Dublino, 2 dicembre 2025 – In una conferenza stampa congiunta a Dublino, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilanciato con forza la necessità di utilizzare gli asset russi congelati in Europa per sostenere la ricostruzione del suo Paese e rafforzarne la difesa. Un appello che si inserisce in un contesto geopolitico sempre più complesso, caratterizzato da sanzioni, tensioni militari e trattative diplomatiche in corso.
Utilizzo degli asset russi per la ricostruzione dell’Ucraina
Zelensky ha sottolineato che è “giunto il momento di trasferire questi beni all’Ucraina”, affinché possano garantire una ripresa solida e duratura, non solo a beneficio di Kiev ma anche dei suoi partner europei. Il presidente ha però precisato che una decisione su questo tema deve essere condivisa all’interno dell’Unione Europea, poiché coinvolge tutti i Paesi membri. In particolare, Zelensky ha espresso la speranza che Irlanda e altri Stati sostengano la necessità di ritenere la Russia responsabile della sua aggressione e che Mosca debba pagare anche davanti a un tribunale internazionale.
Il primo ministro irlandese, Micheal Martin, ha confermato l’appoggio di Dublino all’idea di impiegare gli asset russi congelati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, ribadendo l’impegno europeo nel sostegno al Paese in guerra.
Zelensky: “Witkoff è sempre benvenuto a Kiev”
Parallelamente, Zelensky ha parlato della presenza a Mosca della delegazione negoziale americana guidata da Steve Witkoff, sottolineando che il team è “sempre benvenuto a Kiev in qualsiasi momento”, pur mantenendo una posizione cauta sull’esito immediato dei colloqui in corso al Cremlino. Il presidente ucraino e il premier irlandese hanno inoltre evidenziato l’importanza di coinvolgere nel processo di pace anche gli alleati europei di Kiev, in modo da costruire un fronte unito e coordinato.
Fonti giornalistiche riferiscono che Witkoff, insieme a Jared Kushner, inviati dall’ex presidente Usa Donald Trump, incontrerà Zelensky dopo la tappa a Mosca, un passaggio che potrebbe indicare un tentativo di ampliare il dialogo diplomatico.
Contesto militare e sanzionatorio
Il rilancio di Zelensky arriva in un momento in cui, sul campo, il conflitto mostra un fronte ancora altamente instabile. L’esercito russo continua ad avanzare nel Donbass ma senza la forza numerica necessaria per sfondare definitivamente le linee ucraine, come spiegano fonti della Nato. Nel frattempo, la guerra dei droni è diventata un elemento chiave della strategia militare russa, ma la resistenza ucraina e il supporto occidentale stanno cercando di controbattere con investimenti tecnologici significativi.
Sul fronte delle sanzioni, gli Stati Uniti hanno imposto un severo embargo sul petrolio russo, colpendo società come Rosneft e Lukoil, e stanno valutando di utilizzare circa 5 miliardi di dollari di asset russi congelati per finanziare l’Ucraina. Questa mossa potrebbe creare un importante precedente giuridico per l’Europa, dove sono bloccati asset per un controvalore di circa 140 miliardi di euro.
Zelensky ha ribadito che la Russia deve essere ritenuta responsabile per la guerra e che un accordo di pace deve impedire a Mosca di invadere nuovamente l’Ucraina. Il presidente ucraino, pur riconoscendo la difficoltà dei negoziati, ha affermato che “la fine della guerra è più vicina che mai”, ma che restano ancora “nodi da sciogliere” nel percorso verso una soluzione duratura.
L’incontro di oggi a Dublino, con il sostegno di Paesi come l’Irlanda, rappresenta dunque un passo importante nel tentativo di consolidare un fronte europeo unito e di accelerare il processo di pace e ricostruzione in Ucraina, mentre la pressione internazionale nei confronti di Mosca si fa sempre più stringente.






