Roma, 12 agosto 2025 – Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ha denunciato attraverso un post sul social X che l’esercito russo non mostra segni di voler porre fine al conflitto in corso, ma anzi sta attuando movimenti indicativi di nuove operazioni offensive. Nel messaggio, Zelensky ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Ucraina e leader europei, ringraziandoli per il loro sostegno e facendo riferimento anche al presidente statunitense Donald Trump, con il quale si auspica un fronte unito per impedire ulteriori inganni da parte della Russia.
Zelensky sulle nuove mosse militari e il contesto internazionale
Le parole del presidente ucraino arrivano in un momento di forte tensione e preparativi militari. Per Zelensky, le forze russe stanno pianificando nuove offensive, mentre l’Ucraina continua a resistere e a organizzare la propria difesa.
In questo scenario, il presidente ucraino ha invitato a definire posizioni condivise con il sostegno di figure internazionali come Trump, sottolineando la necessità di non consentire ulteriori inganni da parte della Russia.
L’imminente meeting tra Trump e Putin
Nel mentre, si avvicina uno degli appuntamenti diplomatici più attesi dell’anno: il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, in programma il 15 agosto in Alaska, un luogo simbolico che fu crocevia della Guerra Fredda e oggi rappresenta un confine strategico tra Stati Uniti e Russia. Questo incontro segna il primo summit tra i due leader dopo quattro anni di tensioni e distanziamenti diplomatici.
La scelta dell’Alaska come sede del vertice tra Trump e Putin non è casuale: questa regione, posta a circa novanta chilometri dalla Russia, rappresentava in epoca di Guerra Fredda un avamposto militare di primaria importanza, con basi missilistiche e installazioni radar strategiche. Il summit tra i due leader si svolgerà in questo territorio americano, evocando un passato di confronto diretto ma anche di dialogo possibile tra le due superpotenze. Tra le possibili location si parla di Anchorage, la più grande città dell’Alaska.
Entrambi i presidenti si presentano con agende che, pur divergendo su molti aspetti, mostrano anche punti di convergenza, specialmente nella volontà di riaffermare il ruolo dei rispettivi paesi come leader globali.






