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Home Lifestyle

Alcune piante si muovono per cercare la luce e “camminano” nel corso degli anni

by Andrea Casamassima
10 Settembre 2025
closeup autumn forest in a sunlight, natural background

closeup autumn forest in a sunlight, natural background

Le piante non hanno muscoli né articolazioni, ma si muovono eccome. A volte in modo rapido (come Mimosa pudica o la Dionaea), più spesso con movimenti lenti di crescita che, nel corso di mesi o anni, spostano davvero la posizione della pianta nello spazio: è qui che nasce l’idea che alcune specie “camminino”. In realtà non fanno passi, ma dirigono la crescita (di fusti, foglie, radici o organi clonalmente nuovi) in risposta a stimoli come luce, gravità, contatto, acqua e calore. Di seguito trovi un viaggio completo—scientifico ma chiaro—tra i meccanismi e gli esempi più affascinanti.

Tropismi E Nasti: La Grammatica Del Movimento Vegetale

I movimenti vegetali si dividono in due grandi famiglie.

  • Tropismi: movimenti direzionali dovuti a crescita differenziale verso (o lontano da) uno stimolo. Classici sono fototropismo (luce), gravitropismo (gravità), idrotropismo (acqua), tigmotropismo (contatto).

  • Nasti: movimenti non direzionali rispetto allo stimolo, spesso rapidi e basati su variazioni di turgore (es. nictinastia nelle leguminose “che dormono” chiudendo le foglie di notte).

Il “camminare” nel tempo è soprattutto una somma di tropismi e crescita clonica (nuove porzioni che nascono e mettono radici altrove).

Fototropismo: La Bussola Verso La Luce

Il fototropismo è la tendenza dei fusti a piegarsi verso la luce (positivo) e delle radici ad allontanarsene (negativo). Meccanismo chiave:

  1. La luce blu è percepita da fotorecettori (le fototropine).

  2. L’ormone auxina si ridistribuisce verso il lato in ombra del fusto.

  3. Sul lato in ombra le cellule si allungano di più (ipotesi dell’“acid growth”: pompe H+ acidificano la parete, expansine la rendono più cedevole), curvando il fusto verso la luce.

Ripeti questa micro-curvatura per settimane e otterrai uno spostamento reale del punto di crescita che, a lungo andare, fa “migrare” la pianta verso una finestra o una radura.

Eliotropismo: L’Arte Di Inseguire Il Sole

Alcune piante tracciano il sole durante il giorno (eliotropismo). I girasoli giovani ruotano i capolini da est a ovest grazie a un orologio circadiano che sincronizza crescita e luce. Nelle infiorescenze mature il movimento si ferma e il capolino resta orientato a est—posizione che scalda più in fretta al mattino, attirando impollinatori. Anche in ambiente alpino alcune specie orientano fiori o foglie per massimizzare la radiazione e la temperatura del fiore.

Skototropismo: Cercare L’Ombra Per Trovare La Luce

Paradossale ma vero: molte liane tropicali mostrano skototropismo (tropismo verso il buio). Da giovani, piante come Monstera e Philodendron crescono verso le ombre proiettate dai tronchi: raggiunto il supporto, si ancorano (radici aeree e tigmotropismo), cambiano “strategia” e poi risalgono verso la luce della chioma. In casa te ne accorgi perché Monstera “migra” verso un tutore o una parete in penombra, poi si verticalizza.

“Piante Che Camminano”: Tra Miti E Casi Realmente Osservabili

L’idea di piante che si spostano nel bosco ha alimentato miti e video virali. Facciamo chiarezza, distinguendo affermazioni dubbie da casi ben documentati.

Il mito della palma che cammina
La palma amazzonica Socratea exorrhiza è famosa per le radici-contraforte (“a trampolo”). Una narrativa molto popolare racconta che la palma si sposti a poco a poco, abbandonando le radici dal lato in ombra e sviluppandone di nuove verso zone più luminose. Questa interpretazione è controversa: molti botanici ritengono che le radici a trampolo servano soprattutto a stabilità su terreni mobili e non siano un vero meccanismo di “locomozione”. Dunque: storia affascinante, non dimostrata come “camminata” intenzionale.

Specie che “camminano” davvero… clonalmente
Ecco i casi in cui lo spostamento è reale, ma avviene tramite nuovi individui collegati (cloni) o organi che radicano altrove:

  • Fragaria (fragole) con stoloni: fusti orizzontali che emettono nuove piantine. Nel tempo il “cespo” avanza nel prato o nell’orto.

  • Bambù e molte graminacee con rizomi sotterranei: la colonia migra lateralmente di decine di centimetri l’anno.

  • Allium × proliferum (cipolla che cammina): forma bulbilli in cima allo stelo; quando pesano, lo stelo si piega, i bulbilli radicano poco più in là, “spostando” il ciuffo.

  • Neomarica spp. (walking iris): dai fiori nascono plantule; lo scapo si inclina fino al suolo, la plantula radica e la pianta “cammina”.

  • Asplenium rhizophyllum (walking fern): l’apice della fronda tocca il terreno e radica, creando un nuovo punto di crescita qualche centimetro più in là.

  • Kalanchoe (Bryophyllum): produce propaguli sui margini fogliari che cadono e radicano, espandendo il cuscinetto.

  • Molte orchidee epifite (es. Cattleya, Oncidium): producono pseudo-bulbi successivi che “avanzano” sul substrato; nel tempo il pollone migra lungo il vaso o sul ramo.

In tutti questi esempi il baricentro dell’insieme si sposta realmente: non cammina un individuo nel senso animale, ma la colonia o il modulo successivo nasce un po’ più in là, guidato da luce, umidità e spazio libero.

Radici In Cerca D’Acqua: Idrotropismo E Strategia Souterra

Mentre la parte aerea insegue la luce, le radici seguono gradienti d’umidità (idrotropismo). Nei vasi, le radici tenderanno verso la parete più umida o verso il fondo; in suolo, “camminano” lateralmente alla ricerca di nicchie ricche d’acqua e nutrienti. È una migrazione silenziosa ma potentissima, favorita anche da micorrize (funghi simbionti) che estendono la “rete” esplorativa.

Tigmotropismo E Circumnutazione: Liane, Vitigni E Rampicanti

Tenersi a un supporto è decisivo per raggiungere la luce. Le liane hanno viticci sensibili al contatto (tigmotropismo): toccano, si avvolgono e fissano. I fusti presentano circumnutazione, micro-spirali di crescita che aumentano la probabilità di incontrare un appiglio. Anche questo, su scala di mesi, produce una vera traslazione nello spazio.

Movimenti Rapidi: Pulvini, Turgore E “Elettricità” Vegetale

Non tutte le piante si muovono lentamente. Alcune hanno organi motori (i pulvini) alle basi delle foglie:

  • Mimosa pudica: al tatto si chiude in pochi secondi per perdita di turgore dovuta a flussi di ioni (K⁺ e Cl⁻) e acqua.

  • Desmodium gyrans (pianta telegrafo): piccoli foliole che oscillano.

  • Carnivore come Dionaea muscipula: scatto con meccanismi combinati di turgore, elasticità e segnali di calcio.

Questi movimenti non servono a “camminare”, ma mostrano quanto sofisticata sia la meccanica vegetale.

Come Le Piante Scelgono La Direzione: Fotorecettori E Ormoni

Oltre alle fototropine (luce blu), le piante usano:

  • Criptocromi (blu) e fitocromi (rosso/rosso lontano) per valutare qualità e quantità di luce.

  • Auxine, citochinine, gibberelline e ABA per modulare allungamento, ramificazione e stomata.

  • Trasportatori PIN che ridistribuiscono l’auxina creando gradienti; i tessuti con più auxina crescono di più (nei fusti) o di meno (nelle radici), generando la curvatura.

La combinazione di questi segnali produce una crescita direzionale coerente con la fonte luminosa o con la risorsa cercata.

Ecologia Del “Camminare”: Sottobosco, Dune, Prati E Mari

  • In foresta tropicale, la luce a livello del suolo è scarsa: skototropismo, lianazione e crescita clonica permettono di intercettare radure e tronchi.

  • In dune costiere e praterie, stoloni e rizomi aiutano a ri-colonizzare sabbie mobili e suoli disturbati.

  • Nei fondali marini, fanerogame come Posidonia si espandono con rizomi, “migrando” e formando praterie.

Come Osservare I Movimenti In Casa O In Giardino

Vuoi “vedere” le tue piante camminare?

  • Metti un segno sul vaso e scatta una foto ogni settimana: noterai la migrazione del punto di crescita verso la finestra.

  • Ruota il vaso di 90° ogni 2-3 settimane: il fusto raddrizzerà la direzione; così eviti sbilanciamenti e stemmi troppo arcuati.

  • Offri un tutore a Monstera/Philodendron: le radici aeree lo abbracceranno e la pianta si sposterà in verticale.

  • Per specie clonali (fragole, Neomarica, Kalanchoe), lascia uno spazio nudo dove i propaguli possano radicare: vedrai la “carovana” avanzare.

Domande Frequenti (Veloce Ma Utile)

È vero che le palme “camminano”?
La storia su Socratea exorrhiza è suggestiva ma non provata come locomozione attiva; le radici a trampolo servono soprattutto a stabilità.

I girasoli adulti seguono il sole?
Il tracking è evidente negli stadi giovanili; da maturi i capolini restano principalmente orientati a est.

Posso danneggiare la pianta ruotando il vaso?
No, ruotarla gradualmente aiuta a prevenire storture; evita rotazioni brusche su piante legnose con rami pesanti.

Perché una Monstera “cammina” fuori dal vaso?
Cerca supporto e luce: guida la crescita con un palo muschiato e rinvasa quando il rizoma ha “raggiunto il bordo”.

Come Gestire In Casa Le Piante Che “Si Spostano”

  • Fornisci luce laterale uniforme (parete chiara, tenda filtrante).

  • Usa tutori e legature morbide per la direzione; taglia e propaga gli apici per ricompattare la chioma.

  • Per specie clonali, contieni stoloni/rizomi con barriere o scegli vasi lunghi.

  • Mantieni substrati ariosi (per epifite) e umidità costante per favorire le radici aeree.

Perché Tutto Questo Conta

Il “camminare” delle piante non è folklore: è una strategia evolutiva che massimizza energia luminosa, acqua e spazio, competendo in ambienti complessi. Capire fototropismo, skototropismo, stoloni e rizomi aiuta a coltivare meglio, a progettare giardini più resilienti e, soprattutto, a guardare le piante per quello che sono: organismi dinamici.

In breve: quando senti dire che una pianta “cammina”, leggi: cresce in una direzione precisa perché gli ormoni e i recettori della luce le dicono dove conviene andare; oppure “avanza” facendo nascere nuovi moduli un po’ più in là, tramite stoloni, rizomi o propaguli. Nel tempo, questo significa spostarsi davvero—lentamente, ma con una determinazione sorprendente.

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