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Home Esteri

Zimbabwe, arrestate 95 persone per le proteste anti-governative

by Redazione
1 Aprile 2025
La bandiera dello Zimbabwe

La bandiera dello Zimbabwe | Pixabay @scooterenglasias - alanews.it

La recente ondata di proteste anti-governative in Zimbabwe ha portato all’arresto di 95 persone, accusate di promozione della violenza pubblica. Questi eventi si sono verificati dopo che i cittadini hanno manifestato per chiedere le dimissioni del presidente Emmerson Mnangagwa, il quale si trova al centro di crescenti tensioni politiche. Le manifestazioni, che hanno avuto luogo a Harare, sono state organizzate da Blessed Geza, un ex veterano del partito ZANU-PF, che ha invitato i cittadini a esprimere il loro dissenso nei confronti del governo.

Le manifestazioni a Harare

Le proteste, che hanno visto la partecipazione di circa 200 persone, si sono svolte nella Freedom Square. Durante l’incontro, i manifestanti hanno lanciato pietre contro la polizia e bloccato temporaneamente una strada principale, intonando slogan come “Basta è Basta” e “Mnangagwa deve andare”. La polizia ha descritto queste azioni come illecite, sostenendo che violano le leggi contro la violenza pubblica e la partecipazione a riunioni non autorizzate con intenti violenti.

La situazione politica in Zimbabwe

La situazione politica in Zimbabwe è sempre più tesa, con Mnangagwa, 82 anni, che affronta controversie interne al suo partito, lo ZANU-PF. Diverse fazioni stanno cercando di consolidare il suo potere, mentre la scadenza del suo mandato si avvicina nel 2028. Le forze di sicurezza hanno limitato le manifestazioni di lunedì, chiudendo negozi, scuole e altre attività commerciali, in quello che è stato definito da molti una protesta di non partecipazione.

Le reazioni e le prospettive future

In un video sui social media, Geza ha espresso gratitudine ai suoi sostenitori, ma ha anche annunciato che non intende organizzare ulteriori manifestazioni nel prossimo futuro. Tuttavia, ha promesso di pianificare eventi futuri per destituire Mnangagwa e il suo “cabala corrotto”, evidenziando la crescente insoddisfazione popolare nei confronti del governo. Le reazioni internazionali a questi eventi sono attese, con osservatori che monitorano da vicino l’evoluzione della situazione in un paese già segnato da crisi economiche e politiche.

Le misure di repressione adottate dalle autorità potrebbero innescare ulteriori tensioni sociali e ampliare il divario tra il governo e i cittadini, in un contesto di crescente richiesta di democratizzazione e rispetto dei diritti umani.

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