Roma, 23 novembre 2025 – Alcune giornate sembrano muoversi su binari paralleli: da un lato la storia antica e solenne, dall’altro le svolte tecnologiche che hanno cambiato il nostro tempo. Il 23 novembre è uno di quei giorni in cui passato remoto e futuro prossimo si guardano negli occhi. San Clemente, Verdi, il primo smartphone, due volti dello spettacolo mondiale. Una data che attraversa mondi diversi senza perdere coerenza.
San Clemente, un ponte tra le prime comunità cristiane e la storia
Il santo del giorno è San Clemente I, figura imponente della Chiesa delle origini. Le cronache raccontano del suo ruolo come papa e della fermezza con cui guidò le comunità cristiane in un periodo di tensioni interne e persecuzioni esterne. La sua Lettera ai Corinzi, uno dei testi più antichi dopo il Nuovo Testamento, è ancora citata per la chiarezza dottrinale e il tono sorprendentemente attuale.
Le celebrazioni di oggi, tra Roma e le diocesi italiane, riportano al centro un’idea di Chiesa intesa come comunità viva, non come struttura. «Clemente aveva capito che l’unità non è un concetto astratto, è una pratica quotidiana», ricorda un teologo intervistato durante una conferenza mattutina. Parole che toccano anche il presente, fatto di divisioni e ripensamenti.
Verdi e quella marcia che divenne identità
Il 23 novembre 1889, alla Scala, risuonò per la prima volta la “Marcia trionfale” composta da Giuseppe Verdi. Un brano nato per celebrare un evento istituzionale ma destinato a entrare nella cultura italiana come simbolo solenne, carico di energia collettiva.
Le cronache dell’epoca parlano di applausi lunghissimi, di un teatro in piedi, di un entusiasmo quasi patriottico. Oggi quella marcia continua a essere eseguita in cerimonie civili, eventi ufficiali, ricorrenze nazionali. «È un brano che non invecchia», osserva un direttore d’orchestra milanese. «Ha una semplicità che parla dritta alla memoria di tutti». Una frase che restituisce il senso di quella prima esecuzione.

Il primo smartphone e il mondo che sarebbe arrivato
Il 23 novembre 1992, IBM presentò quello che oggi viene considerato il primo smartphone della storia: il Simon Personal Communicator. Era grande, ingombrante, con un display monocromatico, ma aveva già tutto: chiamate, messaggi, rubrica, calendario, applicazioni di base.
Un oggetto pionieristico, troppo avanti per il mercato di allora ma perfetto per raccontare il futuro. È curioso rivedere oggi i video dell’epoca: giornalisti perplessi, ingegneri entusiasti, utenti spiazzati da un dispositivo che voleva inglobare funzioni fino ad allora separate. «Era l’inizio di un nuovo linguaggio tecnologico», spiega uno storico dell’informatica. E quel linguaggio, trent’anni dopo, è diventato la grammatica del nostro quotidiano.
Miley Cyrus e Vincent Cassel: due stili, una data
Il 23 novembre è anche il compleanno di Miley Cyrus, artista pop dall’evoluzione imprevedibile. Dal personaggio Disney all’icona controversa della musica mondiale, Cyrus ha costruito una carriera che sfugge alle definizioni.
Compie gli anni oggi anche Vincent Cassel, attore francese dalla presenza magnetica. Dalla scena indipendente europea alle grandi produzioni internazionali, il suo percorso è un continuo attraversamento di generi, lingue, ruoli.
Due personalità diverse, una data che le riunisce.






