Roma, 29 novembre 2025 – Il 29 novembre è una data che segna continenti e generazioni. È un giorno che tiene insieme la storia complessa del Medio Oriente, la transizione democratica della Spagna post-franchista, la tenacia del cristianesimo delle origini e le voci di Hollywood e della musica che hanno definito epoche diverse. È una giornata che permette di vedere come gli eventi, anche se lontani tra loro, finiscono per dialogare.
San Saturnino, il vescovo che sfidò la violenza
La figura di San Saturnino è avvolta da una narrazione che unisce fede e brutalità. Le fonti antiche raccontano che il vescovo si rifiutò di compiere sacrifici agli dèi pagani e che, per punizione, venne trascinato da un toro attraverso le strade di Tolosa. Una scena che colpisce ancora oggi per la sua crudezza.
Durante la messa celebrata questa mattina in una parrocchia romana, un sacerdote ha ricordato come Saturnino sia diventato simbolo di perseveranza. «Non è solo un martire», ha detto. «È un uomo che non arretra, nemmeno davanti a una morte che gli viene inflitta come spettacolo». Il suo culto rimane vivo soprattutto in Francia e in alcune regioni della Spagna.
1947: la nascita di Israele e l’inizio di un nuovo capitolo
Il 29 novembre 1947 è una delle date più dense del Novecento. L’ONU approvò la Risoluzione 181, che prevedeva la creazione di uno Stato ebraico e uno arabo nei territori della Palestina mandataria. Non fu un sì unanime e nemmeno un sì pacifico: fu il punto di partenza di uno dei conflitti più duraturi della storia contemporanea.
Le immagini d’epoca mostrano delegati che applaudono, altri che si alzano e lasciano l’aula. La diplomazia internazionale provava a costruire un equilibrio nuovo, ma gli eventi successivi avrebbero mostrato tutta la fragilità di quel progetto. «Fu un atto di grande speranza e grande contraddizione», ha commentato in un recente convegno uno storico israeliano. La storia successiva lo ha dimostrato.

1981: il re Juan Carlos ferma un golpe in diretta
Il 23-F, come lo chiamano in Spagna, è uno degli episodi più inquietanti e cinematografici della transizione democratica. Il 29 novembre si ricorda l’intervento decisivo del re Juan Carlos, che pochi mesi dopo il tentato golpe del 23 febbraio 1981 pronunciò un discorso in cui ribadiva che la monarchia stava dalla parte della Costituzione e della democrazia.
Quelle parole, trasmesse in tv, furono percepite come uno spartiacque. «Il Paese aveva bisogno di un segnale», ricorda un giornalista spagnolo. «Lo ha ricevuto in quella notte». La figura di Juan Carlos, oggi molto discussa, resta comunque segnata da quel momento.
I nati del giorno: Anna Faris e Don Cheadle
Il 29 novembre è anche il compleanno di Anna Faris, attrice che ha costruito la propria carriera alternando commedie brillanti, cinema indipendente e ruoli televisivi che ne hanno consolidato la notorietà.
Compie gli anni anche Don Cheadle, interprete versatile, attore capace di passare con naturalezza da ruoli comici a personaggi drammatici, fino alla regia. Il suo lavoro negli anni Duemila e Dieci ha contribuito a rinnovare la narrazione afroamericana nel cinema hollywoodiano.
George Harrison: ventiquattro anni senza il “quiet Beatle”
Il 29 novembre porta con sé anche la memoria di George Harrison, scomparso nel 2001. Il chitarrista dei Beatles, l’uomo delle melodie meditate e della spiritualità discreta, continua a essere una delle figure più amate della musica contemporanea. Le celebrazioni per il suo ricordo – tra cover, documentari e concerti tributo – dimostrano quanto la sua eredità sia ancora viva.






