“Sono nato romano e romanista. E morirò romano e romanista.” Questa frase, diventata ormai iconica, racchiude l’essenza di Francesco Totti: simbolo eterno della Roma, bandiera mai ammainata, talento puro, amato anche da chi non tifa giallorosso. Ma dietro il mito calcistico si cela una figura piena di sfaccettature, spesso ignorate o trascurate dai racconti ufficiali. Totti non è solo il numero 10, il capitano, il cucchiaio, la fedeltà assoluta. È anche un uomo di famiglia, superstizioso, ironico, sensibile, radicato alla sua città e alle sue origini in modo viscerale.
In questo articolo scopriamo 40 curiosità vere e documentate, aneddoti e retroscena che raccontano il lato più intimo, divertente e sorprendente di Francesco Totti. Dai gesti scaramantici all’amore per i figli, dalla dedizione alla beneficenza ai record sul campo, ogni dettaglio contribuisce a renderlo non solo un campione, ma un simbolo culturale senza tempo.
Famiglia, amori e valori radicati
Francesco Totti nasce nel quartiere popolare di Porta Metronia, nel cuore di Roma, il 27 settembre 1976. Il padre Enzo lavorava in banca, la madre Fiorella era una governante, e il fratello maggiore Riccardo è sempre stato la sua spalla, anche nella carriera calcistica. In quel contesto romano autentico, Totti sviluppa i suoi primi valori: famiglia, rispetto e umiltà.
A 16 anni, debutta in Serie A con la maglia della Roma, il 28 marzo 1993, contro il Brescia. Quando segna il suo primo gol, a 17 anni, riceve una bicicletta in regalo dal prozio. Per i 18 anni, arriva anche la prima auto: una Volkswagen Golf. Nonostante la fama crescente, resterà sempre legato alle cose semplici.
Nel 2005, sposa la showgirl Ilary Blasi. La coppia diventa simbolo mediatico e ha tre figli: Cristian, Chanel e Isabel. Dopo ogni gol, il gesto del dito in bocca è una dedica ai figli. Ma nel 2022, dopo 17 anni, il matrimonio finisce. Oggi Totti è legato a Noemi Bocchi, con cui convive. Un nuovo capitolo, vissuto con maggiore riservatezza.
Il legame con la famiglia resta fortissimo. Persino il tatuaggio del legionario romano sul braccio destro è un omaggio alla Roma, ma anche un simbolo di protezione e forza per chi ama.
Non è mai mancato l’impegno nel sociale: dalla fondazione della Totti Soccer School alla collaborazione con l’UNICEF, fino alla donazione dei proventi del suo libro di barzellette per aiutare gli anziani di Roma. Un campione anche fuori dal campo.

Roma, fede calcistica e gesti rimasti nella storia
Totti e Roma sono due facce della stessa medaglia. In 25 anni, ha vestito solo una maglia, quella giallorossa. Ha segnato 307 gol, di cui 250 in Serie A, e realizzato oltre 150 assist. Ma non sono solo i numeri a raccontarlo. Sono i gesti, le esultanze, i messaggi.
Indimenticabile il “cucchiaio” contro l’Olanda a Euro 2000, il selfie sotto la curva dopo il gol nel derby del 2015, la maglia con scritto “6 Unica” dedicata a Ilary, lo striscione nascosto con la frase “Vi ho purgato ancora”. Ogni volta un messaggio, una storia, un segno.
Ha rifiutato offerte milionarie da Real Madrid, Juventus, Milan. Ha scelto di restare. Il 28 maggio 2017 si ritira dal calcio giocato. Poi resta per un periodo come dirigente della Roma, ma nel 2019 si separa anche dal club per divergenze con la nuova proprietà.
Le sue superstizioni sono leggendarie: stessi calzini, stesse scarpe, stessi rituali prima delle partite. Il pallone sotto la maglia per annunciare la gravidanza di Ilary, la maglietta per Giuliana Sgrena rapita in Iraq: ogni dettaglio è parte del racconto.
Nel 2015, l’ATAC stampa biglietti del bus con il suo volto per il suo 39° compleanno. Un omaggio riservato solo a due papi prima di lui. A Roma, è considerato sacro.
Tra leggenda e normalità: il Totti fuori dal campo
Inserito da Pelé nella lista FIFA 100, vincitore della Scarpa d’Oro nel 2007, del Golden Foot, e del premio Laureus per il fair play, Totti ha segnato in 23 stagioni consecutive. Detiene ancora il record per il gol più anziano in Champions League: 38 anni e 59 giorni.
Nel 2006, vince il Mondiale con l’Italia, nonostante un infortunio gravissimo pochi mesi prima. Un recupero da film. E parlando di film: ha doppiato un personaggio nei Simpson, ha recitato in fiction italiane, e ha partecipato a un evento speciale de “Il Gladiatore” con Russell Crowe.
Il sogno d’infanzia? Fare il benzinaio, perché “sembravano sempre felici e con il portafoglio pieno”. In ospedale, la sua voce ha risvegliato una ragazza dal coma. Oggi è ancora attivo nel mondo del calcio, con una sua agenzia di scouting e consulenza sportiva.
Una vita tutta romana, tra strade, figli e futuro
Ha vissuto in diverse zone della capitale: Porta Metronia, Axa, EUR, via Amsterdam. Sempre fedele alla sua città, anche ora che la sua vita privata ha preso una nuova strada.
Accanto a Noemi Bocchi, conduce una vita più tranquilla, lontana dalle luci dei riflettori. Ma ogni volta che appare in pubblico, l’affetto della gente è lo stesso. Perché Totti non è solo un campione del passato. È un simbolo che continua a parlare al presente.
Le sue frasi, i suoi gesti, i suoi occhi fieri raccontano ancora Roma. Non più in campo, ma nei cuori. E forse è proprio lì che conta davvero.






