Roma, 16 novembre 2025 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha comunicato tramite Telegram il raggiungimento di un accordo con la Grecia per la fornitura di gas all’Ucraina, aprendo così nuove vie di importazione energetica per far fronte al fabbisogno invernale. La conferma è arrivata da fonti ucraine, tra cui Ukrinform e Rbc-Ukraine.
L’accordo energetico tra Ucraina e Grecia
Zelensky ha sottolineato che sono già stati definiti accordi sul finanziamento delle importazioni di gas, con risorse che si aggirano attorno ai 2 miliardi di euro. Questi fondi serviranno a compensare le perdite della produzione ucraina causate dagli attacchi russi. Il governo di Kiev ha stanziato le somme necessarie, coadiuvato da partner internazionali e banche europee, operanti con garanzia della Commissione Europea.
La collaborazione si estende oltre la Grecia: la Polonia e l’Azerbaigian sono coinvolti nella definizione di nuovi contratti a lungo termine per ampliare ulteriormente le fonti di approvvigionamento. A supporto di questo sforzo complesso, operano anche la Norvegia, gli Stati Uniti e la Commissione Europea, che lavorano congiuntamente per garantire la solidità finanziaria e operativa dell’accordo.
Il 13 novembre, la Banca Europea di Sviluppo e la compagnia nazionale ucraina Naftogaz hanno firmato un’intesa da 127 milioni di euro per l’acquisto di gas, un passo significativo che segue la sospensione del riempimento dei depositi sotterranei di gas in Ucraina, causata dagli attacchi alle infrastrutture energetiche e dalle difficoltà di importazione attraverso la Polonia.
Nuove prospettive per la sicurezza energetica
L’intesa con la Grecia assume un rilievo strategico soprattutto dopo lo stop al transito del gas russo attraverso l’Ucraina, avvenuto lo scorso 1° gennaio 2025. L’Unione Europea ha espresso fiducia nella capacità di sostituire i 14 miliardi di metri cubi di gas precedentemente transitati, grazie a rotte alternative attraverso Germania, Italia, Polonia e Grecia stessa.
Zelensky ha definito l’interruzione del transito russo una delle “più grandi sconfitte di Mosca”, evidenziando il danno economico stimato per il Cremlino tra 5 e 6,5 miliardi di dollari annui. L’Ucraina, dal canto suo, rinuncerà a circa un miliardo di dollari in accise derivanti dal transito verso i Paesi Ue.
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