L’acido folico è una vitamina essenziale pemar la salute di tutti, ma quando i suoi livelli scendono troppo possono comparire sintomi silenziosi che rischiano di compromettere il benessere generale e, in gravidanza, lo sviluppo del feto. Scopri quali sono i segnali più comuni, le cause principali e i rimedi per riportare il folato ai valori corretti.
Che cosa significa avere l’acido folico basso
Parlare di acido folico basso vuol dire che i livelli di folato nel sangue scendono sotto la soglia di 3 ng/mL, un valore che indica una carenza significativa. Il termine “folati” si riferisce alla forma naturale presente negli alimenti, mentre “acido folico” è la versione sintetica, usata negli integratori e nei farmaci per garantire una maggiore stabilità.
Questa vitamina, nota anche come B9, è fondamentale per la sintesi del DNA e dell’RNA, per la produzione di globuli rossi e bianchi e per lo sviluppo del sistema nervoso, in particolare durante la gravidanza. Una sua carenza, quindi, non è mai da sottovalutare.
Sintomi e segnali da riconoscere
La carenza di folati può restare nascosta a lungo, ma i sintomi che compaiono col tempo sono abbastanza caratteristici:
Stanchezza cronica e pallore dovuti all’anemia megaloblastica.
Fiato corto e capogiri anche dopo sforzi minimi.
Umore instabile, irritabilità e difficoltà di concentrazione, perché la vitamina B9 partecipa alla sintesi dei neurotrasmettitori.
Disturbi gastrointestinali come nausea, diarrea e gonfiore in caso di malassorbimento.
In gravidanza i rischi diventano ancora più seri: la carenza di acido folico aumenta la probabilità di difetti del tubo neurale nel feto, come spina bifida e anencefalia, e può essere associata a ritardo della crescita intrauterina o aborto spontaneo.
Le cause principali della carenza
Le ragioni di un livello basso di folati possono essere diverse. Tra le più frequenti:
Dieta povera di folati: un’alimentazione squilibrata o la cottura troppo lunga delle verdure riduce notevolmente l’apporto di vitamina B9.
Malassorbimento intestinale: condizioni come celiachia o morbo di Crohn compromettono l’assorbimento dei nutrienti.
Farmaci interferenti: alcuni anticonvulsivanti, antibiotici e la pillola anticoncezionale possono abbassare i livelli di folati.
Alcol: il consumo eccessivo riduce sia l’assorbimento sia l’immagazzinamento della vitamina.
Aumento del fabbisogno: gravidanza, allattamento o crescita adolescenziale richiedono un apporto più elevato di acido folico.
Diagnosi e conseguenze della carenza
Per diagnosticare una carenza di acido folico è necessario un esame del sangue, che misura i folati sierici ed eritrocitari. Spesso il medico prescrive anche il dosaggio della vitamina B12, perché la carenza delle due può provocare sintomi simili.
Le conseguenze di un deficit prolungato possono essere gravi:
Anemia megaloblastica con globuli rossi grandi e poco funzionali.
Omocisteina alta, che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e trombosi.
Problemi cognitivi, come perdita di memoria e confusione mentale.
Complicanze in gravidanza, dal parto pretermine al basso peso alla nascita.
Rimedi e trattamenti possibili
Una volta confermata la diagnosi, il medico può prescrivere integratori di acido folico. Per la popolazione adulta il dosaggio standard è di 0,4 mg al giorno, mentre in gravidanza può arrivare a 0,6 mg.
L’integrazione dovrebbe iniziare almeno un mese prima del concepimento e continuare per tutto il primo trimestre, così da proteggere il corretto sviluppo del feto.
Accanto agli integratori, è importante adottare un’alimentazione che includa verdure a foglia verde, legumi, agrumi, avocado e cereali integrali, tutti ricchi di folati naturali.
Prevenzione: come evitare la carenza
La prevenzione è fondamentale, soprattutto per chi appartiene a categorie più a rischio come le donne in gravidanza. Ecco i consigli principali:
Seguire una dieta varia ed equilibrata, ricca di alimenti freschi e poco cotti.
Integrare l’acido folico in gravidanza secondo le linee guida ministeriali.
Controllare periodicamente i livelli di folati nel sangue, soprattutto in presenza di patologie croniche.
Riconoscere i segnali dell’acido folico basso permette di intervenire subito ed evitare conseguenze gravi sulla salute. Con una corretta alimentazione, controlli regolari e l’eventuale uso di integratori è possibile mantenere valori adeguati di vitamina B9, garantendo energia, equilibrio e soprattutto la protezione necessaria in gravidanza.






