucina e le tradizioni locali. La Sagra del Cinghiale, tra le più note, trasforma ogni estate il centro storico in un grande convivio a cielo aperto, con piatti robusti come il cinghiale in umido o alla brace, tortelli maremmani e vini rossi della zona. Non mancano appuntamenti più intimi come Capalbio in Tavola, la Bisteccata di Borgo Carige o la Sagra della Bruschetta a Giardino, che valorizzano la cucina contadina con ricette tramandate di generazione in generazione.
Tra primavera ed estate, a Capalbio Scalo, la Sagra del Buglione diventa un rito collettivo, legato a celebrazioni religiose e al Palio della Madonna della Provvidenza, che culmina nel Torneo dei Butteri, rievocando l’abilità e il coraggio dei mandriani maremmani.
E poi c’è la cultura: il festival letterario Capalbio Libri porta ogni anno in piazza scrittori, giornalisti ed editori per dialoghi e presentazioni che animano le serate estive, confermando WXZl borgo come un crocevia di idee e creatività.






