Roma, 1 ottobre 2025 – Il calendario di oggi intreccia fede, storia e cultura popolare. Dal carisma di una santa alla nascita della Cina comunista, fino alla rivoluzione digitale e ai compleanni delle star, il 1° ottobre è una data che continua a raccontare.
Santa Teresa di Lisieux: la forza della fragilità
La Chiesa celebra Santa Teresa di Lisieux, giovane carmelitana francese morta a soli 24 anni. La sua “piccola via” ha insegnato che la santità si vive nella quotidianità, con gesti semplici e parole dirette. È diventata patrona delle missioni pur non avendo mai lasciato il convento: un paradosso che ancora oggi scuote milioni di fedeli.
1949: Mao proclama la Repubblica Popolare Cinese
Il 1° ottobre 1949 segna l’alba della Cina comunista. In piazza Tienanmen, Mao Zedong proclama la nascita della Repubblica Popolare. Una svolta epocale dopo anni di guerra civile e il crollo del regime nazionalista. Quel giorno comincia una nuova fase, destinata a cambiare l’equilibrio geopolitico mondiale, tra ideologia, contraddizioni e potere.

1969: il primo clic che diede vita a Internet
Vent’anni più tardi, un altro 1° ottobre diventa storico. Nel 1969 viene inviato il primo messaggio sulla rete Arpanet, madre di Internet. Si interrompe dopo due lettere – “LO” – ma è l’inizio di una rivoluzione tecnologica che avrebbe trasformato politica, economia e società. Da quel clic nasce l’universo digitale in cui viviamo oggi.
Compleanni da copertina: Julie Andrews e Zach Galifianakis
Il 1935 porta alla luce Julie Andrews, icona del cinema mondiale, voce di Mary Poppins e protagonista di “Tutti insieme appassionatamente”. Nel 1969 nasce Zach Galifianakis, l’attore comico che con “Una notte da leoni” ha cambiato i canoni della comicità grottesca. Due stili diversi, una stessa capacità di lasciare un segno.
Addio a Tom Clancy, maestro del thriller
Il 1° ottobre 2013 muore Tom Clancy, scrittore di bestseller come “Caccia a Ottobre Rosso” e “Patriot Games”. Nei suoi romanzi, spesso più precisi dei rapporti di intelligence, ha dato forma alle paure della Guerra Fredda e all’immaginario geopolitico americano.






