Kiev, 11 agosto 2025 – Volodymyr Zelenskyy, presidente dell’Ucraina, ha riaffermato con fermezza che le concessioni non convinceranno la Russia a porre fine alla guerra, sottolineando come Mosca continui a prolungare il conflitto senza alcun interesse reale a fermare le uccisioni. In un post sui social media, Zelensky ha denunciato che un’altra settimana si è conclusa senza segnali di apertura da parte della Russia, nonostante le numerose richieste internazionali di cessare l’aggressione.
Zelensky: “Le concessioni non convinceranno un assassino”
Di fronte a una situazione caratterizzata da attacchi russi incessanti, il presidente ucraino ha ribadito che l’Ucraina mantiene le proprie posizioni e si impegna a distruggere o cacciare l’occupante, rafforzando al contempo le difese aeree per proteggere la vita dei suoi cittadini.
“La Russia si rifiuta di fermare le uccisioni e pertanto non deve ricevere alcuna ricompensa o beneficio”, ha affermato Zelensky, definendo questa posizione non solo morale ma anche razionale. Secondo il leader ucraino, infatti, le concessioni non possono giustificare o incentivare l’azione di un aggressore che continua a causare morte e distruzione.
Il presidente ha inoltre sottolineato l’impegno dell’Ucraina a lavorare con i partner internazionali per raggiungere una pace autentica, ottenuta attraverso la forza, definendola l’unico tipo di pace possibile con la Russia.
Contesto internazionale e prossimi sviluppi diplomatici
Nel frattempo, si avvicina il vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e l’ex presidente USA Donald Trump, previsto in Alaska il 15 agosto, un incontro che potrebbe rappresentare un momento cruciale per gli sviluppi del conflitto in Ucraina. Il Regno Unito ha dichiarato di sostenere Trump nei negoziati, ribadendo però di non fidarsi di Putin e di continuare a supportare Kiev nel suo sforzo di difesa e nel perseguimento di un cessate il fuoco immediato.
L’Unione Europea ha inoltre comunicato il trasferimento di altri 1,6 miliardi di euro da profitti straordinari derivanti da asset russi congelati, fondi destinati a sostenere Kiev nel rimborso di prestiti e nelle esigenze militari, confermando l’impegno internazionale a supportare l’Ucraina “per tutto il tempo necessario”.
Coordinamento e dialogo multilaterale
Mosca, 11 agosto 2025 – Parallelamente una telefonata tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman ha acceso una nuova speranza nei colloqui di pace riguardanti il conflitto in Ucraina. Zelensky ha dichiarato che “ora è arrivato il momento in cui c’è una reale possibilità di raggiungere la pace“, sottolineando però che questa deve essere “onesta e duratura” con la sicurezza garantita. Il presidente ucraino ha inoltre ringraziato il principe saudita per il “sostegno assolutamente chiaro a questa posizione e per la disponibilità a fare sforzi per la pace”.
Durante la conversazione, Zelensky ha evidenziato l’importanza di un approccio condiviso, affermando che “vediamo allo stesso modo il pericolo in qualsiasi decisione presa senza l’Ucraina e l’Europa”. Il presidente ha concordato con bin Salman che i rispettivi team coordineranno tutti gli sforzi necessari per avanzare verso una soluzione pacifica. Questa dichiarazione giunge in un contesto di intensi colloqui diplomatici, con le delegazioni di Stati Uniti e Russia impegnate in trattative a Riad, nella residenza della famiglia reale saudita, mirate a trovare un accordo sul conflitto ucraino.
La trattativa a Riad ha suscitato però critiche da parte di Zelensky, che ha sottolineato come l’Ucraina non fosse stata invitata ai colloqui tra Stati Uniti e Russia, definendoli un dialogo “sulla guerra in Ucraina senza l’Ucraina”. Nel frattempo, la comunità internazionale, tra cui l’Unione Europea e i paesi del G7, continua a monitorare la situazione e a sostenere il percorso diplomatico, pur mantenendo le sanzioni contro la Russia per spingerla a negoziare.
Il ruolo strategico dell’Arabia Saudita
Il principe Mohammad bin Salman, figura di rilievo nella politica saudita e primo ministro dal settembre 2022, continua a giocare un ruolo chiave nella mediazione internazionale. Nonostante sia noto per la sua leadership autoritaria e le controversie legate ai diritti umani in Arabia Saudita, il suo coinvolgimento nei colloqui di pace è considerato significativo. L’Arabia Saudita ha ospitato i recenti incontri diplomatici e agisce come interlocutore tra le parti in conflitto.
Il dialogo tra Zelensky e bin Salman riflette un tentativo di costruire un percorso realistico verso una pace duratura, con la speranza di superare le divisioni che hanno caratterizzato il conflitto fino ad oggi.






