Roma, 27 settembre 2025 – Per fermare lo spopolamento, i piccoli borghi italiani si giocano le ultime carte: case a 1 euro, contributi fino a 100mila euro e bonus per famiglie e lavoratori. Un ventaglio di misure che, da Nord a Sud, prova a riportare vita nei centri storici minacciati dal declino demografico.
Calabria, voucher per i nuovi residenti
A Scigliano, in provincia di Cosenza, l’amministrazione ha messo sul tavolo un contributo a fondo perduto da 5mila euro per chi si trasferisce. La misura, inserita in un piano regionale che coinvolge 88 comuni calabresi, mira a ripopolare paesi che hanno perso intere generazioni di abitanti emigrati al Nord o all’estero.
Veneto, un pacchetto per famiglie e studenti
A Este, in Veneto, è stato introdotto il “Bonus Residenzialità”. Si va da voucher per lo shopping da 50 a 1.000 euro a bonus bebè, kit scolastici e riduzioni della TARI. Il sindaco spiega che l’obiettivo è «aiutare chi sceglie di restare o di venire a vivere qui, creando radici più forti».

Abruzzo, il richiamo delle case simboliche
A Penne, comune abruzzese, l’iniziativa delle case a 1 euro ha suscitato un’eco internazionale: oltre 1.700 richieste dall’estero. Le prime abitazioni sono state assegnate a famiglie provenienti da Gran Bretagna, Olanda e Germania, impegnate a ristrutturare gli immobili entro tre anni.
Trentino, incentivi fino a 100mila euro
In Trentino, la Provincia di Trento ha previsto contributi fino a 100mila euro per chi si stabilisce nelle comunità montane. Nel piccolo comune di Dambel, appena 370 abitanti in Val di Non, il sindaco chiarisce: «Non basta attrarre nuove famiglie, dobbiamo convincere anche i giovani a restare».
Sardegna e Ferrara, bonus per natalità e case
In Sardegna, chi si trasferisce nei comuni sotto i 5mila abitanti riceve 600 euro per il primo figlio e 400 per il secondo, fino ai cinque anni di età. A Ferrara, invece, l’amministrazione offre 25mila euro alle coppie under 40 che acquistano la prima casa.
Un’Italia che resiste allo svuotamento
Dal basso ferrarese alla Val di Non, dall’Abruzzo alla Sardegna, le formule cambiano ma il problema resta lo stesso: paesi che rischiano di perdere abitanti, scuole e servizi. I sindaci lo dicono apertamente: senza nuovi residenti, molti borghi rischiano di spegnersi per sempre.






